LORENZI, Giovanni Battista
Commediografo, nato a Napoli circa il 1719, morto nel 1807. Dopo avere tentato con poca fortuna il commercio, fu poeta di comici dilettanti in case signorili; divenne poi direttore degli spettacoli di corte e scrisse anche commedie in prosa di scarso valore, come p. es. Il bugiardo, rifacimento dell'omonima commedia del Goldoni. Ebbe infine l'ufficio di revisore di tutte le opere teatrali. Il L., che è il più noto e il migliore poeta dell'opera buffa napoletana, scrisse, dal 1766 al 1795, una trentina di commedie per musica, alcune delle quali (L'apparenza inganna, 1784; Il matrimonio disperato, 1785) furono musicate da D. Cimarosa; altre (La Nina pazza per amore, 1789; La modista raggiratrice, 1792), da G. Paisiello. Il Settembrini, chiamando il L. "l'Aristofane napoletano", pensava al Socrate immaginario, capolavoro dell'opera buffa napoletana, scritto dal L. insieme con F. Galiani. Quanto all'autore o agli autori del Socrate, che il Galiani chiama "ma pièce comique" e il L. "mia commedia", si può ritenere che appartengano al Galiani l'idea fondamentale, l'orditura, la creazione dei due principali personaggi (Don Tammaro, Socrate; e il suo barbiere Mastro Antonio, Platone), e che appartengano al L. i facili e melodiosi versi, le scene romanzesche e melodrammatiche, la pittura di alcuni caratteri secondarî.
Come Don Chisciotte dalle vite dei cavalieri erranti, così Don Tammaro dalle vite dei filosofi antichi di Diogene Laerzio ha il cervello sconvolto sino a voler rinnovare le peripezie di Socrate e a identificare le persone che lo circondano con i personaggi della vita del filosofo. Finalmente gli si fa bere un sonnifero (come a Socrate la cicuta) e al risveglio si trova guarito della sua follia.
Musicato dal Paisiello, il Socrate fu rappresentato la prima volta nell'ottobre 1775 al Teatro Novo con immenso successo. Ma dopo la prima rappresentazione la commedia fu vietata dalla giunta dei teatri su richiesta di Saverio Mattei, professore all'università, grecista, ebraicista e poeta metastasiano, visibilmente raffigurato in Don Tammaro.
Ediz.: Opere teatrali di G. B. L., voll. 4, Napoli 1806-20.
Bibl.: G. Buonvino, G. B. L., in Giornale napoletano di filos., scienze e lettere, dicembre 1875; B. Croce, I teatri di Napoli, Bari 1916, cap. 20°; F. Nicolini, Il pensiero dell'ab. Galiani, Bari 1909, p. 429 (per la paternità del Socrate); M. Scherillo, Una fonte del Socrate immaginario, in Giorn. stor. d. lett. ital., V (1885), pp. 185-205; id., L'opera buffa napoletana, Palermo 1917.