ARNOLFINI, Giovanni
Nacque a Lucca nel 1485 da Niccolò di Michele di Arrigo e da Francesca Franciotti. Prese parte attiva alla vita politica della città sull'esempio del padre (m. 1511), il quale era stato gonfaloniere di giustizia nel 1504 e nel 1509, ambasciatore al pontefice nel 1504 e a Siena nel 1509.
L'A. fu per due volte gonfaloniere di giustizia, nel 1530 e nel 1542. Nel 1522 fuinviato ambasciatore a Mantova. Nel 1530 fu commissario al Borgo di Lucca; durante l'assedio di Firenze, ebbe ordine di portarsi a Barga per incontrare Camillo Venchi e persuaderlo a non transitare di giorno sul territorio lucchese con la truppa che veniva in aiuto ai Fiorentini assediati, perché non fosse palese la contravvenzione agli accordi presi dalla Repubblica di Lucca con Carlo V. Nel 1537 fuinviato come ambasciatore straordinario a Firenze; nel 1538eseguì una missione a Roma presso Paolo III, e l'anno stesso fu nominato ambasciatore ordinario a Firenze. Nel 1547 fuinviato in missione presso il Senato di Venezia. Nel 1548 funuovamente incaricato di un'ambasciata a Firenze, per affari relativi al processo Burlamacchi.
Fu crede di Giovanni di Arrigo Arnolfini, il mercante di Bruges e banchiere di Luigi XI (m. 1472), assieme al fratello Paolino e ai sette cugini (figli di Giovanni di Michele Arnolfini), Alberto, Bernardino, Galeotto, Vincenzo, Tommaso, Geronimo e Francesco. Benché il patrimonio ereditario fosse già stato diviso nel 1504, alcuni legami finanziari sussistettero in seguito fra i coeredi: ad esempio, nel 1511, in esecuzione di un legato testamentario del padre Niccolò, l'A. e Paolino ricevettero dai cugini una promessa di pagamento di 300 fiorini.
Dell'attività economica dell'A. non restano che poche notizie relative alle sue operazioni di vendite o acquisti di immobili. Nel 1511assieme alla madre e al fratello Paolino vendette terreni per 600 fiorini d'oro; nel 1530 acquistò per sé un podere in comune della Pieve di S. Stefano in località al Canale; nel 1533 prese a livello un'altra pezza di terra nello stesso comune, in località al Colle, dalla chiesa di S. Andrea di Lucca; nel 1538 permutò alcuni terreni con altri, appartenenti alla Pieve di S. Stefano e siti in quel comune. Nel 1538, l'A., come erede di Giovanni Arnolfini di Bruges, che aveva dotato di beni immobili la cappella e l'altare di S. Nicolao nella chiesa di S. Romano di Lucca, concesse a frate Vincenzo Arnolfini, sindaco e procuratore del monastero di S. Romano, la facoltà di alienare un podere con due case, sito in comune di S. Pancrazio, per 900 scudi d'oro. Nel 1545 ebbe l'usufrutto vitalizio dei beni del fratello Paolino, morto in quell'anno.
L'A. fece il suo testamento nel 1551 e morì il 28 settembre dello stesso anno.
Del fratello dell'A., Paolino (1490-1545),si hanno tracce in Francia. Nel 1531 veniva definito "serviteur" del cardinale di Lorena. La tesoreria regia ricevette ordine da Francesco I di fargli dono dell'"aubaine" di tutti i beni del defunto Laurent Colin, commesso per i pagamenti della guardia svizzera, originario di Liegi e deceduto a Parigi senza lettere di naturalizzazione. Paofino nel 1537 fu inviato assieme al fratello Giovanni come ambasciatore presso Cosimo I de' Medici, divenuto duca di Firenze, per presentare le felicitazioni della Repubblica di Lucca. Fece parte, nel 1542, dell'Offizio lucchese sopra le acque del fiume Serchio assieme a Iacopo Burlamacchi, Bonaventura Michaeli, Lodovico Balbani, Vincenzo Spada e Filippo Rapondi.
Bibl.: Lucca, Bibl. Govern., ms. 1102, G. V. Baroni, Notizie genealogiche delle famiglie lucchesi: Famiglia Arnolfini (1241-1650), ff. 970-997, 1019, 1040-1098, 1103-1107, 1118-1121, 1181; G. M.Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 2, Brescia 1753, p. 1113; G. Tommasi, Sommario della storia di Lucca dall'anno 1004 all'anno 1700, a cura di C. Minutoli, in Arch. stor. ital., s. 1, X(1847), suppl., p. 225; C. Eynard, Lucques et les Burlamacchi. Souvenirs de la Réforme en Italie,Genève-Paris 1848, pp. 108-174; Catalogue des Actes de François Ier,in Collection des ordonnances des rois de France, VII, Paris 1896, p. 662; Inventario del R. Arch. di Stato di Lucca, V, Arch. Gentilizi, parte I, Arch. Arnolfini, Pescia 1935, pp. 8, 13; R. Gandilhon, Politique économique de Louis XI, Rennes 1940, pp. 87, 354-355; Y. Reynouard, Lumières nouvelles sur les hommes d'affaires italiens au Moyen Age,in Annales (Economies, Societés, Civilisations),I(1955), p. 72.