CALLEGARI, Giovanni Battista
Nato a Parma il 26 ott. 1785 da Carlo e Teresa Bettoli, studiò all'Accademia di Belle Arti allievo di Biagio Martini, e poi a Brera a Milano con Giuseppe Bossi. Si acquistò fama di ottimo disegnatore, e tomato a Parma ebbe, a soli ventinove anni, la nomina ad accademico d'onore all'Accademia di Belle Arti. Nel 1817 divenne professore aggiunto e due anni dopo consigliere con voto. L'attività di insegnante fu predominante per lui sulle altre, e gli acquistò notevole fama anche oltre i confini del ducato, soprattutto quando introdusse nell'Accademia lo studio dell'anatomia dal vero. Amico del Toschi, ne divenne collaboratore nella serie di incisioni riproducenti le opere del Correggio e del Parmigianino del duomo e di S. Giovanni, e in quest'occasione eseguì numerose copie anche ad acquarello, incise poi da altri.
Inoltre collaborò all'edizione della Galleria Pitti di Luigi Bardi, fornendo la copia, da Pier Francesco Mola, dell'Apparizione dell'angelo ai genitori di Sansone.
All'attività di copia e riproduzione si affiancava sempre nel campo della grafica, quella di ritrattista, così efficace e celebrata che un famoso disegno con il ritratto di Maria Luigia, inciso poi in due stesure, fu unito per volontà della duchessa al suo testamento. Noti pure, e notevoli per capacità di esecuzione e vivacità di caratterizzazione fisionomica, gli altri ritratti, non tanto forse quello del Conte Neipperg, indebolito dall'obbligo del formalismo di corte, ma quelli del Chirurgo Rossi (Biblioteca Palatina), del Barone Cornacchia (Museo Lombardi), di Angelo Mazza e del Colombo, incisi dal Toschi e dall'Isac.
In questa attività il C. si mostra tributario del suo maestro Biagio Martini, ma anche dotato di personali qualità espressive. Si misurò pure nel paesaggio (Veduta nelle vicinanze di Mariano, acquerello del 1849: Gall. naz. di Parma) avvicinandosi ai modi del caposcuola dei paesaggisti parmensi Giuseppe Boccaccio.
Minore e di minor valore, rispetto alla sua attività grafica, fu quella pittorica; nel ritratto di Maria Luigia (Parma, Palazzo della Provincia: quasi distrutto dalla guerra, ma restaurato), guardò al più famoso ritratto del Borghesi, pur non raggiungendone l'eleganza. E nel quadro di Amore con freccia, manierato e lezioso puttino riccioluto (Parma, Galleria nazionale), oltre che del Borghesi è presente il ricordo del Correggio e delle molte esercitazioni accademiche eseguite sugli antichi. Meglio si rivelano le doti del C. nel ritratto di Frate (Gall. naz.), oggi poco leggibile a causa di vaste cadute di colore.
L'attività di insegnante durò intensa; ebbe come allievi I. Affanni, T. Bandini, e persino il Bertolini si recò a Parma a osservare le sue tavole di anatomia (studi di nudi in terracotta della sua scuola si conservano ancora all'Accademia di Belle Arti); essa dovette cessare solamente quando il C. perdette la vista di un occhio, a causa della fatica sofferta durante la copia degli affreschi del Correggio della cupola del duomo. Ma, a detta di un biografo (Jannelli), non si perse di coraggio, anzi "solea gloriarsi scherzando d'esser divenuto invalido nel campo di battaglia". Morì a Parma il 4 marzo 1855.
Fonti e Bibl.: Parma, Gall. naz.: E. Scarabelli-Zunti, Doc. e memorie di Belle Arti parmigiane (ms. sec. XIX), IX, ad vocem;Ibid., Arch. dell'Acc. di Belle Arti, Lettere al Direttore 1816-1819, ms.;C.Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes, I, Paris 1854, p. 564; P. Martini, Intorno al prof. G. C., memoria, Parma 1855; Id., La scuola parmense delle Arti Belle, Parma 1862, pp. 19, 25; C. Malaspina, Nuova guida di Parma, Parma 1869, p. 170; G. B. Janelli, Diz. biogr. dei parmigiani illustri, Genova 1877, pp. 89 s.; P. Martini, Guida di Parma, Parma 1871, pp. 167-171; C. Ricci, La Regia Galleria di Parma, Parma 1896, ad Indicem;A.Melani, Nell'arte e nella vita, Milano 1904, p. 276; G. Copertini, Pittori parmensi dell'800, in Arch. stor. per le prov. parmensi, s. 4, VI (1954), pp. 131, 140, 143, 144, 147; R. Cattellani, G. B. C., amico ed emulo del Toschi, in Gazzetta di Parma, 5 sett. 1955; G. Copertini, La pittura parmense dell'Ottocento, Parma 1971, p. 18; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 403; L. Servolini, Diz. illustrato degli incisori italiani moderni e contemporanei, I, Milano 1955, p. 144; A. M. Comanducci, Diz. ill. dei pitt…. ital. moderni e contemporanei, I, Milano 1970, p. 499.