CALÒ, Giovanni
Filosofo, nato a Francavilla Fontana (Lecce) il 24 dicembre 1882, dal 1911 professore di pedagogia nell'università di Firenze; deputato al parlamento (1919-24) e sottosegretario alle Belle Arti nel primo ministero Facta (1922).
Sotto l'influsso del De Sarlo, il Calò indirizzò la sua attività allo studio della scienza morale, di cui ha cercato di individuare l'autonomia nei confronti di quanti ritengono di trovarne il fondamento nella metafisica naturalistica o teologica. Il sentimento di valore o disvalore, di approvazione o disapprovazione, suscita il giudizio valutativo che è altro da quello di chi constata e formula il giudizio conoscitivo. Al giudizio valutativo il C. riconosce una portata reale, alla Herbart, contro quella puramente formale che è tipica di Kant. Sul sentimento o coscienza morale si radica sia l'esperienza della libertà, sia l'ideale morale. Tali principî ispirano anche i suoi numerosi lavori di pedagogia e storia della pedagogia. Tra i suoi scritti ricordiamo: L'individualismo etico nel sec. XIX, Napoli 1906, Principi di scienza etica (con F. De Sarlo), Palermo 1907; Maestri e problemi di filosofia, Torino 1924-25, 2 voll.; L'educazione degli educatori, 5ª ed., Napoli 1929; Problemi vivi e orizzonti nuovi dell'educazione naz., Firenze 1935; Dall'umanesimo alla scuola del lavoro, ivi 1940; Educazione e Scuola, 2ª ed., ivi 1948.