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BIROLI, Giovanni

di Isabella Spada Sermonti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 10 (1968)
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BIROLI, Giovanni

Isabella Spada Sermonti

Nacque a Novara il 29 dic. 1772. Si laureò in medicina, ma preferì dedicarsi alla botanica, in questo incoraggiato da L. Bellardi, che gli dedicò una pianta, presente nelle risaie del Novarese e del Vercellese, ascrivendola al genere Birolia (nota oggi nel genere Elatine). In seguito alla pubblicazione della Flora economica del dipartimento dell'Agogna (Vercelli 1805), l'11 ag. 1805 il B. fu eletto socio corrispondente di Novara della R. Accademia delle Scienze di Torino, che ne accolse in seguito le note botaniche. Nel 1807 pubblicò a Milano un trattato sulla coltivazione del riso, sui terreni adatti al suo migliore sviluppo, sulle sue malattie, la mietitura e la conservazione (Del riso. Trattato economico-medico); nel 1808 uscirono a Vigevano i due volumi della Flora Aconiensis seu plantarum in Novariensi provincia sponte nascentium descriptio.

Chiamato ad insegnare agraria e botanica all'università di Pavia alla morte di Bayle-Barelle, nel 1815, dopo l'allontanamento di G. B. Balbis dall'Orto botanico della università di Torino, il B. ne ottenne da Vittorio Emanuele I la direzione, oltre alla carica di consigliere straordinario del Protomedicato e a quella di professore di botanica e materia medica nell'ateneo torinese. Nell'Orto botanico riordinò le varie specie e fece costruire una nuova serra calda; pubblicò inoltre un catalogo con aggiunta di note. Nel 1817, colpito da attacco apoplettico, fu collocato a riposo e si ritirò a Novara, dove morì il 1º genn. 1827. Il suo ricco erbario è ora incorporato nel grande Erbario generale depositato all'Orto botanico nell'università di Torino.

Tra le altre opere del B.: Trattato d'agricoltura, Novara 1809; De Nova phyteumatis specie descripta, in Mem. della R. Acc. delle Scienze di Torino, XXIII (1817), pp. 315-316; Phyteuma charmelioides descriptum et icone illustr., ibid., XXIV (1820), pp. 577-579.

Bibl.: Il 1ºsecolo della R. Accademia delle Scienze di Torino. Notizie stor. e bibl. 1783-1883, Torino 1883, p. 201; O. Mattirolo,Studi sulla vegetazione nel Piemonte, Torino 1929, pp. LVII-LVIII; E. Chiovenda,Flora delle Alpi Lepontine Occidentali..., I, Modena 1925, pp. 56, 59, 61-62; II, Catania 1929, pp. 29, 31, 39-40.

Vedi anche
flora Complesso delle specie vegetali, spontanee o inselvatichite, che vivono in un dato territorio. La complessità del mondo vegetale e i limiti umani fanno sì che i ricercatori circoscrivano i loro studi a gruppi limitati di piante; per questo motivo si è soliti parlare, per es., di flora lichenica (composta ... òrto botànico òrto botànico Giardino o campo sperimentale, che racchiude una collezione di piante vive, indigene ed esotiche, disposte sistematicamente, o secondo criteri ecologici o geografici, con la finalità di conservarle a scopo didattico e di ricerca scientifica. Un orto botanicob. è di solito un'istituzione ... vegetazione botanica In prima approssimazione, il rivestimento vegetale della superficie terrestre. Lo studio della vegetazione è soggetto fondante di discipline quali la geobotanica e l’ecologia del paesaggio. Mentre la flora è l’insieme delle piante (entità tassonomiche) che vivono in un territorio, la vegetazione ... erbario Libro che descrive le piante medicinali e le loro virtù, accompagnandone la descrizione con illustrazioni. Prototipo dell’erbario è il De herbis, attribuito ad Apuleio, di cui l’originale risale forse al principio del 2° sec.; si conservano ancora diversi erbario simili, compilati specialmente da monaci ...
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