GIANETTINI (Giannettini, Zanettini, Zamettini), Giovanni Antonio
Nato a Fano nel 1648 circa, non si hanno notizie sulle sue origini familiari né sulla sua prima formazione musicale. Sappiamo che, trasferitosi a Venezia intorno al 1672, dal 14 genn. 1674 fu cantore in qualità di basso nella cappella di S. Marco. A partire dal 5 ott. 1676 sino all'aprile 1679 fu organista nella chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo con un salario mensile di 40 ducati e, contemporaneamente, dal 25 genn. 1677 fu uno dei due organisti titolari nella cappella della basilica di S. Marco. Descritto come allievo di Carlo Grossi, studiò forse con G. Legrenzi, sebbene manchino testimonianze che possano suffragare tale ipotesi. Per la sua attività di cantore, a partire dal 17 genn. 1680, raggiunse l'eccezionale salario di 100 ducati annui in aggiunta ai 12 percepiti per la sua attività di organista.
Lasciata Venezia nel maggio del 1686, si recò a Modena per assumere l'incarico di maestro di cappella del duca Francesco II d'Este, posto che occupò senza interruzioni sino alla morte, allontanandosi dalla corte soltanto per brevi soggiorni a Venezia e a Bologna al seguito degli Estensi. Tra l'altro a Modena gli fu affidato l'incarico di provvedere alla selezione e al pagamento dei cantori, nonché all'organizzazione dell'allestimento di sue opere teatrali e di lavori di altri compositori, anche al di fuori del territorio modenese. Tornato per breve tempo a Venezia nel 1694, diresse la musica nel convento di S. Daniele, ove era stato chiamato a rappresentare oratori e altri lavori di edificazione spirituale. Nel 1702, durante la guerra di successione spagnola, allorché le truppe francesi occuparono Modena, seguì il duca Rinaldo, successore di Francesco II, a Bologna, tornando poi a Modena nel 1707 per riprendere la sua attività presso la cappella ducale. Periodicamente tornò a Venezia con la famiglia per rappresentarvi sue opere teatrali, alla cui composizione si era dedicato sin dal 1675, e si recò forse anche a Brunswick, Amburgo e Vienna per l'allestimento di sue opere.
Morì il 14 luglio 1721 a Monaco, ove si era recato per accompagnare la figlia Maria Caterina, cantante presso la corte bavarese.
Il G. esordì come operista il 14 dic. 1675 con Medea in Atene (libretto di A. Aureli, Venezia, teatro S. Moisè; partitura ms. in Venezia, Bibl. naz. Marciana), poi riproposta come Teseo in Atene (per l'inaugurazione del nuovo teatro Ducale di Parma, carnevale 1688, con scene di F. Galli Bibiena; poi Amburgo, teatro di corte, 1695, con arie aggiunte di B. Sabadini), cui fecero seguito: L'aurora in Atene (G. Frisari, Venezia, teatro Ss. Giovanni e Paolo, 10 febbr. 1678); Irene e Costantino (A. Rossini, ibid., teatro Vendramin di S. Salvatore, carnevale 1681; partitura ms. in Venezia, Bibl. naz. Marciana); Temistocle in bando (A. Morselli, ibid., teatro S. Cassiano, 4 dic. 1682); L'Ermione riacquistata (Die wiedergefundene Hermione, A. Aureli, Wolfenbüttel, 11 febbr. 1686); L'ingresso alla gioventù di Claudio Nerone (G.B. Neri, Modena, teatro Fontanelli, 4 nov. 1692); La schiava fortunata (G.A. Moniglia, Brunswick, teatro di corte, 1691, rifacimento dell'opera di P.A. Cesti e M.A. Ziani; come La schiava fortunata, overo La rissembianza di Semiramide e Nino, Amburgo 1693); Tito Manlio (M. Noris, Reggio Emilia, teatro Antico dietro il Monte di Pietà, primavera 1701); Virginio consolo (M. Noris, Venezia, teatro S. Angelo, 1704); Artaserse (A. Zeno - P. Pariati, ibid., genn. 1705). Compose inoltre la festa musicale L'Echo ravvivata (ibid. 1681; part. in Vienna, Österreichische Nationalbibliothek, ms. 17719); la serenata La Fedeltà consolata dalla Speranza (ibid. 1685; part. in Modena, Biblioteca Estense, ms. 1692); Il trionfo della Bellezza nel giuditio di Paride (Rauca Euterpe, ibid. 1685); la serenata I disegni del Fato (Parma 1693); Introduzione alla festa d'armi e balli (Modena 1699); I presagi di Melissa, introduzione a una festa di ballo (F. Torti, ibid., primavera 1709; musica perduta); Il giuditio di Paride, trattenimento da camera a 5 voci (ibid. 1710); la serenata L'unione delle tre dee Pallade, Giunone e Venere (G.M. Tommasi, ibid. 1716); la cantata La gara di Minerva e Marte (ibid. 1716); la serenata Il Panaro in giubilo (G.M. Tommasi, ibid. 1716); la cantata La corte in gala (ibid. 1717); I vaticini, egloga per musica a 4 voci e strumenti (Sassuolo 1717). Gli oratori, tutti eseguiti a Modena: Amore alle catene (teatro S. Carlo, 1687); L'uomo in bivio, a 4 voci con cori e strumenti (ibid., 1687); La creatione de' magistrati (G.B. Giardini, ibid., 1688; part. ms. in Modena, Bibl. Estense); La conversione della beata Margherita da Cortona (Id., 1689; musica perduta); Il martirio di s. Giustina (F. Sacrati, 1689; musica perduta); La vittima d'amore, ossia La morte di Cristo (F. Torti, Confraternita della Ss. Annunziata, 1690); Gefte (G.B. Neri, 1693; partitura ms. in Modena, Bibl. Estense); La beata Margherita da Cortona (1693 e Vienna 1696); Dio sul Sinai (F. Giardini, 1695; musica perduta); Le finezze della divina grazia nella conversione di s. Agostino (F. Torti, 1697; musica perduta). Fu inoltre autore di varie composizioni di genere sacro, tra cui si ricordano: Salmi a quattro voci a cappella da cantarsi ne' vespri dell'anno con un coro separato di 5 strumenti (Venezia 1717); 8 Magnificat a 2-6 voci; 12 mottetti per voci e strumenti; 1 Kyrie a 5 voci e 7 strumenti; infine 12 Cantate di soprano con basso continuo o con 2 violini o ritornelli; 12 Cantate per contralto; le cantate Accesi martiri per soprano e basso continuo e Una fronte più serena per soprano e strumenti, e una cantata da camera per una voce e basso continuo (Eitner).
Fonti e Bibl.: J. Mattheson, Der musicalische Patriot, Hamburg 1728, pp. 181 s.; L. Allacci, Drammaturgia, Venezia 1755, pp. 119, 131, 471, 519, 818; G. Tiraboschi, Biblioteca modenese, Modena 1781; F. Caffi, Storia della musica sacra nella già cappella ducale di S. Marco in Venezia dal 1318 al 1797, Venezia 1854, I, p. 34; II, p. 32 (s.v. Zanettini); A. Gandini, Cronistoria dei teatri di Modena dal 1539 al 1871, II, Modena 1873, pp. 9, 13, 15, 17 s.; T. Wiel, I teatri musicali diVenezia, Venezia 1897, pp. 7, 10; R. Haas, Die Musik des Barocks, Potsdam 1928, pp. 119, 211, 264; A. Mabellini, Cristina regina di Svezia in Fano nel 1655, in Studia Picena, V (1929), pp. 145 s.; E.J. Luin, A. G. e la musica a Modena alla fine del sec. XVII, in Atti e memorie delle RR. Deputazioni di storia patria per le provincie modenesi e parmensi, VII (1931), pp. 145-230; S.T. Worsthorne, Venetian opera in the seventeenth century, Oxford 1954, pp. 87, 149; W. Senn, Musik und Theater am Hof zu Innsbruck, Innsbruck 1954, p. 306; R. Brockpähler, Handbuch zur Geschichte der Barockoper in Deutschland, Emsdetten 1964, pp. 49, 89 s., 142, 202 s., 216, 219, 236, 256, 305, 355; E. Selfridge, Organists in the church of Ss. Giovanni e Paolo, in Music and letters, I (1969), p. 393; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 478; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, II, p. 720, s.v. Zanettini; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, II, p. 236; U. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, III, pp. 425 s. (s.v. Zanettini); Die Musik in Gesch. und Gegenwart, V, coll. 79 ss.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, pp. 188 s.; The New Grove Dict. of music and musicians, VII, pp. 348 s.; The New Grove Dict. of opera, II, p. 404; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800, Indici, I, p. 394.