BADILE (Baili), Giovanni
Figlio di Antonio, nacque a Verona nel 1379. Fu certamente pittore molto apprezzato e quotato nell'ambiente veronese; nel 1421 il Comune lo nominò suo perito per la stima di un affresco; nel 1422 e nel 1428 comprò case e terreni; fu inoltre in buoni rapporti con le nobili famiglie dei Folgaria e dei Castelbarco, che nel 1424 lo vollero testimone ad un atto di donazione. Il catalogo del B. è molto limitato e discusso. L'unica opera certa è la decorazione della cappella Guantieri in S. Maria della Scala a Verona, con Storie di S. Filippo Benizzi e di S. Gerolamo,documentata del 1443.
Gli si può inoltre riferire con buona sicurezza il polittico n. 373 del Museo Civico di Verona, proveniente dalla chiesa di S. Pietro Martire (detto "polittico dell'Aquila" per lo stemma con l'aquila nera ripetuto alle estremità del basamento della cornice) e rappresentante la Madonna col Bambino e un donatore fra i ss. Antonio Abate, Giorgio, Giacomo, Pietro Martire, un santo vescovo (non identificato) e s. Mamante. Ilpannello centrale reca la firma "Iohes Baili". L'autografia di questa firma è stata posta in dubbio da molti studiosi (L. Venturi, 1907; Gerola, 1908; A. Venturi, 1911; Tua, 1912), ma l'attribuzione al B. resta pur sempre valida per l'evidente correlazione stilistica di questa opera con gli affreschi di S. Maria della Scala, sicuramente attribuibili per prove documentarie. Il B. fece testamento nel 1448 e morì prima del 1451.
Il pittore è da considerarsi un esponente del gotico internazionale, in una accezione che rivela rapporti con la cultura lombarda. Nel polittico del Museo Civico il B. mostra di attingere ai modi teneri e fioriti di Michelino da Besozzo, per via diretta e non già, come si è detto comunemente, attraverso la mediazione dell'artista concittadino Stefano da Zevio, di lui poco più anziano.
Nel grande ciclo di affreschi di S. Maria della Scala, un racconto vivace, icastico, di gusto lombardo è sostenuto da un impianto monumentale, in cui i lontani ricordi di Altichiero si uniscono a quelli del Pisanello, il pittore che teneva il campo in quegli anni a Verona. Segno indubbio della grande ammirazione che l'artista nutrì per il Pisanello è l'uso insolito che egli fece di quattro sue medaglie, riproducendole, ingrandite, negli strombi delle finestre.
Non si conoscono altri dipinti del Badile. L'affresco rappresentante la Madonna col Bambino e un committente fra i ss. Antonio Abate e Giovanni Battista firmato "Iohannes Baili", scoperto nel sec. XVIII in S. Pietro Martire, è scomparso. Nessuna delle opere che la critica era venuta attribuendogli (Verona, Museo Civico: S. Michele e S. Giovanni Battista,nn. 735, 736, polittico di Boi, n. 2167,pala della Levata, n. 364,ancona Fracanzani, n. 374)sembra oggi potersi conservare nel suo catalogo.
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