BOLDÙ, Giovanni (Zuan)
Veneziano, figlio di Pasqualino, non è certo appartenesse alla medesima famiglia nobiliare dell'architetto Giovanni Alvise. Il primo documento che lo riguarda è un contratto di locazione del 1454 (Cecchetti), a S. Tomà; in seguito abitava a S. Polo. Le date 1457 e 1458 risultano su alcune sue medaglie, dove egli si firma inoltre qualificandosi "pittore"; e come tale risulta anche nei documenti (1454, 4 agosto; in Ludwig, p. 5). Non si hanno però precisi riferimenti su tale attività: poiché in un documento del 12 marzo 1475 (in Ludwig, p. 6) è detto "depentor maistro de nape", si è presunto che lavorasse alla decorazione di camini. Poche date ancora si riferiscono alla vita del B., e cioè il 17 febbr. 1466 (more veneto) e il 15 ott. 1467, quando egli è ricordato nel testamento di sua moglie Magdalucia di Filippo e in quello di Clara del fu Pasqualino della quale era compare (Ludwig, p. 5). Il 4 marzo 1473 fece testamento: lasciava eredi la moglie e la figlia Marietta; l'11 ottobre 1477 la moglie era già risposata (Ludwig, pp. 5 s.; Paoletti, p. 130).
La sola attività attraverso la quale si possa ricostruire la personalità del B. è quella di medaglista, ma sono state identificate (Friedländer) solamente sei medaglie firmate e datate: il busto del poeta veneto Filippo Maserano (1457; nel verso Arione sul delfino); il busto del medico pisano Filippo de'Vadi (1457; nel verso Figura romana con elmo e corazza); il busto del musicista fiammingo residente a Ferrara Pietro Bono (1457; nel verso Genio nudo; per la descrizione della medaglia e per il personaggio v. G. Gruyer, L'Art ferrarais..., I, Paris 1897, pp. 611-613); il busto del musicista tedesco Nicola Schlifer (1457; nel verso Apollo con la lira); due Autoritratti del 1458 (nel primo il B. si raffigura all'antica col busto nudo, nel verso appaiono un nudo piangente e il genio della morte; nel secondo, di profilo, con berretto, con nel verso un genietto musicante).
Altre due medaglie sono attribuite al B. già dal Friedländer, ma per la seconda la critica più recente è propensa a negargliela: il ritratto del capitano generale Egano Lambertini di Bologna, con la data MCCCVII, da taluno ritenuta erronea, ma probabilmente invece riferita all'epoca del personaggio (Hill, P. 111, n. 422), senza verso; la testa di Caracalla fanciullo, coronata di alloro, di profilo, datata 1466 (il verso è il medesimo della medaglia con l'Autoritratto all'antica del 1458, mentre la figura dell'imperatore con la scritta "ANTONINVS PIVS AVGVSTVS" è ripresa da una moneta romana).
Le scritte che accompagnano le medaglie del B. sono a caratteri latini, in lingua latina o greca, talvolta anche in ebraico. Dal ricorso a temi classici, e dalla stessa interpretazione di taluni soggetti appare evidente il gusto umanistico del B., che pare abbia studiato, oltre alle antiche monete e sculture, anche le gemme; ne avrebbe intagliato egli stesso, secondo lo Zeno, ma di ciò non abbiamo conferma.
Il B., che risentì anche l'influsso della corrente pisanelliana, può considerarsi tra i medaglisti più notevoli del Rinascimento veneto; era già molto apprezzato dai contemporanei, come provano i versi a lui dedicati da G. Testa Cillenio (trascr. da C. Ricci, in Arte e storia, XVI [1897], I, p. 27), che lo affiancava al Rizzo.
Fonti e Bibl.: A. Zeno, Lettere, III, Venezia 1752, p. 419; A. P. Giulianelli, Mem. degli intagliatori di pietre dure, Livorno 1753, p. 140; B. Cecchetti, Saggio di cognomi e autografi diartisti in Venezia, in Archivio Veneto, XXXIII (1887), p. 402; P. Paoletti, L'architett. e la scult. del Rinascim. in Venezia, II, Venezia 1893, p. 130; G. Ludwig, ArchivalischeBeiträge zurGeschichte der venez.Malerei, in Jahrbuch der k. preuss. Kunstsammlungen, XXVI (1905), Beiheft, pp. 4-6; J. Friedländer, Die italienischenSchaumünzen des XV.Jahrh.s, Berlin 1882, pp. 85-89; G. F. Hill, Portrait Medals, London 1912, pp. 33 ss.; Id., A corpus of Ital. Medalsof the Renaissance..., London 1930, I, pp. 110-112, nn. 416-423 (con ampia bibl.); II, ill. 79 s.; Renaissance medals from the S. H. Kress collection at theNationalGallery of Art [Washington], London 1967, nn. 139-143 (con ampia bibl., anche iconografica per i due autoritratti e i ritratti del Maserano e dello Schlifer); U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, IV, p. 243; Enc. Ital., VII, p. 298.