CATTANIA (de Catania, de Captania, de Cataneis), Giovanni
Figlio di Giovanni, nacque a Reggio Emilia da un’illustre famiglia della città nei primi anni del sec. XV.
Il padre, mercante, aveva abitato a Bologna dove si era attivamente adoperato, in esecuzione del testamento di Guido da Bagnolo, per la fondazione del Collegio Reggiano (documenti del 1371 e del 1380).
Avviato agli studi giuridici e alla vita ecclesiastica, il C. divenne nel 1431 canonico e arcidiacono della cattedrale di Reggio Emilia, dignità che avrebbe conservato fino alla morte, sebbene per lunghi periodi di tempo avesse risieduto in altre città. Dal 1443 al 1445 fu infatti vicario del vescovo di Modena e solo nel 1446 ritornò a Reggio dove venne nominato vicario generale dal vescovo Battista Pallavicino. Tenne questo ufficio anche nei primi mesi del 1447, finché si trasferì a Bologna, dove fu vicario successivamente dei vescovi Giovanni del Poggio e Filippo Calandrini. Quest’ultimo lo confermò suo vicario generale “in spiritualibus et temporalibus” l’8 marzo 1448. Il 3 nov. 1451 fu creato canonico e arciprete della cattedrale di Bologna, succedendo al defunto canonico Niccolò Lappi. Il C. tenne tanto l’ufficio di vicario generale quanto la dignità di arciprete fino all’aprile del 1457, quando abbandonò Bologna (dove risiedeva nella parrocchia di S. Maria Maggiore) e si stabilì definitivamente a Reggio. Da un atto rogato il 3 febbr. 1451 risulta che era pure arciprete della pieve di S. Maria di Minozzo, nell’Appennino reggiano. Della vasta attività che il C. svolse come arcidiacono e, particolarmente, come vicario del vescovo di Bologna, oltre che come giudice delegato del card. Bessarione e di altre autorità ecclesiastiche, esiste un’abbondante documentazione negli archivi notarili di Bologna e di Reggio; molti di questi documenti sono stati recentemente pubblicati da C. Piana.
Per quanto riguarda gli studi giuridici del C., si sa che nel 1439 aveva già conseguito la laurea in diritto canonico e che nei primi mesi del 1452 conseguì pure quella in diritto civile, sebbene in non pochi documenti posteriori continui a essere chiamato semplicemente “decretorum doctor”. Fu iscritto nella matricola del Collegio dei giureconsulti reggiani, e dal 1448 al 1451 insegnò nello Studio bolognese, del quale era vicecancelliere, tenendo la lettura del Decreto alla sera dei giorni festivi. In considerazione di queste sue benemerenze, oltre che di quelle acquisite “in consulendo et advocando causis et negotiis tam canonicis quam civilibus et alia plura honorabilia opera peragendo”, il 7 apr. 1456 Cristoforo del Poggio, un altro dei vicari generali di Bologna e suo futuro successore nella dignità di arciprete, gli concesse la facoltà di disporre liberamente dei propri beni. Il C. aveva però già fatto testamento fin dal 14 ott. 1448 e l’aveva confermato il 4 maggio dell’anno seguente. In esso, oltre a lasciare tutti i suoi beni al consorzio presbiteriale eretto nella cattedrale di Reggio (consorzio al quale era iscritto fin dal 1439), stabiliva numerosi legati, fra i quali è particolarmente importante quello con cui attribuiva alla biblioteca dei canonici reggiani “omnes suos textus tam iuris canonici quam civilis”, nominandone tuttavia usufruttuari i nipoti Paolo, Giacomo e Cristoforo, qualora costoro avessero voluto dedicarsi agli studi giuridici. Tali disposizioni vennero successivamente modificate il 1º maggio 1455, quando il C. depositò presso i francescani del convento di S. Spirito di Reggio la maggior parte dei suoi libri, stabilendo che, se nessuno dei suoi nipoti avesse conseguito la laurea, la proprietà di tali libri fosse acquisita dal convento stesso; altri volumi furono invece semplicemente consegnati ai francescani affinché li trasmettessero alla Biblioteca capitolare.
Già dal gran numero di volumi elencati nel testamento si può arguire che le condizioni economiche del C. dovevano essere assai buone, ma ciò risulta in modo ancor più evidente se si esaminano alcuni suoi provvedimenti successivi. Il 29 maggio 1457 egli fondò infatti un beneficio all’altare di S. Giovanni Decollato nella cattedrale di Bologna e gli assegnò come dote vari terreni; in seguito, il 12 ag. 1462, fece una serie di donazioni, aventi per oggetto case e terreni siti a Reggio e a Bologna, a favore dei nipoti Paolo, Giacomo e Cristoforo (tutti figli di suo fratello Niccolò); sempre il 12 maggio 1462 dispose pure la fondazione di due benefici nella cattedrale di Reggio coi titoli dei SS. Giovanni e Paolo e di S. Apollonia, da erigersi ai rispettivi altari che lui stesso aveva fatto costruire. La formale erezione di tali benefici ebbe luogo il giorno successivo e il C. ne attribuì il giuspatronato ai suoi già ricordati nipoti e ai loro discendenti, ma i primi titolari furono designati dal C. stesso il 21 agosto. Fu questo, con ogni probabilità, il suo ultimo atto, in quanto morì a Reggio Emilia poco dopo e certamente prima del 30 ag. 1462.
Sulla vita del C., ed in particolare sulla sua cronologia, si rinvengono nella letteratura storica anche recente numerose notizie inesatte, sulle quali è opportuno soffermarsi brevemente. Nel testo a stampa della matricola del Collegio dei giureconsulti reggiani si legge infatti che il C. vi fu iscritto fra il 1497 e il 1501 e il Pellicelli sostenne addirittura che egli avesse preso parte alla redazione degli statuti di Reggio del 1511. Queste notizie furono in un primo tempo accolte dal Tiraboschi nella sua Biblioteca modenese, ma in un secondo tempo lo stesso Tiraboschi le respinse come errate, perché in aperto contrasto con i documenti comunicatigli da P. Fontanesi. Pure inesatta è la notizia contenuta in una memoria manoscritta di G. Pini, secondo la quale il C. avrebbe preso parte alla redazione degli statuti di Reggio nel 1501. Per contro, il Pasquali Alidosi confuse il C. con Giovanni d’Anagni e ne fissò erroneamente la morte nel 1457; questa stessa data è pure indicata in un elenco di vicari generali e di altri ufficiali della Curia bolognese che è probabilmente opera di S. Mazzetti e che si conserva manoscritto nell’Archivio arcivescovile di Bologna (nello stesso elenco si legge inoltre che il C. fu vicario generale a Bologna dal 1445 al 1456, ma neppure queste date, come si è visto in precedenza, sono esatte). Più recentemente L. Tondelli, sulla base di un’errata interpretazione del testamento del C., ne ha fissato la data di morte nei primi mesi del 1459, ma a torto, perché il 4 maggio 1449 (e non il 4 maggio 1459, come legge il Tondelli) venne apposta una nota in margine al testamento nella quale il C. è detto “sano di mente e di corpo”; è quindi impossibile vedere col Tondelli in questa nota una qualche indicazione intorno all’apertura del testamento e, di conseguenza, intorno alla morte del Cattania.
Fonti e Bibl.: Molte ed importanti notizie sono contenute in vari manoscritti conservati nella Bibl. municipale di Reggio Emilia: ms. Regg. C. 98: P. Fontanesi, Tabulae chronologicae dignitatum ac canonic. Cathedralis Regii, pp. 411-442; ms. Regg. F. 40: Id., Regesti di instrumenti e scritture diverse dello Arch. della cattedrale di Reggio, I, n. 87; ms. Regg. F. 29-30: Id., Sacerdoti e dignitari eccles. citati in carte di diversi archivi, II-III, nn. 318, 344, 378, 382, 385, 400, 419; ms. Regg. C. 269: Id., Benefizi eretti nella cattedrale di Reggio; ms. Regg. F. 18: Id., Dottori di leggi reggiani, I, 1; ms. Regg. B. 512, 1: P. Fantuzzi, Genealogie di famiglie reggiane, I, fasc. 90; ms. Regg. B. 456: Id., Arcipreti della cattedr. e vicari generali e capitolari della diocesi di Reggio Emilia; ms. Turri G. 128: G. Pini, Ragionamento stor. sugli antichi giureconsulti reggiani. Altri docum. di vario genere relativi al C. si conservano nell’Arch. di Stato di Reggio Emilia: G. Pellicelli, Cronaca reggiana, p. 5; Rogiti di Gaspare Lanzi, busta 3, filza 55, anno 1462, cc. 139v-146; busta 5, filza 49, atti del 27 e 30 ag. 1462; Rogiti di Antonio Pittori, busta 3, filza 199, c. 176; Memoriali del Comune di Reggio, anno 1451, c. 45 (segnalazione di F. Milani); Arch. di Stato di Bologna, Rogiti di Pietro Bottoni, busta 4, filza 6, nn. 7, 74; busta 6, filza 11, nn. 19, 22; filza 12, nn. 42, 58; Rogiti di Rolando Castellani, busta 8, filza 11, n. 16; busta 27, filza 44 n. 38; Modena, Archivio capitolare, O. III. 28, c. 116; O. 32, c. 24v (segnalazione di G. Pistoni); Bologna, Arch. capitolare, Primus liber secretus, c. 20v; cart. 33, fasc. 5, doc. 1 (segnalazione di M. Fanti); G. N. Pasquali Alidosi, Li canonici della Chiesa di Bologna, Bologna 1616, p. 28; Id., Dichiaratione e corretione al libro delli dottori bolognesi di legge canonica e civile, Bologna 1623, p. 32; Syntagma statutorum... Collegii DD. utriusque iuris doctorum, iudicum et advocatorum ill.mae civitatis Regii Lepidi, Regii 1700, III, p. 8; N. Tacoli, Mem. stor. della città di Reggio di Lombardia, II, Parma 1748, p. 162; G. Tiraboschi, Mem. stor. modenesi, III, Modena 1794, pp. 224 s.; Id., Biblioteca modenese, II, Modena 1782, p. 7; VI, 1, ibid. 1786, p. 83; G. Turri, Supplemento alla Bibl. modenese del Tiraboschi per ciò che riguarda gli scrittori reggiani tratto dai manoscritti di P. Fontanesi e del conte A. Crispi, s.n.t., pp. 62 s.; S. Mazzetti, Repert. di tutti i professori antichi e moderni della famosa Università... di Bologna, Bologna 1848, p. 90; U. Dallari, I rotuli dei lettori, legisti e artisti dello Studio bolognese dal 1384 al 1799, I, Bologna 1888, pp. 25, 28; Chartularium Studii Bononiensis, XIII, Bologna 1940, pp. 211-219; A. Sorbelli, Storia della Univers. di Bologna, I, Il Medioevo, Bologna 1940, p. 243 n.; L. Tondelli, La Biblioteca capit. di Reggio Emilia, in Studi e docc. della R. Dep. di st. patria per l’Emilia e la Romagna, V (1941), pp. 9 s., dell’estr.; C. Piana, La facoltà teologica dell'Univers. di Bologna nel 1444-1458, in Arch. franc. hist., LIII (1960), pp. 406-433; Id., Promozioni di religiosi francescani agli ordini sacri a Bologna (1349-1508), ibid., LVII (1964), pp. 43 s. dell’estratto; Id., Ricerche su le Università di Bologna e di Parma nel sec. XV, Quaracchi 1963, pp. 49 s.; Id., Nuove ricerche su le Università di Bologna e di Parma, Quaracchi 1966, ad Indicem; C. Piana-C. Cenci, Promozioni agli ordini sacri a Bologna e alle dignità ecclesiastiche nel Veneto nei secc. XIV-XV, Quaracchi 1968, pp. 122-137; A. Cremona Casoli in Encicl. stor-nobiliare ital., II, Milano 1929, p. 390.