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ARBORIO, Giovanni

di Axel Goria - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
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ARBORIO, Giovanni

Axel Goria

Nato da nobile famiglia vercellese guelfeggiante, fu dapprima monaco e poi abate del monastero benedettino di S. Genuario di Lucedio. Nel marzo del 1243 ebbe parte importante nelle trattative tra il legato pontificio Gregorio da Monte Longo e il Comune di Vercelli per il passaggio di quest'ultimo a parte guelfa. Per ordine del papa Innocenzo IV, nel 1244 fu eletto vescovo di Torino dallo stesso legato. Il capitolo torinese, che in precedenza aveva fatto altra nomina respinta dal papa, si rifiutò di riconoscerlo. Invano Artaldo, prevosto di Biella, per mandato del pontefice, tentò di immettere l'A. nel possesso del palazzo vescovile e del vescovato. Il 13 genn. 1254 l'eletto ricevette l'omaggio del marchese di Monferrato per i beni che costui teneva in feudo dalla Chiesa di Tormo; nel giorni successivi ebbe l'omaggio dei signori di Lanzo e di Ciriè e il giuramento di fedeltà del clero di alcune località minori della diocesi, ma non poté mettere piede in Torino. Nonostante le scomuniche, che, più volte, nel corso del 1245, furono lanciate contro il capitolo torinese, questo, favorito dal prevalere delle forze ghibelline nella città, persistette nella ribellione fin dopo la morte di Federico II. Poco sappiamo dell'A. in quegli anni. In un documento del 22 luglio 1252 si accenna vagamente a una prigionia da lui subita "in servicio Romane Ecclesie et eius partis" ad opera dei Casalesi e dei Pavesi, ma non è possibile dire quando e dove egli sia stato catturato e per quanto tempo sia stato tenuto in carcere. Risulta soltanto che era in libertà nel maggio del 1246, che lo era pure nel settembre del 1248 e nel maggio del 1249.

Rientrato papa Innocenzo IV in Italia, l'A. lo raggiunse in Genova per protestare contro Amedeo IV e Tommaso II di Savoia, che non volevano consegnargli alcuni castelli. Il 3 luglio 1251 era presso il papa in Pontestura e ivi, alla presenza dei cardinali Ottaviano degli Ubaldini e Giovanni Orsini, incaricati dal papa di risolvere la questione, riceveva da Tommaso II la promessa della restituzione del castello di Montosolo entro quindici giorni; di Castelvecchio entro tre mesi; per Moncalieri il conte si dichiarava disposto a lasciare all'eletto tutti i diritti che la Chiesa di Torino potesse dimostrare di avervi; per Lanzo prometteva di ubbidire agli ordini dei papa. Nella seconda metà del 1251 o, al più tardi, al principio del 1252, l'A. poté insediarsi in Torino, però senza essere consacrato, poiché nei documenti successivi viene, di solito, designato come eletto. Non erano cessate le ragioni di contesa con Tommaso II, che, avendo sposato una nipote del pontefice, dopo aver restituito Montosolo, non manteneva gli altri impegni presi. Innocenzo IV dimostrava ora di essere più intento a favorire il nuovo nipote che a tutelare gli interessi temporali della Chiesa di Torino. Stanco e amareggiato, l'A. nel gennaio del 1253 chiese e ottenne di poter rinunziare al vescovato; in cambio, Innocenzo IV ordinò che gli fosse assegnato un vitalizio sui redditi della Chiesa torinese. La rinunzia non fu però mantenuta, giacché il 6 marzo 1254 il papa dispensò l'A. dal rendere conto dell'amministrazione temporale del vescovato, sia per il tempo passato sia per il futuro, almeno fino a che egli ne avesse il governo con il consenso papale.

Si ritiene che l'A. sia morto nel 1257.

Fonti e Bibl.: Historiae Patriae Monumenta, Chartae, I, Augustae Taurinorum 1836, documenti CMXIV-CMXXII, CMXXV-CMXXVII. MLII, CMLIII, CMLV-CMLVII; Monumenta Germ. Hist., Epistolae saeculi XIII, II, Berolini 1887, doc. 593; III, ibid. 1894, docc. 111, 268; Les Registres d'Innocent IV, a cura di E. Berger, Paris 1884-1921, docc. 675, 4190, 4538, 5343, 7337; F. Gabotto - G. B. Barberis, Le carte dell'archivio arcivescovile di Torino, Pinerolo 1906, docc. CCXLV-CCLII, CCLIV, CCLX-CCLXII; F. Cognasso, Documenti inediti e sparsi sulla storia di Torino, Pinerolo 1914, documenti CLVI, CLIX, CLXI-CLXII, CCIV-CCV, CCXV, CCXXVI-CCXVIII, CCXXX-CCXXXI, CCXXXIII-CCXXXIV CCXLVI, CCXLVIII, CCLIII; F. Gabotto - F. Guasco di Bisio, Il Libro Rosso del Comune di Chieri, Pinerolo 1918, docc. IX, CVIII; G. C. Faccio - M. Ranno, I Biscioni, I, Torino 1934, docc. LXXX-LXXXII, LXXXVII; F. Ughelli - N. Coleti, Italia sacra, IV, Venetiis 1719, coll. 1053-1055; V. Mandelli, Il Comune di Vercelli nel medio evo, I, Vercelli 1857, pp. 231-237, 263; F. Savio, Gli antichi vescovi d'Italia. Il Piemonte, Torino 1899, pp. 372 s.; G. Marchetti-Longhi, La legazione in Lombardia di Gregorio da Monte Longo, in Arch. d. soc. romana di storia patria, XXXVI (1914), pp. 646 s., 655; XXXVII(1914), pp. 168 s.; T. Rossi-F. Gabotto, Storia di Torino, I, Torino 1914, pp. 271 s., 280, 286, 291-301, 321; F. Cognasso, Tommaso I ed Amedeo IV, Torino 1940, II, pp. 275 s., 285 s., 291, 293, 305, 360-367, 413; Id., Storia di Torino, Milano 1959, pp. 126-133.

Vedi anche
Mercurino Arborio marchese di Gattinara Giureconsulto (Gattinara 1465 - Innsbruck 1530). Accettò (1501) l'ufficio di consulente della duchessa Margherita d'Asburgo; quando a questa fu affidato il governo della contea di Borgogna e dei Paesi Bassi (1507), Gattinara, Mercurino Arborio marchese di ebbe la presidenza del parlamento di Borgogna, ... Leóne X papa Leóne X papa. - Giovanni de' Medici (Firenze 1475 - Roma 1521), secondogenito di Lorenzo il Magnifico; destinato alla carriera ecclesiastica, si laureò a Pisa in diritto canonico, avendo già ottenuto fin dalla fanciullezza benefici cospicui come la nomina ad abate di Montecassino e di Morimondo; nel ... cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i cardinale sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. ● La nomina dei cardinale spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, ... vescovo Nel cristianesimo primitivo e in molte Chiese cristiane non cattoliche, il capo di una comunità di fedeli, in posizione più elevata rispetto agli altri ordini del ministero ecclesiastico. Nella Chiesa cattolica, prelato che, sotto l’autorità del romano pontefice, ha il governo ordinario di una diocesi, ...
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arborato
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