CHIARINI, Giovanni
Esploratore italiano nato a Chieti il 23 giugno 1849. Studiò a Napoli scienze naturali e matematica. Ottenne di partecipare alla grande spedizione ai laghi equatoriali africani che la Società geografica italiana stava allestendo, affidandone il comando a Orazio Antinori (v.). La spedizione, partita da Napoli il 4 marzo 1876 e sbarcata a Zeila, riusciva, dopo superati ostacoli e difficoltà d'ogni genere, a raggiungere a Liccè nello Scioa la residenza di quel sovrano, del quale il missionario monsignor Massaia le aveva guadagnato il favore. Obbligato l'Antinori ad arrestarsi allo Scioa per una ferita riportata, il C. e il cap. Antonio Cecchi iniziarono il viaggio di esplorazione verso il sud, che li condusse a traverso mille difficoltà nei reami galla, nel regno di Ghera, ove il missionario savoiardo P. Léon des Avanchers contava poter essere loro di aiuto. Ma, caduti in sospetto di spionaggio, furono tenuti prigionieri e sottoposti a sevizie. ll missionario morì, sembra, di veleno propinatogli il 2 agosto 1879 e poco dopo (5 ottobre) subiva la stessa sorte il C., mentre il Cecchi poté poi essere liberato. I resti dell'infelice viaggiatore, esumati da Augusto Franzoi, vennero restituiti alla patria nel 1884.
Bibl.: I Risultati delle esplorazioni e degli studî compiuti anche personalmente dal Chiarini durante i 3 anni del suo soggiorno in Etiopia si trovano nelle relazioni pubblicate nel bollettino della Società geografica del tempo e sistematicamente riunite nell'opera del superstite capitano Cecchi: Da Zeila alle frontiere del Caffa (Roma 1884, 3 voll.); v. anche: A. Franchini, G. C. e la spedizione ai laghi equatoriali, Roma 1923.