VITELLI, Giovanni Battista
Nacque a Foligno il 19 marzo 1538 da Francesco, di mestiere tessitore, e da Lucrezia Trapassi.
Rimasto orfano del padre in adolescenza, fu cresciuto dalla madre assieme ai fratelli Giovanni Antonio e Girolamo e alle sorelle Camilla e Giulia (Cirocchi, 1625, p. 27). Istruito ai rudimenti del latino, ereditò la bottega paterna e intorno ai vent’anni maturò il desiderio di «cominciar vita esattamente spirituale» (p. 32), che espresse intensificando la frequenza dei sacramenti, le orazioni, l’esercizio della carità e le automortificazioni corporali.
Nel 1561 diede vita, presso l’ospedale folignate di S. Feliciano, all’Oratorio del Buon Gesù, una compagnia di laici dediti al culto eucaristico, alla flagellazione comunitaria, all’assistenza spirituale agli agonizzanti, alla conversione dei peccatori e alla promozione di esperienze religiose cittadine come l’eucaristia riparatrice del giovedì grasso e la devozione delle Quarantore. Su richiesta di Vitelli, fu il cappuccino Mattia Bellintani a redigere i Capitoli della Compagnia, che avrebbero ottenuto l’approvazione canonica nel 1575, quando Vitelli andò a Roma per il giubileo. In quell’occasione fu ospitato dalla comunità oratoriana di S. Giovanni dei Fiorentini (Cistellini, 1989, pp. 177 s.), dove strinse amicizia con Cesare Baronio e si consultò con Filippo Neri «intorno alla sua vocatione» (Cirocchi, 1625, p. 71): seguendo i suoi consigli, scelse di non prendere l’abito clericale, pur continuando ad animare il suo Oratorio a Foligno.
Nonostante lo stato laicale, fu incaricato dal vescovo Marcantonio Bizzoni di insegnare la dottrina cristiana ai fanciulli presso il duomo, e nel 1586 abbandonò definitivamente il mestiere per ritirarsi nei locali dell’Oratorio. Negli anni Novanta la struttura venne rinnovata, e nell’aprile del 1598 ospitò una tappa del viaggio papale verso Ferrara; nell’anno santo 1600 Clemente VIII e Baronio ricambiarono l’accoglienza ricevendo Vitelli a Roma, dove aveva guidato un gruppo di pellegrini folignati.
Il successo delle attività della Compagnia e la devozione riservata al suo carismatico animatore, ritenuto un santo vivente, allarmarono il vescovo che – preoccupato della sua crescente autonomia – costrinse Vitelli a sospendere l’esposizione permanente dell’eucaristia nell’Oratorio, presto riammessa grazie all’intercessione dei cardinali Baronio e Roberto Bellarmino. I legami con la Curia romana si infittirono sempre più, soprattutto grazie alla familiarità con l’ambiente filippino: tra gli altri, Vitelli conobbe i porporati Francesco Maria Tarugi, Federico Borromeo, Pier Paolo Crescenzi, Giovanni Garzia Mellini, Gaspare Borgia, mentre Paolo Sfrondati, Benedetto Giustiniani e Scipione Cobelluzzi successero a Baronio come protettori dell’Oratorio del Buon Gesù.
Nel 1600 Vitelli ne istituì il ramo giovanile e nel 1606 tentò di fondare una Congregazione di preti secolari con il sostegno dell’oratoriano Giacomo Volponi, che passò due mesi a Foligno per «aiutare il formarsi della convivenza comunitaria» (Cistellini, 1989, p. 1756) e istruire gli unici due sacerdoti che vivevano nell’Oratorio. La loro morte e la carenza di ulteriori vocazioni interruppero il progetto, convincendo Vitelli ad affidare la cura delle anime alle famiglie religiose, soprattutto ai barnabiti, di cui caldeggiò attivamente l’insediamento in città promosso da padre Bartolomeo Gavanti.
Vitelli fu in contatto con diversi protagonisti del panorama cattolico cinque-secentesco (tra gli altri, Giovanni Giovenale Ancina, Pietro della Madre di Dio, Bartolomeo Cambi, Ippolito Galantini, Glicerio Landriani) e il suo Oratorio ispirò esperienze religiose simili a Macerata, Terni, Todi, Assisi e Roma (S. Lorenzo in Damaso).
Morì in odore di santità il 25 settembre 1621, colpito da due ictus nel giro di un anno, e fu sepolto nella chiesa dell’Oratorio.
La Compagnia del Buon Gesù e il Consiglio generale folignate presentarono al vescovo l’istanza di canonizzazione: il processo iniziò nel maggio del 1622, passando nel gennaio del 1624 alla Congregazione dei Riti (Archivio apostolico Vaticano, Congregazione dei Riti, Processus 825). Il procedimento – posto sotto la solerte protezione del cardinale Pier Paolo Crescenzi – si arenò in forza dei decreti inquisitoriali sul controllo dei culti privati e pubblici in onore dei soggetti morti in fama di santità (1625), che portarono alla temporanea incarcerazione del tipografo dell’agiografia di Vitelli (Cirocchi, 1625) e al blocco del processo. L’iter riprese nel 1744, quando nel procedimento super non cultu fu attestata l’assenza di un culto pubblico in onore di Vitelli, di cui nel 1769 sarebbe stata riconosciuta l’eroicità delle virtù (Gotor, 2002, pp. 392-396).
Fonti e Bibl.: Città del Vaticano, Archivio apostolico Vaticano, Congregazione dei Riti, Processus 825; Foligno, Archivio del Capitolo del Duomo, 2102; Roma, Biblioteca Vallicelliana, Mss., O.114, cc. 291-293; Q.47, c. 88v; Archivio della Congregazione dell’Oratorio di Roma, AI.12, cc. 429r-v; B.III.8, cc. 722, 763, 792; B.IV.11, cc. 298, 402; B.IV.19, cc. 238, 240, 245.
F. Cirocchi, Vita del servo di Dio G.B. V. da Foligno, Foligno 1625 (poi 1636, 1915, Venezia 1676); L. Iacobilli, Vite de’ santi e beati di Foligno, Foligno 1628, pp. 311-425; Id., Vite de’ santi e beati dell’Umbria, II, Foligno 1656, pp. 275-478, passim; M. Marcelli, Vita della venerabile madre Paola da Foligno, Roma 1659, pp. 153-155; Capitoli, e regole da osservarsi dalli fratelli della venerabile Compagnia del Buon Gesù della città di Foligno, Foligno 1726; Sacra Rituum Congregatione E.mo et R.mo D.no Card. Sacripanti Fulginaten. Beatificationis, et Canonizationis Ven. Servi Dei Io. Baptistae Vitelli [...] Positio super dubio, Romae 1743; Novelle della Repubblica delle Lettere, Venezia 1761, p. 30; A. Prosperi, Vita del venerabile servo di Dio Giambattista Vitelli fondatore dell’Oratorio e Compagnia del buon Gesù di Fuligno, Foligno 1782; Pregi della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri..., I, Venezia 1825, p. 85; G. Moroni, Foligno, in Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, XXV, Venezia 1844, p. 115; G. Bragazzi, Compendio della storia di Fuligno, Foligno 1859, passim; G. Melzi, Dizionario di opere anonime e pseudonime di scrittori italiani..., III, Milano 1859, p. 238; Due lettere di Lodovico Jacobilli al Venerabile G.B. V., a cura di M. Faloci Pulignani - F. Tucci, Foligno 1883; M. Faloci Pulignani, Notizie del ven. Gio. Batta Vitelli da Foligno e del suo carteggio, Foligno 1894; E. D’Alençon, Ven. Servus Dei Ioannes Baptista Vitelli Ord. Min. Capuccinorum amicus et benefactor, in Anal. O.F.M. Cap., XI (1895), pp. 250-256; Per il III centenario della morte del Ven. G.B. V. di Foligno, Foligno 1921; P. Guerrini, Memorie storiche della diocesi di Brescia, VII, Brescia 1936, pp. 180 s.; G. Chiaretti, Di alcune fraternite laicali di disciplinati dei secoli XVI-XVII regolate dalla spiritualità cappuccina, in Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria, LXV (1968), 1, pp. 229-260; M. Sensi, V. G.B., servo di Dio, in Bibliotheca Sanctorum, XII, Roma 1969, pp. 1240-1242; E. De Pasquale, La triplice Chiesa dell’Oratorio del Buon Gesù di Foligno, in Bollettino storico della città di Foligno, IV (1980), pp. 58-63; M. Martini, Il cardinal Cesare Baronio e G.B. V.: due amici e maestri di vita, in Bollettino storico della città di Foligno, VIII (1984), pp. 279-294; F.D. Nardi, Matteo Guerra e la Congregazione dei Sacri Chiodi (sec. XVI-XVII). Aspetti della religiosità senese nell’età della Controriforma, in Bullettino senese di storia patria, XCI (1984), p. 99; Il costume e l’immagine pittorica nel Seicento umbro, Firenze 1984, passim; A. Cistellini, San Filippo Neri. L’Oratorio e la Congregazione oratoriana. Storia e spiritualità, Brescia 1989, ad ind.; G. Aranci, Formazione religiosa e santità laicale a Firenze tra Cinque e Seicento. Ippolito Galantini fondatore della Congregazione di San Francesco della dottrina cristiana di Firenze (1565-1620), Firenze 1997, ad ind.; B. Lattanzi, Storia di Foligno, III, 2, 1559-1797, Roma 2000, ad ind.; M. Gotor, I beati del papa. Santità, Inquisizione e obbedienza in età moderna, Firenze 2002, ad ind.; G. Metelli, Verso una biografia critica di Ludovico Jacobilli. Fortuna e declino del casato, in Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria, XCIX (2002), pp. 185-290; Ludovico Jacobilli, erudito umbro del ’600, a cura di M. Duranti, Foligno 2004, ad ind.; F. Bettoni - B. Marinelli - R. Tavazzi, Lodovico Jacobilli e gli Annali della città di Foligno, Foligno 2008, ad ind.; F. Rambotti, «La musica è una mera opinione e di questa non si può dar certezza veruna». Antimo Liberati e il suo Diario sistino..., Perugia 2008, ad indicem.