MINELLI, Giovanni Battista
– Figlio di Bartolomeo e di Anna Maria Sgarzi, nacque a Bologna il 17 marzo 1689 nella parrocchia di S. Nicolò di S. Felice. Come tramanda Penna, intraprese lo studio del canto sotto la guida del tenore Angelo Predieri; Mancini e Burney lo ascrivono invece, per generalizzazione, tra gli allievi del più celebre F.A. Pistocchi. La prima apparizione artistica del M. fu nell’oratorio Il trionfo della Verità e dell’Innocenza di G.C.M. Clari (Pistoia 1705). Il 30 maggio 1710 il M. fu assunto come cantore contralto nella cappella musicale di S. Petronio, con una paga di 6 lire al mese, portata a 10 lire il 18 dic. 1714. Il 3 giugno dello stesso 1710 fu aggregato all’Accademia filarmonica di Bologna nell’ordine dei cantori, con 24 voti favorevoli e quattro contrari (Penna, p. 438). Avviata al contempo la carriera teatrale, nel carnevale 1711 esordì a Roma, alla corte del principe di Cerveteri Francesco Ruspoli (Kirkendale, p. 72). Fino al 1735 si esibì quindi nei principali teatri italiani, ricoprendo con regolarità le prime parti nelle opere e collaborando con i più rinomati compositori dell’epoca.
I libretti editi in occasione di ogni spettacolo informano della presenza del M. nei seguenti drammi per musica o pasticci operistici: L’Anagilda (A. Caldara, Roma 1711); La costanza in amor vince l’inganno (Id., ibid.); La virtù in trionfo, o La Griselda (L.A. Predieri, Bologna 1711); Le risa di Democrito (F.A. Pistocchi, Ferrara 1712); Teuzzone (G.M. Orlandini et al., Ferrara 1712); Berenice regina d’Egitto (anonimo, Ancona 1712); L’Engelberta, o La forza dell’innocenza (anonimo, ibid.); Orlando furioso (G.A. Ristori - A. Vivaldi, Venezia 1713); Rodomonte sdegnato (M.A. Gasparini, ibid. 1714); Engelberta (anonimo, Verona 1714); L’innocenza difesa (Orlandini, ibid.); Tamerlano (anonimo, Verona 1715); Il tradimento traditor di sé stesso (anonimo, ibid.); Il comando non inteso ed ubbidito (F. Gasparini, Firenze 1715); Arminio (A. Scarlatti et al., Firenze 1716); Lucio Papirio (F. Gasparini, ibid.); L’Argippo (G. Porta, Venezia 1716); Engelberta (anonimo, Genova 1717); Il Venceslao (F. Gasparini et al., ibid.); Antigona (Orlandini, Venezia 1718); Farnace (C.F. Pollarolo, ibid.); Lucio Papirio (Orlandini, Bologna 1718); Rinaldo (G.Fr. Händel et al., ibid.); Arsace (D. Sarro, Napoli 1718); Alessandro Severo (Id., ibid. 1719); Armida abbandonata (M. de Falco, ibid.); Cambise (Scarlatti, ibid.); Il Faramondo (N. Porpora, ibid.); Ginevra principessa di Scozia (Sarro, ibid. 1720); Eumene (Porpora, Roma 1721); La Silvia (Vivaldi, Milano 1721); I veri amici (T. Albinoni, Monaco di Baviera 1721); Il Ricimero (F. Gasparini, Torino 1722); Semiramide (Orlandini, ibid.); Astianatte (F. Gasparini, Milano 1722); Flavio Anicio Olibrio (Id., ibid.); Ercole sul Termodonte (Vivaldi, Roma 1723); Oreste (B. De Micheli, ibid.); Marco Attilio Regolo (Scarlatti et al., Bologna 1724); Tito Manlio (anonimo, Monaco di Baviera 1724); Scipione nelle Spagne (Albinoni, Venezia 1724); Didone abbandonata (Porpora et al., Firenze 1725); Lucio Papirio (Orlandini, ibid.); Arsace (F. Brusa, Milano 1725); Siface (Porpora, Milano 1726); La Verità nell’inganno (Id., ibid.); Siroe re di Persia (Porta, Firenze 1726); Gismondo re di Polonia (L. Vinci, Roma 1727); Siroe re di Persia (Porpora, ibid.); La fedeltà coronata (Orlandini, Bologna 1727); Arsace (Id., Faenza 1728), Catone in Utica (Vinci, Roma 1728); Ipermestra (G. Feo, Roma 1728); Il Tamerlano (anonimo, Mantova 1729); Il Farnace (Vinci, Napoli 1729); Il Tamese (Feo, ibid.); Il Tigrane (J.A. Hasse, ibid.); Semiramide (Leo, ibid. 1730); Alessandro Severo (G. Giacomelli, Piacenza 1732); Lucio Papirio dittatore (Porta, Roma 1732); Semiramide riconosciuta (anonimo, Pistoia 1733); Adriano in Siria (P. Sandoni, Genova 1733); L’Olimpiade (Id., ibid.); Didone abbandonata (G.M. Schiassi, Bologna 1735).
All’indomani della seconda esibizione monacense, il M. si fregiò del titolo di virtuoso di Massimiliano II di Wittelsbach, elettore di Baviera; indipendentemente dalla sua presenza in loco, dal 1725 al 1730 ebbe la protezione di Filippo d’Assia-Darmstadt, governatore di Mantova, e dal 1732 al 1735 quella dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo. Prese inoltre parte all’esecuzione di lavori d’occasione e di oratori: una cantata a quattro voci (Pollarolo, Venezia 1718); una serenata a quattro voci (Sarro, Napoli 1718); Apollo in Delfo (G. de Bottis, ibid. 1719); Oratorio per la Madonna dei Sette dolori (A. di Luna, Salerno 1719); L’adorazione delli tre magi (Vivaldi, Milano 1722); un oratorio di soggetto non noto (Predieri, Cento 1723); I conforti di Maria Vergine addolorata per la morte del suo divin Figliuolo (G.A. Perti, Bologna 1723); La conversione a Dio (Predieri, Forlì 1728).
Nel 1717 ebbero inizio l’ininterrotto sodalizio artistico e affettivo, nonché la convivenza nelle stesse abitazioni e il reciproco sostegno economico, con il soprano Antonio Pasi, suo collega nella cappella musicale petroniana oltre che sulle scene (Genova 1717; Bologna 1718, 1723 e 1724; Cento 1723; Faenza 1728; Forlì 1728). Dall’agosto il M. non prestò servizio in S. Petronio, ma vi fu riassunto il 20 marzo 1723 con una paga di 15 lire al mese.
Come annota Penna, nel novembre 1735 il M. vestì l’abito religioso e ricevette gli ordini sacri in rapida successione di eventi: fu ammesso al presbiterato il 10 maggio 1736. Il 20 maggio celebrò la sua prima messa nella chiesa di S. Maria Incoronata del Suffragio, confraternita bolognese della quale egli era membro. L’attività artistica del M. nella cappella musicale di S. Petronio si protrasse fino al febbraio 1761, quando cessarono i pagamenti in suo favore (Bologna, Museo di S. Petronio, Arch. della Fabbriceria, Mandati, ad mensem).
Il M. morì a Bologna nel 1762, come attesta una cronologia edita dall’Accademia filarmonica (Bologna, Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, Defunti della celebre Accademia de’ Filarmonici).
Mancini illustra in tali termini le caratteristiche vocali del M. (estensione da Sol2 a Sol4, tessitura da Do3 a Mi4): «cantò la chiave di contralto d’un metodo spianato, e nobile portamento di voce. Non mancò a questa stessa voce sufficiente agilità, un granito perfetto trillo e mordente, che il tutto unito gli diede campo di eseguire qualunque caratterizzato stile. Al maggior segno di perfezione possedé l’accento musicale; e siccome si unì in lui un profondo sapere, l’ammasso del suo canto fu compito in ogni suo genere, e con ragione si acquistò il nome di sapientissimo artista». Una caricatura attribuita ad A.M. Zanetti (An album of eighteenth century Venetian operatic caricatures) ritrae il M. in costume di scena per Scipione nelle Spagne.
Fonti e Bibl.: Bologna, Archivio dell’Accademia filarmonica: O. Penna, Cronologia, o sia Istoria generale di questa Accademia … 1736, I, p. 151; II, p. 438; Archivio di Stato di Bologna, Demaniale, 16/6366, IV: Libri di memorie e funzioni, feste, et altre notizie attinenti alla venerabile Confraternita di S. Maria Coronata del SS. Suffragio, c. 64r; Notarile, Notaio Domenico Maria Monti, 5/8, f. 21 (11 apr. 1745); Notaio Vincenzo Gardini, 5/17, f. 29 (22 nov. 1759); Bologna, Archivio generale arcivescovile, Registri battesimali della cattedrale: 1689, t. 142, c. 67r; Cancellerie vecchie, t. 202, ad dies; Parrocchie soppresse, S. Andrea degli Ansaldi, Stati delle anime, 2/5, ad annos 1736-39; ibid., S. Maria Labarum Coeli, Stati delle anime, 26/1, ad annos 1757-60; ibid., S. Michele Arcangelo, Stati delle anime, 31/3, ad annos 1724-31; Ibid., Museo di S. Petronio, Archivio della Fabbriceria, Atti della Fabbrica, vol. 26, c. 57r; Ibid., Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, Fondi speciali, Accademia filarmonica e Liceo musicale, Defunti della celebre Accademia de’ Filarmonici in Bologna, ad annum 1762; Ibid., Museo internazionale e Biblioteca della Musica, L.177, c. 77: minuta di lettera di G.B. Martini a G.B. Mancini (Bologna, 15 ott. 1773); G.B. Mancini, Pensieri e riflessioni pratiche sopra il canto figurato, Milano 1777, p. 23; Ch. Burney, A general history of music: from the earliest ages to the present period, IV, London 1789, p. 55; C. Ricci, I teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII, Bologna 1888, pp. 409, 419; L. Busi, Il padre G.B. Martini: musicista-letterato del secolo XVIII, Bologna 1891, p. 180; An album of eighteenth century Venetian operatic caricatures, formerly in the collection of count Algarotti, a cura di E. Croft-Murray, Toronto 1980, p. 35; O. Gambassi, La cappella musicale di S. Petronio. Maestri, organisti, cantori e strumentisti dal 1436 al 1920, Firenze 1987, pp. 163-167, 171-191; D.E. Monson, The trail of Vivaldi’s singers: Vivaldi in Rome, in Nuovi studi vivaldiani: edizione e cronologia critica delle opere, a cura di A. Fanna - G. Morelli, Firenze 1988, pp. 565-568, 581-584; Catalogo della mostra documentaria sulla cappella musicale di S. Biagio di Cento nel IV centenario della sua fondazione, a cura di P. Da Col, Cento 1989, pp. 52 s.; G. Vio, Una satira sul teatro veneziano di S. Angelo datata «febbraio 1717», in Informazioni e studi vivaldiani, X (1989), pp. 121 s.; L. Callegari Hill, L’Accademia filarmonica di Bologna, 1666-1800: statuti, indici degli aggregati e catalogo degli esperimenti d’esame nell’Archivio, con un’introduzione storica, Bologna 1991, pp. 199, 247, 269, 297; O. Gambassi, L’Accademia filarmonica di Bologna. Fondazione, statuti e aggregazioni, Firenze 1992, p. 445; Th. Griffin, Musical references in the «Gazzetta di Napoli», 1681-1725, Berkeley 1993, pp. 87 s., 90; J. Riepe, Gli oratorii di G.A. Perti: cronologia e ricognizione delle fonti, in Studi musicali, XXII (1993), p. 178; Id., Die Arciconfraternita di S. Maria della Morte in Bologna: Beiträge zur Geschichte des italienischen Oratoriums im 17. und 18. Jahrhundert, Paderborn 1998, pp. 221, 346-348, 411, 472; D. Costantini - A. Magaudda, Attività musicali promosse dalle confraternite laiche nel Regno di Napoli (1677-1763), in Fonti d’archivio per la storia della musica e dello spettacolo a Napoli tra XVI e XVIII secolo, a cura di P. Maione, Napoli 2001, pp. 92, 94, 150, 163; U. Kirkendale, A. Caldara: life and Venetian-Roman oratorios, Firenze 2007, pp. 72, 74, 440, 445, 457-470; P. Ryom, A. Vivaldi: thematisch-systematisches Verzeichnis seiner Werke (RV), Wiesbaden 2007, pp. 317, 402, 489, 567, 629; R. Strohm, The operas of A. Vivaldi, Firenze 2008, pp. 126, 128, 134, 311, 319, 328, 332 s., 352.
G.A. Sechi