MORUZZI, Giovanni Battista
– Nacque il 5 maggio 1807 da Antonio e da Maria Cavaciuti a Cremona, dove il padre esercitò per qualche tempo la professione di venditore merciaio ambulante.
Rimasto orfano di madre (1812), fu accolto da alcuni parenti nel paese di origine del padre Cesereto, nell’Appennino parmense, nella diocesi di Piacenza. Nella Val di Taro, nonostante le umili condizioni, ebbe l’opportunità di studiare nell’antica scuola ecclesiastica di Bedonia diretta da don Giuseppe Agazzi. Proseguì la sua formazione a Piacenza, al ginnasio e come alunno esterno del seminario (al 1824 risale la vestizione e al 1826 i primi ordini minori). Seguì le lezioni di fisica di don Giuseppe Veneziani, anch’egli – come Agazzi – ex allievo del collegio Alberoni, nel quale Moruzzi entrò per concorso nel 1827.
Nel 1834, dopo l’ordinazione sacerdotale, fu inviato dal vescovo di Piacenza Lodovico Loschi nel seminario diocesano a insegnare filosofia e, successivamente, matematica e fisica. Nel 1839 assunse l’insegnamento di teologia polemica presso il collegio ecclesiastico. Nel 1844 divenne canonico del duomo di Piacenza.
Gli avvenimenti piacentini del 1848 ebbero anche Moruzzi tra i protagonisti, tanto che costituirono lo spartiacque della sua vita e del suo ministero presbiterale: da una parte la rapida carriera nell’ambito della formazione del clero fino al rettorato del più antico e principale seminario diocesano; dall’altra l’insegnamento e l’impegno sociale nelle strutture civili, differenziandosi dalla sempre più diffusa emarginazione ecclesiale, ricoprendo ruoli ecclesiastici marginali e in contrasto con la curia e con la maggioranza dello stesso capitolo della cattedrale cui apparteneva. Il 21 marzo, il giorno dopo la fuga del duca di Parma Carlo II, il vescovo Luigi Sanvitale benediceva il tricolore e il 28 nominava Moruzzi rettore del seminario. La scelta era in stretto collegamento con gli eventi: l’improvviso avvicendamento di rettori preludeva a un drastico cambio di indirizzo nella formazione del giovane clero, essendo il predecessore di Moruzzi, il rettore Pier Paolo Botti, esponente militante del neotomismo e antiliberale convinto. Il nuovo rettore predispose immediatamente la riforma del seminario e un radicale rinnovamento del corpo insegnante. Le sorti militari segnarono tuttavia il ritorno allo statu quo fin dall’agosto; in ottobre, inoltre, morì il vescovo. Moruzzi fu incaricato del discorso funebre nel quale alluse alla inopportunità di un eventuale arresto della riforma del seminario ed espresse rincrescimento – alla presenza del governatore militare austriaco – per gli esiti fallimentari dei moti di primavera. La ricollocazione di Botti e la rimozione di Moruzzi sia da rettore sia da insegnante del seminario diocesano furono tra i primi atti del nuovo vescovo, Antonio Ranza.
Durante l’episcopato di Ranza (1849-75) le attività del canonico Moruzzi consistettero nell’apostolato presso l’Istituto delle Preservate e l’orfanotrofio femminile e, a partire dal 1855, nell’insegnamento di matematica e fisica presso la cattedra ginnasiale che era stata di Veneziani. Nell’Istituto delle Preservate e nell’orfanotrofio, Moruzzi oltre alla formazione religiosa (per la quale aveva, fin dal 1845, predisposto la pubblicazione del manuale La giovine divota), curò la formazione delle ospiti, mirando a portarle a un livello di istruzione secondaria e influendo così, indirettamente, sulla formazione primaria, tanto che diverse sue allieve divennero maestre.
Il 21 aprile 1850, Moruzzi fu tra i sacerdoti che portarono il feretro ai funerali del letterato e pedagogo piacentino don Giuseppe Taverna. Nell’occasione, gli ambienti politicamente reazionari e ecclesiasticamente più intransigenti rinnovarono le accuse di protestantesimo, di giansenismo e perfino di ateismo all’indirizzo del defunto e dei suoi simpatizzanti. Esponenti del governo ducale videro nelle esequie conferma della pericolosità della dottrina dei padri lazzaristi del collegio Alberoni, che di lì a due mesi fu – dopo una perquisizione – chiuso e poté riaprire solo a seguito del cambiamento di tutta la comunità docente.
Gli eventi piacentini del 1859 resero insanabile la frattura tra il canonico e il vescovo. Il 30 luglio, poco meno di due mesi dopo la fuga del duca e della reggente da Parma, Moruzzi tenne un'orazione funebre in memoria di Carlo Alberto. In settembre rappresentò il IV collegio di Piacenza all’Assemblea parmense che decise l’annessione dell’ex ducato al Regno di Sardegna, resa in seguito operativo dal plebiscito del marzo 1860. La dirigenza ecclesiastica piacentina, coerentemente con la linea romana adesso inequivocabile, si schierò contro il nuovo corso: il 6 maggio con il voto contrario di Moruzzi e di soli altri tre canonici, il capitolo del duomo di Piacenza stabilì di omettere il canto del Te Deum in occasione dell’arrivo del re in città. Il vescovo decise di non accogliere il monarca e per questo, nel luglio 1860, subì un processo che lo condannò assieme a una decina di canonici. Moruzzi fu fra i testimoni dell’accusa e nell’occasione rievocò anche i fatti legati alla chiusura del collegio Alberoni. Nel 1862, assieme ad altri 63 presbiteri piacentini, firmò l’indirizzo di Carlo Passaglia nel quale si invitava Pio IX a rinunciare al potere temporale e che ebbe nel vescovo Ranza uno dei più decisi oppositori. Non mancarono nella nuova situazione politica i riconoscimenti a Moruzzi che fu eletto nel 1862 nella deputazione provinciale per le scuole di Parma e, il 14 agosto del 1873, nominato dal Consiglio comunale di Piacenza membro del Consiglio degli ospizi civili.
Morì a Piacenza, il 13 gennaio 1884.
Opere: I trapassati, Piacenza 1843; La giovine divota ossia manuale di preghiere per le figlie del popolo, ibid. 1845; Discorso intorno al santissimo e immacolato cuore di Maria, ibid. 1846; Orazione in lode di monsignore Luigi de’ Conti Sanvitale, ibid. s.d. [ma 1848]; Discorsi pel tempo d’Avvento, ibid. 1851; Bellezza e utilità della fisica teorico-sperimentale e modo di apprenderla, ibid. 1856; Ampiezza della fisica teorico-sperimentale e mezzi intellettivi per comprenderla, ibid. 1857; La meccanica adiutrice della fisica, ibid. 1858; Una buona orfanella morta santamente nell’Ospizio delle orfane, Piacenza 1859; Onori funebri ai martiri dell’italico riscatto, ibid. 1859; Il rotamento della terra, ibid. 1859; Sull’istruzione da darsi alla figlie del popolo, ibid. 1861; Parole pronunciate in occasione dei funerali del conte Camillo di Cavour, ibid. 1861; Saggio di fisica popolare, ibid. 1862; Parole dette il 1° settembre 1864, ibid. 1864; Per le solenni esequie di Ernesto Bugoni arciprete, ibid. 1865; Saggio di chimica popolare, ibid. 1868; Per l’inaugurazione fattasi il 6 giugno nella chiesa della Pace dei monumenti al marchese Bernardino Mandelli ed a Guglielmo da Saliceto, ibid. 1869; Sui pregiudizi popolari, ibid. 1872; Precetti ed esercizi di composizione offerti alla studiosa gioventù, ibid. 1873; Conversazioni didattiche, ibid. 1876; In occasione dei solenni funerali per Vittorio Emanuele II, ibid. 1878; Dialoghi didattici, ibid. 1878; Indirizzo educativo e pregiudizi popolari, ibid. 1880; Lezioncine XLI di fisica popolare, ibid. 1880; Le orfane in Tranvia per ponte dell’Olio addì 9 giugno 1881, ibid. 1881; Tre dialoghi Parola-Animo-Dio, ibid. 1882; Casa Savoia, ibid. 1883.
Fonti e Bibl.: i manoscritti delle lezioni di filosofia al seminario di Piacenza si trovano, rilegati, nella Biblioteca di tale seminario, e quelli delle lezioni di teologia nella Biblioteca del seminario di Bedonia. Si veda inoltre: G.B. Jannelli, in Dizionario biografico dei parmigiani, Genova 1877, p. 60; L. Mensi, in Dizionario biografico piacentino, Piacenza 1899, p. 291; F. Ercole, Uomini politici, Roma 1941, pp. 313 s.; F. Molinari, Un manuale di pietà del canonico M., patriota del Risorgimento, in Bollettino storico piacentino, LXXVIII (1983), 2, pp. 192-206; F. Molinari, Il canonico G.B. M. (1807-1884) e il cosidetto clero liberale a Piacenza, in Problemi di storia della Chiesa. Dalla restaurazione all’unità d’Italia, Atti del VI Convegno … dell’Associazione italiana dei professori di storia della Chiesa… Pescara… 1982, Napoli 1985, pp. 217-244; E.F. Fiorentini, Una predica mai pronunciata del canonico G.B. M. di Piacenza, in Il predicatore dopo il Concilio di Trento. Atti del convegno… Fidenza …1983, Cesena 1989, pp. 87-101; R. Lasagni - F. da Feliceto, Bibliografia parmigiana, Parma 1991, p. 389.