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LICATA, Giovanni Battista

di Maurizia Alippi Cappelletti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 65 (2005)
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LICATA, Giovanni Battista

Maurizia Alippi Cappelletti

Nacque a Napoli il 23 giugno 1856 da Antonio, siciliano, professore di pittura, e da Orsola Faccioli, vicentina, maestra di disegno. Conclusi gli studi liceali, conseguì la laurea in scienze naturali nell'Università di Napoli e in seguito fu insegnante di scienze nelle scuole secondarie dell'Istituto suor Orsola Benincasa. Strinse amicizia con l'antropologo P. Mantegazza, la cui influenza appare evidente nel suo lavoro pubblicato nel 1879 a Napoli, La fisiologia dell'istinto. Ben presto i suoi interessi si concentrarono sulle potenzialità dell'espansione commerciale italiana in Africa. Sull'argomento intervenne con articoli sul giornale napoletano Corriere del mattino, di cui divenne redattore, e su riviste specializzate come il Bollettino della Società africana d'Italia, che diresse fino al 1882, e l'Esplorazione, da lui stesso fondata e pubblicata dal gennaio all'aprile 1883.

Fervente patriota, il L. sosteneva la necessità che l'Italia portasse avanti rivendicazioni territoriali in Africa al pari di quanto andavano facendo le altre potenze europee.

Dopo l'apertura, nel 1869, del canale di Suez, l'attenzione delle potenze europee si era rivolta ai territori dell'Africa orientale. Anche in Italia s'era aperto un dibattito sull'opportunità di avviare in quell'area una politica di conquista coloniale. Tra i sostenitori si erano schierati gli esploratori dell'Etiopia e dell'Eritrea G.M. Giulietti, A. Cecchi e O. Antinori che, insieme con interessi naturalistici, coltivavano il progetto di aprire vie di comunicazione nelle regioni dello Scioa, dell'Harar e dei Galla, in vista di un possibile sfruttamento di ricchezze naturali.

L'acquisto, nel 1870, da parte della compagnia Rubattino di un'ampia zona della baia d'Assab aveva inizialmente suscitato entusiasmo in Italia e successivamente riserve e critiche; vennero poi anche consensi, soprattutto da parte di società geografiche quali la Società geografica italiana, sorta a Firenze nel 1867, la Società di esplorazione commerciale, fondata a Milano nel 1879, e la Società africana d'Italia, istituita a Napoli.

Nel 1885 la Società commerciale colonizzatrice per Assab promosse una spedizione diretta in quell'area: il L. ne faceva parte con l'incarico di compiere studi sulla geologia, la climatologia, la flora e la fauna. Partita da Catania il 27 febbr. 1885, la spedizione fece tappa a Porto Said, toccò Gedda e el-Ḥodeida, quindi, attraversato lo stretto di Bab el-Mandeb e superata Aden, raggiunse Assab, il 28 aprile. Al ritorno, dopo sei mesi, facendola precedere da alcuni articoli pubblicati su L'Illustrazione italiana nel 1885, il L. scrisse una relazione completa del viaggio illustrandone tutti gli aspetti, economici, geografici, climatici e naturalistici, che costituirono un volume, Assab e i Danachili. Viaggi e studi, Milano 1885, prefato dall'amico Mantegazza.

Il L., le cui considerazioni sulla popolazione delle regioni visitate risultano costantemente velate da pregiudizi razzisti, dedicava un capitolo ai temi naturalistici presentando una flora e una fauna tipiche di aree desertiche, messe anche a confronto con quelle già note dell'Europa meridionale.

Le collezioni naturalistiche raccolte dal L. furono da lui inviate al nascente Museo della Società africana d'Italia, e rappresentarono la prima raccolta del genere fatta con intenti scientifici. In particolare le piante, inviate all'istituto botanico dell'Università di Napoli per essere definite e classificate, furono studiate dopo alcuni anni da F. Balsamo in un breve lavoro: Elenco delle piante… raccolte in Africa da G.B. L. nel 1886, in Bollettino della Società africana d'Italia, X (1891), pp. 158-163.

Dopo la spedizione ad Assab il L. si dedicò alla divulgazione delle sue esperienze, con numerose conferenze dirette a sollecitare una più attiva presenza italiana in Africa orientale.

Affascinato dagli esempi di alcuni esploratori italiani come G.M. Giulietti e G. Bianchi (che avevano perso la vita rispettivamente nel 1881 e nel 1884, nel corso di avventurose spedizioni), il L. si unì, in qualità di rappresentante del Club africano di Napoli, alla spedizione in Africa orientale organizzata dal conte G.P. Porro, presidente della Società milanese d'esplorazione geografica e commerciale per l'Harar, che il 2 genn. 1886 partì da Napoli diretta ad Aden. Il 26 aprile giunse in Italia un messaggio telegrafico del console italiano ad Aden, che trasmetteva la notizia, portata da una barca indigena proveniente da Zeila, che il sultano dell'Harar aveva fatto uccidere tutti gli europei lì presenti e tutti i componenti della spedizione Porro. Soltanto dopo un anno, per cura del marchese L. Benzoni, e del tenente C. Della Valle, furono riportati in Italia i resti degli uccisi. Mentre altri membri di quella spedizione furono commemorati, il L. fu dimenticato per molti anni. Prima di partire egli aveva tenuto una conferenza sull'Africa che costituì il primo capitolo del volume postumo In Africa (Firenze 1886), curato da B. Malfatti, e prefato da Mantegazza.

Dopo la morte del L., sulle sue raccolte hanno operato: F. Balsamo, Le alghe della baia d'Assab, in Boll. della Soc. africana d'Italia, IV (1885), pp. 25-29; G.A. Pasquale, Cenni sulla flora di Assab, ibid., pp. 150-159; G. Schweinfurth, Piante utili dell'Eritrea, ibid., X (1891), 6, pp. 130-144.

Fonti e Bibl.: C. Cucca, G.B. L., in Boll. della Soc. africana d'Italia, V (1886), pp. 111-116; C. Della Valle, Commemorazione di G.B. L., ibid., pp. 117-120; P.A. Saccardo, La botanica in Italia, I, Venezia 1895, p. 96; C. Fenizia, Commemorazione di G.B. L. (X anniversario dell'eccidio della spedizione Porro), in Boll. della Soc. africana d'Italia, XV (1896), pp. 85-91; C. Della Valle, I pionieri italiani nelle nostre colonie. Appunti storico-bibliografici, Roma 1931, ad ind.; G. Giardini, Italiani in Africa orientale. Pagine di pionieri.L'acquisto di Assab, Milano 1936, p. 49; E. Belli, G.B. L., in Illustrazione coloniale, XIX (1937), pp. 45-47; P. Zavatti, Dizionario degli esploratori, Milano 1967, p. 174; A. Del Boca, Gli Italiani in Africa orientale dall'Unità alla marcia su Roma, Bari 1976, ad ind.; S. Ballo Alagna, Il viaggio di G.B. L. ad Assab nel 1885, in Miscellanea di immagini africane, Genova 1981, pp. 269-294; Lessico universale italiano, XII, p. 117.

Vedi anche
deserto Tipo di paesaggio determinato da un regime climatico con precipitazioni annue inferiori a 200 mm. Il termine viene usato soprattutto per le zone aride delle basse latitudini, benché le terre artiche e antartiche a clima freddo costituiscano dei deserto molto vasti. 1. Caratteristiche I deserto di clima ... botanica Ramo della biologia che studia gli organismi vegetali sotto tutti i punti di vista: struttura, funzioni, forme e comunità. 1. Origini, prime classificazioni, applicazioni 1.1 Origini. Benché l’interesse per le piante, fornitrici di cibo, legname, fibre tessili, droghe medicinali ecc., sia antichissimo, ... geografia Scienza che ha per oggetto la descrizione interpretativa della superficie terrestre o di sue parti, intendendo per ‘superficie terrestre’ lo spazio tridimensionale dove la massa solida della Terra (litosfera) e quella liquida (idrosfera) vengono a contatto con l’involucro gassoso (atmosfera); spazio ... Eritrea Stato dell’Africa orientale, confinante a NO e a O con il Sudan, a SE con il Gibuti, a S con l’Etiopia; a NE e a E è bagnato dal Mar Rosso. 1. Caratteristiche fisiche Il territorio eritreo comprende: la parte più settentrionale dell’Altopiano Etiopico con quote medie di 2000-2400 m; il ciglione orientale ...
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Vocabolario
battista¹
battista1 battista1 (ant. batista) s. m. [dal lat. tardo baptista, gr. βαπτιστής, der. di βαπτίζω «battezzare»] (pl. -i). – 1. Propr., chi battezza, battezzatore; in partic., il sacerdote che ha l’incarico di battezzare in vece del parroco....
lìcito
licito lìcito agg. [dal lat. licĭtus], letter. ant. – Lecito: Molto è licito là, che qui non lece A le nostre virtù (Dante).
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