BOVICELLI, Giovanni Battista
Nato ad Assisi probabilmente intorno al 1550, fa minore conventuale e cantore al servizio del cardinale G. Sirleto a Roma negli anni precedenti il 1584. In quell'anno, infatti, era cantore al duomo di Milano, come testimoniano due lettere (citate dal Casimiri), indirizzate dal B. al cardinale Sirleto, suo protettore. Dalla prima, in data 12 sett. 1584, si apprende che era stato dal Sirleto raccomandato al cardinale C. Borromeo, perché fosse assunto, appunto, in qualità di cantore al duomo milanese (e l'assunzione doveva risalire almeno al 1583) e che, inoltre, aveva ricevuto più volte l'invito dal duca Guglielmo Gonzaga di Mantova a far parte della sua cappella. Nella seconda lettera, datata 3 nov. 1584, il B. informava il cardinale che, essendo rimasto senza alcuna protezione in Milano per la morte del cardinale Borromeo (cardinale di S. Prassede), sarebbe volentieri ritornato a Roma al suo servizio. Tale ritorno, tuttavia, non si realizzò né allora né in seguito, forse a causa della morte del Sirleto, avvenuta il 6 ott. 1585. Nel 1592 il B. appare citato nella dedica "alla molto ecellente (sic) et virtuosa compagnia de musica, o cantori di Milano" del Liber primus motectorum di D. Scarabelli (edito a Venezia per i tipi di A. Gardano) e rimase stimato cantore al duomo milanese fino al 1597 almeno (Enciclopedia della Musica Ricordi).
Nel 1594 pubblicò a Venezia, presso G. Vincenti (a istanza delle eredi di F. e S. Tini), Regole,passaggi di musica,madrigali e motetti passeggiati, che è uno dei più antichi e interessanti metodi di canto, in cui il B. codificò la sua arte canora e soprattutto l'improvvisazione delle fioriture del canto. Non si hanno ulteriori notizie su di lui, né si conoscono il luogo e la data della morte.
La raccolta delle Regole del B. riveste speciale importanza per la conoscenza della pratica degli abbellimenti, o "fioriture" vocali del tempo: vi viene, infatti, stabilita con metodo l'arte di "diminuire", o fiorire (spesso improvvisata e arbitraria) le note lunghe di una melodia con altre di più breve valore, e vi si trovano indicate le varie forme e denominazioni di abbellimenti: "accento", "tremolo", "groppetto" e "passaggio".
Prima del B. altri teorici avevano scritto sul problema dell'ornamentazione, ma soprattutto dal punto di vista strumentale (G. Bassano, G. Diruta, S. Ganassi del Fontego, D. Ortiz e G. Della Casa); solo L. Zacconi aveva trattato in particolare delle diminuzioni vocali nella sua Prattica di musica (prima parte, Venezia 1592, G. Polo; seconda parte, Venezia 1622, A. Vincenti). A differenza dello Zacconi, le cui diminuzioni consistevano specialmente di crome, casualmente di semicrome, il B. impiega, come il Bassano e il Della Casa, anche molte biscrome e ritmi puntati, offrendo, inoltre, le necessarie istruzioni per la spartizione delle sillabe del testo sui diversi raggruppamenti di note di questo valore e sulla maniera migliore di utilizzare il respiro. I due primi capitoli del suo lavoro il B. li dedica, infatti, agli "avvertimenti" complessivi sia "per i passaggi quanto alle parole", sia "intorno alle note", per proseguire nel terzo capitolo la trattazione dei "diversi modi di diminuire": una vera tavola sistematica, cioè degli ornamenti, nella quale per primo dà numerosissimi esempi per abbellire tutti gli intervalli ascendenti (fino alla sesta) e discendenti (fino alla quinta), sul modo di diminuire le lunghe e le varie cadenze. A questa parte seguono alcune composizioni di G. Pierluigi da Palestrina, C. de Rore, Tomaso Ludovico da Viadana, G. C. Gabucci, R. Giovannelli e di lui stesso (citate dal Brown), ciascuna con la versione ornata della voce superiore (soprano) originale. Le Regole del B. ebbero notevole influenza sulla prassi del "bel canto" italiano nel secolo XVII e anche sui teorici tedeschi M. Praetorius (Syntagma musicum, in tre volumi, Wittenberg 1615-1620) e A. Herbst (Musica practica sive instructio pro symphoniacis..., Norimberga 1642). Un'edizione in facsimile dell'opera del B. è stata edita a cura di N. Bridgman nel 1957 a Kassel nella raccolta Documenta musicologica.
Bibl.: H. Goldschmidt, Die italienische Gesangsmethode des XVII. Jahrhunderts und ihre Bedeutung für die Gegenwart, Breslau 1890, pp. 39, 55, 107 ss., 114 s., 124 s., 126-128; Id., Verzierungen,Veränderungen und Passaggien im 16. und 17.Jahrhundert,und ihre musikalische Bedeutung besprochen nach zwei bisher unbekannte Quellen, in Monatshefte für Musikgeschichte, XXIII (1891), 7, pp. 113, 117 s.; R. Casimiri, G. B. B. e il card. Sirleto, in Note d'arch. per la st. musicale, XVI (1939), 3-4, pp. 132-135; R. Fasano, Storia degli abbellimenti musicali dal gregoriano a Verdi..., Roma 1947, p. 19; C. V. Palisca, G. B. B., in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, II, Kassel-Basel 1952, coll. 173. s.; H. M. Brown, Instrumental music printed before 1600. A Bibliography, Cambridge, Mass., 1965, pp. 393 s.; Enciclopedia della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 308.