ANTOLINI, Giovanni Antonio
Architetto, nato a Castel Bolognese nel 1754, morto a Milano nel 1842, studiò a Bologna e a Roma, e vi rimase finché nel 1804 fu nominato professore di architettura nell'Accademia di belle arti di Bologna, tenendo la cattedra fino al 1815, nel quale anno fu licenziato, col segretario Pietro Giordani, per ragioni politiche. Si trasferì allora a Milano e divenne professore all'Accademia di Brera, conservando l'insegnamento fino alla morte. Fu membro dell'Accademia di belle arti di Parigi. L'A., formatosi nel pieno dell'arte neoclassica fu più un teorico che un costruttore; poiché rimase ineseguito un suo grandioso disegno del 1804 per la creazione del Foro Bonaparte a Milano, comprendente la piazza del Castello, la Piazza d'Armi e l'Arena, solcato da un canale e circondato da quattordici edifici pubblici tra i quali le Terme, la Borsa, il Pantheon, un teatro, un museo (Descrizione del Foro Bonaparte, Parma 1806). Anche il disegno da lui dato nel 1810 per le Procuratie novissime, di fronte alla basilica, in piazza S. Marco di Venezia, non ebbe completa attuazione, perché fu ripreso e rinnovato dall'architetto G. Soli. Studioso dei monumenti antichi e moderni, l'A. disegnò le antichità di Assisi, di Cori e di Velleia e fece osservazioni su quelle di Pesto, pubblicando: L'Ordine dorico ossia il tempio d'Ercole nella città di Cori, Roma 1785; Prospetto della gran piazza e tempio Vaticano, Roma 1789; Il Tempio di Minerva in Assisi, Milano 1803; Le rovine di Velleja, Milano 1819-1822. Suoi sono anche i seguenti trattati: Idee elementari di architettura civile, Bologna 1813; Osservazioni e aggiunte ai principi di architettura civile di F. Milizia, Milano 1817.
Bibl.: Necrologio, in The Art Union, 1842, p. 29; Memorie per le Belle Arti, Roma 1875; L. Malvezzi, Le glorie dell'Arte lombarda, Milano 1882.