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FERGUSIO, Giovanni Battista

di Daniela Tortora - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 46 (1996)
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FERGUSIO, Giovanni Battista

Daniela Tortora

Nacque a Savigliano (Cuneo) nel 1582 da Guglielmo, rector modernus scholarum della cittadina sin dal 1576, e da Marta Sereni. Fu battezzato nello stesso anno in S. Andrea di Savigliano. Studiò diritto presso l'università di Parma; nella stessa città, su segnalazione di Bernardino di Savoia, monsignore di Racconigi, divenne allievo di Claudio Merulo, celebre organista attivo presso la chiesa ducale della Steccata negli anni 1591-1604.

Il F., tornato probabilmente a Savigliano nei primi anni del Seicento, sposò la figlia di Agostino Savillani ed intraprese l'attività dell'avvocatura (ne troviamo un rapido cenno nella dedica contenuta nell'unica sua opera conosciuta: "involto nelle occupationi più gravi del Foro Legale"). Oltre ad aver fatto parte della Confraternita di S. Maria del Sepolcro negli anni 1609-1612, fu nel Consiglio cittadino nel 1619. Morì a Savigliano e fu sepolto in S. Pietro il 10 genn. 1628.

Due sole testimonianze scritte consentono di arricchire l'esile quadro emerso dai dati biografici del musicista piemontese. La prima ci induce ad ipotizzare che egli godesse di una certa fama nel mondo musicale del tempo, dal momento che Serafino Patta anteponeva la seguente dedica al mottetto TeSanctum Dominum a due voci e basso continuo, facente parte della sua raccolta Sacrorum canticorumliber II, Venezia 1613: "All'Illustre Sig. Gio. Battista Fergusio, dottore di legge e musico eccellente".

L'altra, una raccolta di musiche sacre su testo latino e con accompagnamento di basso continuo, costituisce l'unico corpus di musiche del F. che ci sia pervenuto. I Motetti e dialogi per concertar a una sino a nove voci, con il suo basso continuo per l'organo furono pubblicati a Venezia da Giacomo Vincenti nel 1612 e dedicati dall'autore "Al serenissimo Prencipe Vittorio Amedeo di Savoia", in data 1º nov. 1612. Nella dedica medesima si trova un accenno al carattere acerbo e giovanile dei compommenti appena stampati, ai quali l'autore manifesta il desiderio di voler accostare in seguito altre e ben più mature prove.

La raccolta comprende quarantadue mottetti in stile concertato, così suddivisi: sette a voce sola; sette a due voci, sette a tre, sette a quattro, due a cinque, due a sei e due a sette voci; sei a otto e infine due a nove voci. I mottetti In Ecclesiis benedicite a due voci ed Exultent iusti a sette voci sono, come chiaramente indicato nella raccolta, "Del sig. Alessandro Costantia discepolo dell'autore", anch'egli di Savigliano ed ivi morto nel 1646.

Nell'Avvertimento ai cantori, dopo aver anticipato la natura stravagante di taluni concerti inclusi nella raccolta, il F. fornisce alcune importanti indicazioni di prassi esecutiva, particolarmente significative per ciò che concerne l'uso dei cori separati: "Nei Dialogi, il giudicioso maestro di capella havera occasione di concertargli con diversi instromenti in chori separati, secondo che richiedono gli interlocutori, al cui effetto si sono messi i doi ultimi a nove, quali serviranno per regola a gli altri, con il Cãto che va in choro separato che ha il suo basso continuo sotto per poterlo sonare con chitarrone, o altra sorte d'instromento che possi far fondamento, e gli altri chori si possono poi mettere, o uniti o separati, secondo la commodita delli stromenti, e delle chiese; e nel basso continuo si è segnato dove quel canto separato canta accio l'organista possi tacer, e sonar a tempo, e luogo.".

Tenendo conto della destinazione e delle tecniche compositive adottate, i Motetti e dialogi del F. ben si collocano nell'alveo seicentesco dello stylus ecclesiasticus, mostrando un suggestivo campionario di soluzioni assai varie nell'ornamentazione delle linee vocali e nella condotta imitativa, più raramente accordale, delle parti.

Fonti e Bibl.: J. L. Roche, North Italian liturgical music in the early 17th century, diss., Univ. of Cambridge 1968; C. Sartori, in DieMusik in Geschichte und Gegenwart, IV, Kassel 1955, pp. 38s.;R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, III, p. 418;H. Riemann, Musik-Lexikon, I, p. 500; The New Grove Dictionary of music and musicians, VI, pp. 470 s.; Diz. Encicl. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 731.

Vedi anche
mùsica sacra mùsica sacra Nella comune classificazione dei generi musicali, insieme delle composizioni musicali attinenti alla vita religiosa. Il regolamento di Pio X (1903), raccogliendo le prescrizioni della Chiesa cattolica sulla materia, riserva il termine di musica sacras. alla musica destinata alle funzioni ... organo Strumento musicale ad aria, costituito da una serie di canne in cui viene immessa, per mezzo di un mantice o altro meccanismo, aria che le fa vibrare, con un’emissione di suoni regolata da tastiere e pedaliera; attraverso il somiere (una cassa di legno) l’aria trova un regolato adito alle canne (v. fig.). ... mottetto letteratura Componimento poetico breve rimato, composto per lo più di endecasillabi e settenari, contenente una sentenza, un proverbio, un motto. Non ha avuto una salda tradizione nella letteratura italiana, nonostante alcuni esempi già due-trecenteschi (F. da Barberino, G. Cavalcanti ecc.). Nel Novecento ... musica Arte che consiste nell’ideare e nel produrre successioni strutturate di suoni. In quanto attività sociale, la musica appartiene a tutte le epoche e a tutte le culture, mutando il proprio significato e la propria funzione e manifestandosi in una grande varietà di forme e tecniche a seconda dei periodi ...
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battista¹
battista1 battista1 (ant. batista) s. m. [dal lat. tardo baptista, gr. βαπτιστής, der. di βαπτίζω «battezzare»] (pl. -i). – 1. Propr., chi battezza, battezzatore; in partic., il sacerdote che ha l’incarico di battezzare in vece del parroco....
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