BRANCA, Giovanni
Nacque a Sant'angelo in Lizzola (Pesaro) il 22 apr. 1571. Studiò matematica e architettura a Roma, e presto si segnalò in opere di architettura; nel 1616 fu nominato architetto della S. Casa di Loreto, carica che conservò fino alla morte. Notizie non seriamente documentate ci informano della sua attività ad Assisi ed a Roma, ove gli fu conferita la cittadinanza romana.
I maggiori titoli di merito del B. sono però il Manuale di architettura, edito per la prima volta ad Ascoli nel 1629, e Le machine,volume nuovo e di molto artificio da fare effetti meravigliosi tanto spiritali quanto di animale operazione, pubblicato a Roma, sempre nel 1629, mediante i quali egli si assicurò un posto di primo piano tra gli scrittori di architettura e tra i precursori della tecnica moderna.
Il Manuale di architettura, che contiene fra l'altro un'appendice di trentadue aforismi sui lavori idraulici relativi alla sistemazione dei fiumi, ebbe grande successo sia in Italia sia all'estero per molti anni. In una delle ultime edizioni, quella del 1772, Leonardo de' Vegni poneva in rilievo nella prefazione i meriti del B. quale precursore di soluzioni tecniche particolari.
Il volume Le machine, oltre gli scopi denunciati dal titolo di descrivere gli effetti "meravigliosi" dei congegni meccanici "tanto spiritali quanto di animale operazione" (Thorndike), riassume ed espone le principali macchine esistenti al tempo del B. ed inoltre, nella figura 25, ne descrive una nuova, che inizialmente concepita come un perfezionamento della eolipila di Erone, si può considerare la progenitrice delle moderne turbine a vapore ad azione. Essa consisteva di "una testa di metallo con il suo busto, riempita d'acqua, posta sopra carboni accesi" dalla cui bocca usciva un getto di vapore che veniva utilizzato "per pestare le materie per fare la polvere". Il B. ne costruì anche il modello e lo esperimentò a Milano, ma di esso non rimane più traccia, così come della scoperta della nuova macchina non furono tratti immediati frutti.
Il B. morì a Loreto il 24 genn. 1645.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 4, Brescia 1763, p. 64; F. Vecchietti, Biblioteca picena o sia notizie istoriche delle opere e degli scrittori piceni, Osimo 1790-96, II, p. 1981; P. Svanellini, G. B. (1571-1645) precursore di Watt e di Parsons, Arona 1911; L. Thorndike, A History of magic and experimental Science, VII, New York-London 1958, pp. 617-618; E. Camilli, G. B., Pesaro 1971 (con ulter. bibliogr.); U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 523; Enc. Ital., VII, p. 686; XXXIV, p. 503.