BRANCHI, Giovanni
Nato a San Miniato il 14 nov. 1846 da Enrico e da Caterina Marchetti, si laureò in giurisprudenza all'università di Firenze ed entrò nel 1867 nella carriera consolare. Ebbe come prima sede Costantinopoli; passò poi nel 1870 in Australia e nel 1874 nelle isole Figi. Dopo essere stato agente consolare in Cina e in Giappone, nel 1880, appena promosso console, fu destinato ad Assab con la carica di commissario civile. Giunto sul posto l'8 genn. 1881 insieme con il segretario del commissariato, G. M. Giulietti, e con l'ingegnere Scaramucci, ricevette le consegne da Giuseppe Sapeto che, con Arturo Issel, Odoardo Beccari, Carlo de Amezaga e Giacomo Doria, era stato incaricato dal governo italiano di perfezionare l'acquisto della baia. Formalmente corretti, ma privi di cordialità, furono i rapporti del B. col Sapeto, il quale rimpatriò definitivamente il 26 genn. 1881.
Il B., che rimase sulle rive del Mar Rosso per circa tre anni, si adoperò per dare un conveniente sviluppo alla nascente colonia, cercando, in primo luogo, di trovare una strada di penetrazione verso il Goggiam per la piana di Cobbò e per il Lasta attraverso la valle del torrente Gualima. La prima missione esplorativa per questo percorso fu affidata alla missione diretta dal Giulietti che, partita da Assab l'11 apr. 1881, e lasciata il 22 Beilul, fu massacrata nei pressi di Daddah il 25 maggio: insieme col Giulietti, perirono il sottotenente di vascello Giuseppe Biglieri, dieci marinai della corvetta "Ettore Fieramosca", due civili e una guida abissina.
A questo primo tentativo seguì l'altro che, per iniziativa della Società di esplorazione conunerciale in Africa di Manfredo Camperio, fu compiuto da Gustavo Bianchi. A questa missione di carattere privato, fu affiancata quella ufficiale affidata al B., col compito precipuo di addivenire alla firma di un trattato commerciale con il negus Giovanni. Anche a causa dei contrasti sorti con il Bianchi, il B. rientrò ad Assab il 4 ott. 1883 senza aver nemmeno condotto a termine le trattative.
Il B., specie dopo l'emanazione della legge su Assab del 5 luglio 1882, cercò di dare impulso alla vita del possedimento, creando un corpo di polizia, iniziando studi per la individuazione del sito adatto al porto, avviando scambi commerciali con la madrepatria a mezzo della Società di commercio, con l'Africa e organizzando, infine, il servizio sanitario nonché la lotta contro la tratta degli schiavi. Lasciò il suo ufficio nell'estate del 1884 dopo un periodo di reggenza affidata al segretario del Commissariato civile, Giulio Pestalozza; ebbe per successore, nel 1885, il capitano di fregata Luigi De Simone. Promosso console generale, fu destinato a New York, finché, nel 1905, si ritirò a vita privata.
Morì a Firenze il 25 ott. 1936.
Opere: Tre mesi alle isole dei cannibali,nell'arcipelago delle Figi, Firenze 1879; Viaggio alle Figi, in Cosmos., V (1878-79), pp. 319-329; Viaggi di G. B. alle Figi,ibid., VI (1880-81), pp. 12-16, 342-347; La stazione italiana ad Assab, in Boll. d. Soc. geogr. italiana, XV (1881), pp. 773-775; Missione in Abissinia del R. Console cav. G. B. (1883), Roma 1889.
Bibl.: G. Po-L. Ferrando, L'opera della R. Marina in Eritrea e in Somalia, Roma 1929, p. 351; C. Zaghi, L'ultima spediz. affricana di G. Bianchi, Milano 1930, II, pp. 75-118; E. de Leone, Le prime ricerche di una colonia e la esplorazione geografica, polit. ed economica, Roma 1955, ad Indicem.