BORGHI, Giovanni
Nacque quasi certamente a Venezia, verso la metà del secolo XV, da Pietro. Entrò nella burocrazia statale veneziana come notaio, divenendo successivamente segretario ducale. Nel 1477-1478 il B. fece parte, come cancelliere del plenipotenziario Domenico Gradenigo, della delegazione della Serenissima incaricata di concludere un'alleanza con la Francia (trattato del 9 genn. 1478) il cui testo fu rogato appunto dal Borghi. Nel dicembre dell'anno seguente fu a Ravenna al seguito di Antonio Donato, che aveva l'incarico di stipulare un accordo con Roberto Malatesta; nella sua veste di cancelliere rogò l'atto relativo. Esercitò poi per una decina d'anni a Venezia le mansioni di segretario ducale, comparendo come testimone nella stipulazione di accordi internazionali e lavorando al servizio copia.
Nel 1489 il B. fu inviato al Cairo come segretario dell'ambasciatore veneziano Pietro Diedo, che era stato incaricato di ottenere dal sultano d'Egitto il riconoscimento della devoluzione di Cipro a Venezia dopo la cessione dell'isola alla Serenissima da parte di Caterina Comaro.
L'accordo col sultano era della massima importanza, in quanto l'appoggio egiziano avrebbe permesso a Venezia di mantenere il possesso di Cipro anche contro le pretese sull'isola da parte dei Turchi, nemici di Venezia e del sultano. L'improvvisa morte del Diedo nel febbraio del 1490 non arrestò le trattative: esse, ormai ben avviate, furono continuate dal B. unitamente a Marco Malipiero, rappresentante dell'ex regina Caterina Cornaro, e condotte rapidamente in porto. Grazie soprattutto all'esperienza e all'abilità del B. il 9 marzo 1490si concludeva l'accordo col sultano, in base al quale l'Egitto riconosceva il possesso veneziano di Cipro e Venezia s'impegnava a versare un tributo annuo di 8.000 ducati, cioè il tributo che già pagavano al sultano ì Lusignano, precedenti signori dell'isola. L'11 marzo il B. versava il primo acconto di 4.000ducati. La sua opera fu molto apprezzata dal sultano, come appare da una lettera che lo stesso indirizzò al doge subito dopo la conclusione delle trattative. Il B. rientrò a Venezia nello stesso anno (1490), latore dei doni che in segno di amicizia il sultano inviava al doge. L'accordo per il riconoscimento del possesso di Cipro fu uno dei più grandi successi diplomatici della Repubblica.
Durante il soggiorno al Cairo il B. ebbe occasione di svolgere una preziosa opera in favore dei mercanti veneziani ivi residenti, la cui sicurezza era minacciata dall'ostilità locale. Anzi nell'anno 1492 il Senato pensò di inviarlo nuovamente in Egitto e precisamente ad Alessandria e al Cairo, allo scopo di svolgere ancora una volta un'efficace azione in difesa dei connazionali; ma, contrariamente a quanto affermano il Cicogna e il De Mas Latrie, tale missione non ebbe luogo in quanto, data la delicatezza della materia e della situazione, si pensò fosse più prudente affidare la cosa ai normali canali della diplomazia.
Il B. rimase pertanto a Venezia a svolgere la sua consueta attività di segretario, documentata sino al 1495. Morì nel 1498.
Il Sansovino e il Foscarini, accennano a una presunta attività del B. come cronista ufficiale della Repubblica di Venezia. Non esistono però prove di ciò. È assai probabile che a questo proposito sia stata fatta confusione tra lui e il figlio Luigi, che effettivamente compose una cronaca conosciuta col nome di Historia secreta.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Venezia, Dispacci degli ambasciatori al Senato,Egitto,Arch. proprio, I, nn. 67, 72, 80, 84, 92-128; Ibid., Deliberazioni Senato secreta, reg. XXXIV, ff. 33, 61v, 63, 110v; Ibid., Testamenti, 1237, f. 230v; I libri commemoriali della Repubblica di Venezia. Regesti, a cura di R. Predelli, V, Venezia 1901, ad Indicem; M. F. Sansovino, Venetia città nobilissima...., Venezia 1663, p. 85; E. A. Cicogna, Delle Inscrizioni Veneziane, II, Venezia 1827, pp. 161 s.; M. Foscarini. Della lett. venez., Venezia 1854, p. 285 n. 1; M.-L. De Mas Latrie, Histoire de l'île de Chypre, III, Paris 1855, pp. 472 ss.