BONOMETTI, Giovanni Battista
Nacque a Bergamo verso la fine del sec. XVI, secondo quanto risulta dalla dedica della sua raccolta Parnassus musicus... all'arciduca Ferdinando d'Austria, datata Graz 30 apr. 1615. Nel 1608 era tenore al duomo di Milano e nel 1611 era così qualificato da G. Ghizzolo in una dedica collettiva a diversi maestri, organisti e cantori di cappella dei suoi Concerti all'uso moderno a quattro voci. Con la partitura accomodata per suonare. Libro secondo et opera settima, Milano. Rimasto al duomo Milanese fino al 1613, in questo stesso anno fu chiamato a Graz come cantante alla cappella di corte dell'arciduca Ferdinando d'Austria. Due anni più tardi il B. pubblicò a Venezia, presso l'editore G. Vincenti, una voluminosa raccolta di mottetti sopra salmi latini e canti sacri, a più voci e basso continuo, di trentadue compositori del sec. XVI (fra i quali G. Cavaccio, A. Cima, G. Ghizzolo, C. Monteverdi, M. Rizzi, F. Turini, ecc.), che intitolò, dedicandola all'arciduca. Parnassus musicus Ferdinandaeus,in quo musici nobilissimi,quà suavitate,quà arte prorsus admirabili,& diuina ludunt: 1.2.3.4.5. vocum... e per la quale ricevette 25 fiorini di gratifica. Il 20 nov. 1617 sposò a Graz Diamante Ferrabosco, figlia del vicemaestro di cappella Matthia. Nel 1619, quando l'arciduca divenne imperatore con il nome di Ferdinando II, il B. si trasferì, insieme con la corte, a Vienna; il 10 dicembre era segnato nello "Stato della musica di corte" come cantante, con uno stipendio di gran lunga superiore agli altri di 240 fiorini. Nell'agosto 1620, tuttavia, presentò una petizione di danaro all'imperatore, perché in sette anni di servizio aveva ricevuto solo 150 fiorini; gli furono concessi 240 fiorini e il permesso d'importare vino dall'Ungheria esente da dazio. Poco dopo l'agosto 1620 - sembra - il B. morì a Vienna e fu sepolto nella chiesa di S. Croce dei frati minori, come si legge nel testamento della moglie che, morta il 28 dic. 1629, aveva voluto essere sepolta accanto a lui.
La fama del B. è legata al Parnassus musicus, che è un'opera di fondamentale importanza per le origini della musica barocca austriaca e costituisce una delle più antiche e più diffuse sillogi italiane di concerti sacri per piccoli complessi vocali.
Difficile è stabilire con certezza se il B. sia stato anche compositore. Secondo il Gerber, il B. pubblicò nel 1623 a Vienna un'opera di Trii, contenente Correnti e Gagliarde per due Violini e Basso, ma sotto il nome di Buonamente. In realtà si tratta di due autori diversi e il B. non va confuso con Giovanni Battista Buonamente. Per il Geddo, che attribuisce senz'altro al B. quest'opera, nella quale "lo si scambia erroneamente con Buonamente", i Trii per due violini e basso (di viola) furono editi a Venezia invece che a Vienna; in ogni caso, se suoi, dovettero essere pubblicati postumi. Meno attendibile appare l'indicazione nell'ultimo periodo della nota del Gerber sul B. (indicazione ripresa da S. Mayr - citato dal Geddo - nei suoi appunti manoscritti), secondo la quale "già Ammerbach nel 1571 aveva inserito nella sua Orgeltabulatur pezzi di composizioni di lui ("Stücke von dessen Composition"). Per figurare nella Orgel oder Instrument Tabulatur (stampata a Lipsia nel 1571 da Jacob Berwaldts Erben) di E. N. Ammerbach il B., infatti, sarebbe dovuto nascere almeno verso il 1550, e ciò contrasta sia con quanto dal B. accennato nella dedica del Parnassus musicus, sia con la sua attività di tenore, documentata dal 1611 al 1620.
L'Ammerbach, inoltre, nella Orgeltabulatur raramente nomina i compositori delle musiche che vi compaiono (per lo più tedeschi, fiamminghi e un solo italiano, A. Scandello) e né il Ritter, né il Brown, nella loro informazione su quest'opera, hanno identificato il B. quale autore di una qualsiasi composizione.
Bibl.: W. J. von Wasielewski, Die Violine und ihre Meister, Leipzig 1883, pp. 60 s.; A. G. Ritter, Zur Geschichte des Orgelspiels, I, Leipzig 1884, pp. 113 ss.; G. Donati-Petteni, L'arte della musica in Bergamo, Bergamo 1930, p. 52; H. Federhofer, Graz court musicians and their contributions to the Parnassus musicus Ferdinandaeus, in Musica Disciplina, IX (1955), pp. 178 s.; A. Geddo, Bergamo e la musica, Bergamo 1958, pp. 108 s.; H. M. Brown, Instrumental Music printed before 1600. A Bibliography, Cambridge, Mass., 1965, pp. 251 s.; E. L. Gerber, Neues historischbiographisches Lexikon der Tonkünstler (1812-1814), I, a cura di O. Wessely, Graz 1966, coll. 469 s.; H. Federhofer, Musikpflege und Musiker am Grazer Habsburgerhof der Erzherzöge Karl und Ferdinand von Innerösterreich (1564-1619), Mainz 1967, passim (ad Indicem, p. 296); R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, II, p.118; C. Schmidl, Diz. universale dei Musicisti, I, p. 219; Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 293.