CIAMPOLI, Giovanni
Letterato, nato a Firenze nel 1589 e morto a Iesi nel 1643. Giovinetto, improvvisava con grande facilità in ottava rima sopra ogni materia. Giambattista Strozzi il Giovane lo fece entrare nell'Accademia degli Alterati e nell'Accademia Fiorentina; lo introdusse a corte; lo mandò a Padova, dove udì le lezioni di Galileo, del quale divenne ammiratore e fautore, gli fece prendere la laurea in ambo le leggi all'università di Pisa, lo mantenne a Roma con un assegno di trecento scudi annui. Ivi sotto Gregorio XV divenne segretario dei brevi segreti ai principi; e Urbano VIII, confermandogli l'ufficio, l'onorò di più con un canonicato di S. Pietro e con altri benefici e gli mostrò tanta benevolenza che già si pronosticava il cardinalato. Ma si mostrò ingrato verso lo Strozzi e per la sua superbia s'alienò ben presto l'animo dello stesso papa; onde dové lasciare la corte, e andò governatore a Montalto, a Norcia e a Iesi. Nelle sue rime sacre, morali, encomiastiche (Roma 1648) il C. volle applicare le idee esposte teoricamente nella sua Poetica sacra, dove combatte specialmente l'uso della mitologia, ma esse sono tutte cose rimorte per assoluto difetto d'ispirazione, il che contrasta con quella naturale disposizione alla poesia riconosciutagli dal Bentivoglio.
Bibl.: V. Bentivoglio, Memorie, I, Milano 1864, cap. vii; J. N. Erythraeus, Pinacotheca altera, p. 63 segg.; A. S. Barbi, Un accademico mecenate e poeta G.B. Strozzi il Giovane), Firenze 1900, pp. 59-60; A. Belloni, Il Seicento, Milano 1929, pp. 144-149.