BOGLAT (Boglhat, Buglhat), Giovanni
Questo sacerdote della diocesi di Clermont giunse in Ferrara il 28 giugno 1528, al seguito di Renata di Francia sposa ad Ercole II, figlio del duca Alfonso e di Lucrezia Borgia. Elemosiniere della futura duchessa, dovette avere nella città estense posizione ragguardevole, soprattutto dopo il 1534, anno di morte del duca Alfonso I, cui successe Ercole II. Quali siano state le relazioni tra l'elemosiniere della nuova duchessa e i calvinisti che attorno a lei si adunarono è ignoto. Se, come è possibile, il B. morì poco prima di Ercole II (1559) egli dovette assistere alle vicende politico-religiose che ebbero in Renata la protagonista. Sin dal 1538 si hanno notizie certe della sua attività quale editore di spartiti musicali. In tale anno infatti fu prodotta una edizione musicale per opera di una società composta dal B., da Enrico De Campis e da Antonio Hucher (buon incisore stabilitosi intorno al 1530 a Ferrara, dove aveva appreso il mestiere di stampatore); la stampa fu affidata a Francesco Rossi, celebre e abilissimo tipografo di Valenza (presso il quale lo stesso Hucher aveva fatto il suo apprendistato); oggi se ne conosce un solo esemplare posseduto dal British Museum: Liber cantus. Triginta novem moctetos habet. È un in-4º oblungo, sottoscritto: "In aedibus F. Rubeis expensis Ioh. de Bugghlat E. de Campis & A. Hucher 1538". Questa edizione è sfuggita alle ricerche dei bibliografi italiani, che ritennero essere primo prodotto del B. e soci il Primo Libro di Madrigali di Alfonsodella Viola che è del 1539. Nel qual anno i medesimi soci pubblicarono in una loro tipografia i Moteti de la Simia. Ce ne resta la sola parte prima e di questa il solo Tenor (Londra, British Museum). Di una Collettanea di dodici mottetti resta la sola partitura per la voce di tenore e l'edizione è sottoscritta dal B. e da A. Hucher; dalla società si è ritirato il De Campis (1540). Nella biblioteca del liceo musicale di Bologna si conserva un esemplare dei Madrigalid'amore a quattro voci composti da Menon Tuttovole. È un in-4º oblungo sottoscritto: "In Ferrara. Nella stampa de Giovanni De Buglhat Et Antonio Hucher Compagni. Del 1548". È assai probabile che i due soci abbiano pubblicato altre edizioni musicali, delle quali, però, nessun esemplare ci è pervenuto.
Oltre alle edizioni di spartiti musicali i due soci produssero anche opere varie letterarie; tra queste si ricordano il Lusuum puerilium libellus di Costanzo Lando, che vide la luce nel 1546, e Il valoroso Ruggiero Marchese d'Atesta di Cesare Galluzzo, pubblicato nel 1550. La più bella e curiosa edizione dei due soci è certamente quella dei Banchetti. Composizioni di vivande et apparecchi generali di Cristoforo di Messisburgo, volume in-4º adorno di otto figure, di un bellissimo ritratto dell'autore e di un frontespizio inciso; tutte le xilografie sono dello Hucher.
Dopo il 1558 non si trovano più notizie dello Hucher né del B., che forse morì in quell'anno o nel successivo.
Bibl.: L. N. Cittadella, Notizie relative a Ferrara, Ferrara 1864, p. 481; Id., Documenti riguardanti... Ferrara, Ferrara 1868, p. 302; G. Agnelli, La stampa nella provincia di Ferrara, in Tesori delle Bibl. d'Italia: Emilia e Romagna, Milano 1932, pp. 474, 481, 627; F. Vatielli, La stampa musicale, Milano 1932, p. 626; F. Ascarelli, La tipografia cinquecentina in Italia, Firenze 1953, p. 50; U. Thierne-F. Becker, Künstler-Lexikon, XVIII, p. 29, s.v. Hucher, Antonio.