ARGIROPULO, Giovanni ('Αργυρόπουλος, 'Ιωάννης)
Nacque a Costantinopoli verso il 1410; morì a Roma tra il 1491 e il 1492, come hanno accertato lo Zippel e il Lambros. Nel 1439 fu in Italia per partecipare al concilio di Firenze e in quell'occasione contrasse amicizie con personaggi italiani, che in seguito gli giovarono. Tornato a Costantinopoli, ne ripartì nel 1441, si ricoverò a Padova presso l'esule fiorentino Palla Strozzi, e vi si trattenne fino al 1444, esercitando l'insegnamento privato e perfezionando la sua cultura. Dal 1444 al 1450 professò a Costantinopoli, dove ebbe scolari Michele Apostolio e Costantino Lascari. Nel 1451 accompagnò il cardinale ruteno Isidoro a Roma e con lui ritornò a Costantinopoli. Caduta la città nel 1453, riparò con la famiglia nel Peloponneso, donde ricompare in Italia nel 1456 in cerca di un collocamento stabile, che infine gli fu offerto da Firenze, dove insegnò nello Studio dal febbraio 1457 al 1471. Nel 1471 fu invitato a Roma alla Sapienza e vi tenne cattedra fino alla morte. La produzione dell'Argiropulo non è né molta né varia: alcune buone traduzioni latine di opere aristoteliche, poche orazioni greche ed epistole greche e latine. Notevoli sono le sei prolusioni ai corsi aristotelici fiorentini. La forma latina, che egli un po' stentatamente si appropriò, ivi è abbastanza sciolta, se non corretta. Una particolarità hanno quelle prolusioni: esse non prendono le mosse, secondo la consuetudine umanistica, dalle pompose laudes scientiarum, ma sono le vere prime lezioni del corso. L'interpretazione del testo in ogni modo era introdotta con le consuete partizioni medievali.
Il vero valore dell'Argiropulo, più che nella produzione, va cercato nell'insegnamento, in cui fu grande ed efficace maestro. Ciò appare specie nell'insegnamento fiorentino, dove curava l'istruzione degli allievi anche fuori delle aule dello Studio, e quegli allievi formano la sua gloria: Cristoforo Landino, Bartolomeo della Fonte, Marsilio Ficino, Donato Acciaioli, Angelo Poliziano.
Bibl.: G. Zippel, Per la biografia dell'Argiropulo, in Giorn. stor. della letteratura ital., XXVIII (1896), pp. 92-112; Σ. Π. Λάμπρος, 'Αργυροπούλεια, Atene 1910; cfr. N. Festa, in Atene e Roma, XIII (1910), pp. 366-71; S. G. Mercati, Lettera inedita di G. Argiropulo ad Andreolo Giustiniani, in Mélanges d'archéologie et d'histoire de l'École Française de Rome, XXXIX (1921), pp. 153-63; C. Frati, Le traduzioni aristoteliche di G. Argiropulo, in La Bibliofilia, XIX (1917); K. Müllner, Reden und Briefe italienischer Humanisten, Vienna 1899, pp. 3-56.