CHIERICATI, Giovanni
Nacque a Vicenza da Niccolò di Valerio Gregorio e da Caterina Loschi nella prima metà del sec. XV. Il padre era un noto giurisperito e ricoprì importanti cariche amministrative, fu podestà di Firenze nel 1443 e senatore di Roma nel 1447.
Le notizie biografiche che ci sono state tramandate sugli inizi dell'attività militare del C. appaiono spesso confuse, se non addirittura contraddittorie: secondo alcune fonti egli avrebbe esordito al servizio di Alessandro Sforza e in seguito sarebbe passato sotto le bandiere del Colleoni. Tuttavia abbiamo anche notizia di un suo soggiorno, poco dopo il 1470, nell'Europa centrale, dove avrebbe comandato cento lance sotto Mattia Corvino, che lo fece cavaliere nel 1471; la stessa fonte riferisce che nel 1472 il C. ricevette un'investitura nobiliare da Casimiro re di Polonia (Tomasini, p. 67). Nel novembre del 1475, dopo la morte del Colleoni, il C. ottenne una condotta da Venezia, e poco dopo fu inviato in Friuli per riunirsi all'armata di Girolamo Allegri di Novello, impegnata a difendere contro i Turchi la frontiera orientale. Durante l'invasione turca dell'anno 1477 l'esercito veneziano subì una pesante sconfitta: l'Allegri restò ucciso, e il C., insieme con Giangiacomo Piccinino, Antonio Caldora e Ercole Malvezzi, fu fatto prigioniero e mandato in catene a Costantinopoli per attendervi il riscatto. Liberato l'anno successivo, tornò a Venezia, dove il riscatto che era stato pagato per lui gli fu dedotto dalla paga. Nell'esercito veneziano non compare più fino al 1484, quando fu raccomandato alla Repubblica da Roberto Sanseverino ed ottenne una condotta di centosessanta cavalli. Si disse allora che egli proveniva dal servizio di Girolamo Riario. Nella smobilitazione che seguì alla fine della guerra di Ferrara la sua compagnia fu ridotta a cento cavalli e nel settembre del 1485 il C. fu inviato a rafforzare la guarnigione di Gradisca, la nuova grande fortezza di frontiera costruita da Venezia in quegli anni. Nel giugno del 1487 egli era tra i capitani mobilitati per la guerra contro l'Austria, e prese posizione a Feltre per partecipare a un attacco diversivo dal Vicentino contro il fianco dell'esercito invasore. Comunque la battaglia di Calliano, in cui morì il luogotenente generale dei Veneziani, Roberto Sanseverino, mise fine a queste operazioni.
Il C. riappare durante i tentativi fatti nel corso dell'anno successivo per sostituire il Sanseverino. Tra i candidati alla nomina era Boffillo Del Giudice, un anziano uomo d'armi amalfitano che era stato molti anni al servizio della Francia. Il C. era stato nel passato compagno d'armi di Boffillo - non sappiamo quando, dato che quest'ultimo mancava dall'Italia fin dal 1471 - e il Senato gli chiese di fare da intermediario nel negoziato. La scelta del C. potrebbe tuttavia essere stata influenzata anche dal fatto che suo fratello, Leonello, si trovava allora come nunzio pontificio in Francia, e il C. forse vi era già stato per accompagnarvelo. I negoziati furono infruttuosi, sia perché le richieste di Boffillo, risultarono esose, sia perché Venezia era riluttante ad ingaggiare un capitano di grande prestigio per timore che ciò fosse considerato sintomo, in quella particolare e delicata situazione politica, di progetti aggressivi.
Nel dicembre del 1490 il C. era ancora annoverato tra i capitani veneziani in servizio permanente; la sua morte venne annunziata al Senato il 7 febbraio del 1495.
La sua compagnia fu divisa tra Carlo Olivi da Pian di Meleto e l'unico figlio del C., Piero. Questi comandò i resti della compagnia paterna a Fornovo in quello stesso anno, e la condusse poi alla difesa di Pisa, dove morì nel 1497 senza lasciare eredi. Il C. lasciò anche una figlia, Franceschina.
Fonti e Bibl.: Oltre ai pochi riferim. al C. negli atti del Senato veneziano (Arch. di Stato di Venezia, Senatus,Secreta 32, f. 134v; 33, f. 84v; 35, f. 63; Ibid., Senatus,Terra 9, f. 54; 11, ff. 42v-43v) e ad un'inedita orazione funebre in suo onore di Francesco Maturanzio conservata a Perugia, Bibl. comunale (cfr. Morsolin), si vedano: M. Sanuto, Vite de' duchi di Venezia, in L. A. Muratori, Rer. Ital. Script., XXII, Mediolani 1753, coll. 1205 s.; D. Malipiero, Annali veneti dall'anno 1457 al 1500, a cura di T. Gar-A. Sagredo, in Arch. stor. ital., s. 1, VII (1843), pp. 115 s.; Cronicha che comenza dell'anno 1400, a cura di D. Bortolon, Vicenza 1889, p. 8; Cronaca di anonimo veronese,1446-1488, a cura di G. Soranzo, Venezia 1915, p. 450; M. A. Sabellico, Le Historie Vinitiane, Venezia 1544, pp. 268 s.; B. Pagliarino, Croniche di Vicenza, Vicenza 1663, p. 264; F. Tomasini, Theatro geneal. delle fam. nobili di Vicenza, Venezia 1677, p. 67; B. Morsolin, Francesco Chiericati,vescovo e diplomatico del sec. XVI, in Atti dell'Accad. Olimpica di Vicenza, III (1873), pp. 127 s.; P. M. Perret, Boffile de Juge,compte de Castres,et la République de Venise, in Annales du Midi, III(1891), p. 218; G. Onestingel, La guerra tra Sigismondo,conte del Tirolo,e la Repubblica di Venezia nel 1487, in Tridentum, VIII(1905), p. 235; S. Rumor, I conti Chiericati,nobili vicentini, in Boll. araldico,stor. genealogico del Veneto, V (1906), p. 28.