CASINI, Giovanni
Nato a Varlungo, presso Firenze, il 24 giugno 1689, fu pittore e scultore, allievo di G. B. Foggini; morì, secondo i dati offertì dalla Serie di ritratti..., il 29 marzo 1748.
Non si sa se egli possa identificarsi col Giovanni Casini "detto il Pevera" che il Gaburri dice nato intorno all'anno 1675, morto a cinquantaquattro anni nel 1729. Nello stesso anno, infatti, i suoi eredi esponevano all'Annunziata il modello in terracotta d'una Pietà insieme con due bassorilievi "storiati" (Borroni Salvadori). Anche egli fu allievo del Foggini, scultore e specialista in terrecotte e "modelli di terra": alcuni, gettati in bronzo. finirono a Genova in una cappella della famiglia Sauli; ma il Gaburri non ne cita dipinti, pur dicendo che dalla scultura passò, con risultati meno buoni. alla pittura.
Il catalogo del C. comprende oggi in primo luogo un Martirio di s. Lucia in S. Iacopo sopr'Arno che da solo basta ad assicurare fama al suo autore, e l'Autoritratto su tela agli Uffizi; un altro Autoritratto, a pastello, venne esposto dal Gaburri, all'Annun iata. nel 1737. Attualmente irreperibili sono invece, delle opere citate in antico, una tela con S. Ignazio e una S. Teresa in terracotta nel convento della Quiete, un S. Giuseppe nella cappella del Sacramento della chiesa di S. Felice e la Chiamata di Pietro in S. Pietro a Varlungo.
Dal quadro di S. Iacopo sopr'Arno, l'unico che oggi permetta di giudicare l'artista, il C. appare seguire i modi cortoneschi di Pier Dandini (lo si nota soprattutto nella figura del carnefice e nei due astanti al martffio), ma con una saldezza di costruzione, plasticità di forme del tutto insolite, congeniali però a un pittore che fu anche scultore. L'avventarsi tagliente dell'angelo, la netta divisione tra luce e ombra nel volto e nelle mani di s. Lucia, che così bene sottolinea il pathos della figura, l'essenzialità dello sfondo di cielo cupo e nuvoloso elevano questo dipinto al di sopra di Molti prodotti fiorentini contemporanei.
Fonti e Bibl.: Firenze, Bibl. nazionale, ms. E.B.9..5: F. M. N. Gaburri, Vite dei pittori (1739), III, p. 1316; G. Richa, Notizie istor. delle - 3411, chiese fiorentine, X, Firenze 1762, p - A. Pazzi, Serie di ritratti originali di eccellenti pittori, dipinti di propria tnano, V, 2, parte 1, Firenze 1766, n. XXXI; D. M. Moreni, Notizie istor. dei contorni di Firenze, I, Firenze 1791, p. 70 nota; L. Lanzi, Storia Pittorica della Italia, I, Bassano 1809, p. 282; I. Fantozzi, Nuova guida ovvero descriz. storico-artistico-critica della città e contorni di Firenze, Firenze 1842, pp. 742, 758; M. Marangoni, La pittura fiorentina nel "Settecento", in Rivista d'arte, VIII (1912), pp. 93, 97; W. e E. Paatz, Die Kirchen von Florenz, II, Frankfurt a. M. 1941, p. 392; P. Dal Poggetto, in S. Jacopo sopr'Arno, Firenze s.d. (ma 1970), ill. n.n.; W. Prinz, Die Sammlung der Seffistbildnisse in den Uffizien, I, Geschichte der Sammlung, Berlin 1971, p. 205, doc. 141; F. Borroni Salvadori, Le esposiz. d'arte a Firenze, Firenze 1974, p. 74 e n. 356; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 11 s; Diz. Bolaffi dei pitt. e degli incisori ital., III, Torino 1972, p. 142, ill.