ANGUISSOLA, Giovanni (Iohannes de Anguissola, de Angusol[l]is, de Angosolis, de Angusel[l]is, de Agusellis, de Gozellis, de Languicellis, de Cesena)
Vissuto tra la seconda metà del sec. XIII e l'inizio del XIV, fu originario di Cesena. Della sua formazione e dei suoi studi non si conosce nulla, e delle vicende della sua vita si sa solo, su testimonianza sua, di Alberto Gandino, suo scolaro, e del canonista Giovanni d'Andrea, che fu "legum doctor in utroque iure" e consulente a Padova a cominciare circa dal terz'ultimo decennio del sec. XIII. Sembra infondata la notizia secondo cui egli avrebbe anche insegnato, attorno al 1300, in Bologna; infatti il Sarti nel suo De claris Archigymnasii Bonon. professoribus ne tace completamente. Ebbe per scolaro, oltre ad Alberto Gandino, che fu l'iniziatore della dottrina penalistica medievale, il canonista Guido da Baiso, detto l'Arcidiacono, decretista e compilatore di un apparato al Liber Sextus di Bonifacio VIII, ove utilizzò l'apparato dell'A. alle Decretali di Gregorio X, citando il maestro - come ebbe a rilevare il Gillmann - con la sigla Io. de Ce[sena].
Di lui ci resta appunto il testé ricordato Apparatus super Gregorianas,e cioè alle decretali di Gregorio X (1271-1276), rinvenuto dallo Schulte in un ms. della Biblioteca di Corte viennese (cod. 2216, al. Salisb.327, ff. 59-78v) e rimasto tuttora inedito. La data di composizione deve essere di poco posteriore a quella in cui il pontefice promulgò la collezione inviandola, con la bolla Cum nuper del 1º nov. 1274, oltre che alle università di Bologna e di Parigi, anche a quella di Padova, ove l'A. aveva già iniziato, o iniziava proprio allora, con la lettura di tale testo, il suo insegnamento. Si tratta di un apparato che dimostra eccellenti qualità di giurista e ottima padronanza anche dei testi civilistici. Oltre che da Guido da Baiso, fu utilizzato anche da Giovanni d'Andrea, ma poi cadde in dimenticanza, come del resto la collezione di decretali alla quale si riferiva, che venne assorbita nel Liber Sextus di Bonifacio VIII (1298). Dell'A. ci resta pure un De sponsalibus,assai simile, per forma e contenuto, alla posteriore Summa de sponsalibus et matrimonio di Giovanni d'Andrea, sicché la tradizione, a cominciare dal contemporaneo Alberico da Rosate, accusò il secondo di essersi attribuito la paternità di un'opera non sua (cfr. Albericus de Rosate, Dictionarium iuris,Lugduni 1548, ad v. matrimonium,§. 1: "...et in quadam summula Ioannis Andreae, quam fecit super matrimoniis, et quae originaliter fuit do. Ioannis de Angosolis, qui eam composuit, licet ipse Ioannes Andreas eam sibi ascripserit"). In realtà si tratta di due redazioni della Summa, ambedue attribuite dalla tradizione a Giovanni d'Andrea (forse anche per l'abbreviazione equivoca dei due nomi: Io. An.), ma di cui la prima, più concisa, è da considerarsi opera dell'A. e la seconda una rielaborazione della stessa fatta da Giovanni d'Andrea, rielaborazione tuttavia che, date le evidenti affinità, rasenta, almeno secondo i criteri moderni, il plagio. La prima redazione si trova stampata in due incunaboli senza data, che nel Repertorium bibliographicum dello Hain (I, 1, p. 119) figurano coi nn. 1073 e 1074. La terza composizione dell'A. che conosciamo è un brevissimo trattato De protestationibus,che figura pubblicato fra i Tractatus Universi Iuris,al t. XVII (Venetiis 1584), al f. 221, ed è pure stampato nel Forum protestationum a Constantio Rogerio... adornatum, Norimbergae 1658.
Bibl.: J. F. Schulte, Beiträge zur Literatur über die Decretalen Gregors IX, Innocenz IV, Gregors X, in [Wiener] Sitzungsberichte der k. Akad. der Wiss., Philos.-hist. Cl., LXVIII (1871), p. 103-108; Id., Die Gesch. d. Quellen u. Liter. des can. Rechts, II,Stuttgart 1877, pp. 132-135; R. Stintzing, Gesch. der populären Liter. des römischkanon. Rechts in Deutschland,Leipzig 1867, pp. 186-193 (per la Summa de sponsalibus);F.Gillmann, Guido de Baysio und Johannes de Anguissola,in Archiv für kath. Kirchenrecht,CIV(1924), pp. 54 s.