Patriarca cattolico di Costantinopoli dal 1275 al 1282 (m. 1296); nel 1270 fu incaricato di ricondurre in Francia i legati di Luigi IX, inviati a Bisanzio per trattare l'unione delle Chiese, e assisté a Cartagine alla morte del re. Per aver preso posizione nel 1273 contro l'unione con i Latini a causa della dottrina del Filioque, perdette il favore dell'imperatore, che lo rinchiuse nella fortezza di Anema. Qui un più approfondito studio teologico lo condusse ad accettare i dogmi della Chiesa latina. Così quando a Lione fu conclusa l'unione delle due Chiese (6 luglio 1274), G. B. fu elevato al trono patriarcale (26 maggio 1275). Egli dovette affrontare accanite opposizioni da parte delle correnti contrarie all'unione, capeggiate soprattutto da Giorgio di Cipro, sino a quando nel 1282 l'unione non fu denunziata e G. B. fu incarcerato a Brussa.