DEI, Giovanni Angelo Apelle Crespino (Apelle)
Nacque a Siena il 17 dic. 1819, da Vincenzo, pittore, e Giuseppina Barbi. Compì gli studi classici e mostrò un precoce talento per lo studio della pittura. Nell'estate del 1847 partecipò a Siena al movimento di rivolta popolare, che vide coinvolti soprattutto gli studenti, scoppiato in seguito alla morte dello studente Ludovico Petronici, suo coetaneo e amico, ucciso con una sciabolata da un carabiniere; descrisse questi avvenimenti venti anni dopo in Movimenti popolari in Siena nell'estate del 1847..., in Il Possidente in città e in campagna (Siena 1871, App.).
Nel luglio del 1857 si impiegò come coadiutore e conservatore del Museo dell'Accademia dei Fisiocritici di Siena.
In quegli anni l'università di Siena era stata soppressa ed unificata con quella di Pisa, a formarvi l'ateneo etrusco voluto dal granduca nel 1851, ed i professori universitari erano stati trasferiti al liceo senese, o a Pisa, così che il D., arrivando ai Fisio-critici nel 1857, non trovò chi potesse guidarlo con competenza nel suo lavoro; si dette comunque a preparare Uccelli e Insetti per arricchire le collezioni che aveva trovato; poco dopo, nel 1860, veniva ripristinata l'università di Siena, e con essa la facoltà di medicina e la cattedra di anatomia comparata, con annesso gabinetto zootomico.
Il D. fu così nominato preparatore alla cattedra di anatomia comparata riunendo in sé le due cariche sia per l'università sia per l'Accademia, posizione che mantenne per quasi tutta la sua carriera scientifica.
Nel 1862 a Siena apparvero i due primi lavori, frutto della sua opera di collezionista di Insetti e di Uccelli del Senese: Insecta Senarum in agro suburbano atque in ipsa civitate lecta et in Musaeo Physiocriticorum Academiae servatae; Catalogo degli Uccelli che si trovano nella provincia senese, due opere di grande impegno, pubblicate in proprio.
La prima è un rigido catalogo tutto in latino, organizzato seguendo gli ordini tradizionali, con pochissime annotazioni sulle singole specie e con determinazioni corrette e di buon livello. Del resto l'autore, formatosi sulla collezione preesistente, dono di B. Ricasoli, classificata da C. Passerini, era in contatto con i migliori zoologi italiani; la seconda, scritta in italiano, è forse ancora più importante e scientificamente valida, anche se pochissimo citata per la difficoltà di reperirla. Alcune specie sono nuove per la fauna toscana, e su tutte il D. pone personali osservazioni, che lo rivelano attentissimo a tutto il movimento ornitologico della sua città. La collezione tutt'ora esistente ne conferma i dati, il valore storico e la rende attualmente utilizzabile.
Nel 1863 venne istituito a Siena il Comizio agrario del circondario, ove il D. fu nominato prima segretario e poi consigliere. Nel 1865 vi presentò una memoria in cui la sua competenza di ornitologo ed entomologo si combinano: Sulla caccia smoderata che tutto l'anno si fa agli uccelli, e sui danni che gli insetti hanno recato e recano all'agricoltura (in Bull. d. Consorzio agr. del Circond. di Siena, III [1865], pp. 273-297). Si inserì così fra i pionieri dell'entomologia agraria, che contava allora, in Italia, pochissimi cultori: dopo i precursori A. Bayle Barelle e G. Genè, solo i grandi A. Costa, A. Targioni Tozzetti e C. Rondani, tutti coevi al Dei. Ancora su questi temi il D. scrisse Sulla comparsa del bruco della processionaria nei boschi del Chianti e degli Acridi e Locuste nelle campagne di Castiglion d'Orcia e sui modi da usarsi onde impedirne un maggiore sviluppo per l'avvenire, ibid., IV (1866), pp. 222-231, ricco di osservazioni originali. Dal 1867 fece parte delle commissioni giudicatrici per i numerosi concorsi a premi fra i coloni del circondario, e ne stampò regolarmente le relazioni sul Bullettino del Comizio. Intanto continuò a riordinare le collezioni entomologiche dell'Accademia e pubblicò una relazione sullo Stato del Museo zoologico della R. Accad. dei Fisiocritici a tutto il 1866, in Atti d. R. Accad. dei Fisiocritici di Siena, s. 2, IV (1868), pp. 103-183, che precedette di poco le Riflessioni sulla primaria divisione degli Insetti e specialmente sulla denominazione degli ordini, ibid., V (1869), pp. 113-126.
Il D. andava infatti vagheggiando un grosso trattato di entomologia senese, e ne preparò le basi proponendo una nuova classificazione. Divise la classe in Diatrogi, o Roditori, ed Atelgi, o Suggitori, poi tra i primi distinse Coleotteri ed Imenotteri, nei secondi Trafeitelgi e Eustatelgi; poi i Goniopteri, i Riptussopteri, gli Ortopteri, i Dictiopteri e Adictiopteri, i Lepidopteri, Anomopteri, Dipteri e Apteri. Non si trattava a dire il vero di modifiche importanti: i criteri in realtà rimasero quasi inalterati, ma i nomi e le affinità sarebbero stati, secondo l'autore, più chiari.
Nella memoria La nuova malattia delle viti, ossia la fillossera, o secca-foglie, devastatrice, in Bull. d. Co. Agr. d. Circ. di Siena, VIII (1870), pp. 29-54, il D. fu tra i primi a denunciare quanto grave fosse il pericolo della introduzione della fillossera in Italia, mentre poi in altre note minori si occupò di parassiti dell'erba medica e del grano. Nacque in quegli anni a Firenze la Società entomologica italiana, sotto la presidenza di A. Targioni Tozzetti, promossa dai più noti zoologi del tempo a sostegno di una specializzazione che in Italia aveva ottenuto i maggiori progressi. Il D. vi entrò subito dopo l'istituzione e nel 1847 ne divenne consigliere. Il lavoro La tingide, o cimice tigrata del pero Tingis pyri Fab., in Bull. d. Soc. entom. ital., II (1870), pp. 363-368, ove mise a punto un mezzo di lotta, e la relazione Utilità dell'entomologia applicata all'agricoltura, ibid., III (1871), pp. 67-80, gli valsero l'inclusione, con C. Rondani e F. Piccioli, in una commissione che doveva studiare lo stato delle conoscenze sugli Insetti nocivi: alla fine del '71 pubblicò la memoria Sui danni degli Insetti nelle campagne senesi durante l'anno 1871, ibid., pp. 360-365.
Nel 1871 incominciò a stampare a Siena un suo giornale agrario: Il Possidente in città e in campagna, ove pubblicò quasi tutti i suoi lavori: note tecniche sull'agricoltura senese, sulla Processionaria e la Limantria, un grosso lavoro a puntate sulla ittiologia, pescicoltura e pesca nel Senese, note su problemi forestali, ancora sulla fillossera, sulle anguille (escludendone l'ermafroditismo sulla base di un lavoro sperimentale), sulle Melolontha nocive al castagno sul Monte Amiata, sui Buprestidi delle viti, sulla protezione degli Uccelli, sull'apicoltura e sulla bachicoltura nel Senese.
Sono lavori apparentemente frammentari, ma ricchi di osservazioni originali, compiute in un territorio la cui entomologia era praticamente sconosciuta. Pubblicati su quella rivista, molti dati scientifici sfuggirono fin da allora all'attenzione di molti naturalisti.
Successivamente cominciò a pubblicare in extenso la sua vagheggiata Entomologia senese ed iniziò con il secondo ordine di Insetti, i Riptussopteri (e cioè gli Ortotteroidei in senso lato), pubblicato a puntate sul Possidente dal 1872 e poi nel '76ristampato in volume: Entomologia senese. Storia naturale degli Insetti Odustomi. Ordine II Riptussopteri, Siena: è la sua opera più nota e, se non fosse per la strana nomenclatura, sarebbe stato un libro fondamentale per la fauna italiana; anche così è comunque l'unico libro sugli Ortotteri italiani sinora scritto, dotato di chiavi analitiche, dati etologici, mezzi di lotta e figure.
Il D. scrisse poi molti altri lavori che lo rivelarono entomologo di primo piano con interesse all'applicazione pratica in agronomia, oltre che zoologo e anatomo-comparato. Quando nel 1871 si diffuse in Val d'Orcia una grave infestazione acridica, il D. ne dette notizia, aggiungendo un suo studio delle cause, che escludeva le migrazioni e le identificava piuttosto nell'alterazione dell'equilibrio tra i parassiti, dovuta a vicende climatiche: precorreva così vedute di molti decenni successivi.
Nel 1886 lasciò il suo lavoro all'università ed offrì le collezioni, che aveva continuato ad accrescere a casa sua, al Museo dei Fisiocritici, mentre al Comune di Siena (che la collocò immediatamente nella Biblioteca pubblica degli Intronati, dove si trova tutt'ora) donò la sua biblioteca di 1.500 volumi, oltre alla miscellanea. Continuò comunque a scrivere: nel 1886 stampò una splendida indagine storica sul prosciugamento del Piano del Lago, fra Siena e Monteriggioni: Il prosciugamento del Piano del Lago intrapreso da Francesco Bindi Sergardi e terminato da Pietro Leopoldo I. Notizie storiche (in Bull. d. Co. Agr. di Siena, XXIV [1886], pp. 278-284; XXV [1887], pp. 28-36, 215-224, 237-252, 289-298); poi ancora molte altre note di ornitologia ed entomologia.
Morì a Siena il 2 genn. 1903.
Anche se poco citato nella letteratura zoologica, il D. è una figura di rilievo nella zoologia italiana dell'Ottocento, soprattutto per quanto concerne gli aspetti applicativi. Un suo merito è quello di aver fondato, ordinato e arricchito il Museo zoologico dell'Accademia dei Fisiocritici a Siena, città dove egli fu, per molti decenni, il solo a dedicarsi totalmente agli studi di storia naturale.
Oltre a quelli citati nel testo, ricordiamo i seguenti lavori del D.: Catalogo ragionato delle piante che sono coltivate negli orti, nei poderi e lungo i corsi d'acqua, non ché di quelle che costituiscono i prati naturali, le siepi ed i boschi del territorio delle Masse di Siena preceduto da alcuni cenni sull'agricoltura delle Masse medesime, Siena 1868; Gl'insetti dannosi al grano e metodi per prevenire od arrestarne possibilmente i guasti, in Bull. d. Com. Agrario d. Circ. di Siena, VIII (1870), 9-10, pp. 182-203; Ittiologia, pescicoltura e pesca nella provincia senese, in Il Possidente in città e in camp., I (1871), pp. 4-16, 22-28; II (1872), pp. 3-11, 31-35, 73-76, 118-121; III (1873), pp. 16-20, 29-32, 69-73, 85-100; Memorie riguardanti l'agricoltura, la botanica e l'entomologia agraria raccolte e nuovamente pubblicate, Siena 1872; Il bruco in livrea, in Giornale agrario italiano, VII (1873), 3, pp. 89 s.; Apicoltura, in Il Possidente in città e in campagna, III (1873), 8, pp. 11-20; Pericolo d'invasione della fillossera in Italia e provvedimenti da prendere, ibid., VI (1876), pp. 147-150; Danni recati da alcuni Emitteri al frutto dei peri e dei meli, in Resoconti d. adunanze d. Soc. entom. ital., 1877, pp. 17-23; Escursione al M. Argentario ed all'Ansedonia, in Il Possidente in città e in campagna, VII (1877), pp. 73-84; Gli antonomi dei bocci dei peri e le cimici selvatiche, ibid., pp. 97-103; Aggiunte e correzioni al Catalogo degli Uccelli che si trovano nella provincia di Siena già pubblicato nel 1872, ibid., VIII (1878), pp. 79-86; Catalogo sistematico del Gabinetto di anatomia comparata della R. Università di Siena, Siena 1880; Il Sinoxylon sexdentatum Oliv. nel Senese, in Bull. d. Soc. entom. ital., XIII (1881), pp. 297-308; Le cavallette. Straordinaria loro moltiplicazione in Val d'Orcia nell'anno 1881 e considerazioni in proposito, in Giorn. d'agr. ind. comm. d. Regno d'Italia, XII (1881), pp. 1-24; Due casi di mostruosità doppia parassitaria addominale molto rari, e forse anco nuovi, almeno nell'ordine dei Colombi osservati in due giovani piccioni, in L'Agricoltura ital., XIV (1888), pp. 129-148; Due anomalie osservate nel cranio di un agnello, ibid., pp. 475-479; L'Aphrophora spumaria, in Boll. d. naturalista (Siena), VIII (1888), pp. 118-121; I rincoti in generale e gli afroforidi, o cicadelle in particolare studiati nell'interesse della scienza e dell'agricoltura, in Riv. ital. d. scienze nat. e Boll. d. naturalista, IX (1889), pp. 181-185, 212-215; Considerazioni sulla iperdactilia o pentadattilia nei gallinacei domestici, in Atti d. Accad. dei Fisiocr. di Siena, II (1890), pp. 474-493.
Bibl.: D. A., in Bull. d. Soc. entom. ital., II (1870), pp. 213 s.; L. Moriani, Notizie sulla università di Siena, Siena 1873, p. 148; G. Garollo, Dizionario biografico universale, Milano 1907, I, p. 647; W. Derksen-H. Scheiding, Index Literaturae entomologicae, Berlin 1963, IV, pp. 581 s.; C. Conci, Repertorio delle biografie e bibliografie degli scrittori e cultori italiani di entomologia, in Mem. d. Soc. entom. ital., XLVIII(1969), p. 896; B. Baccetti, Ritratto di un naturalista senese dell'Ottocento: A. D., in Atti d. Accad. dei Fisiocritici di Siena, s. 14, XI (1979), pp. 471-92, 5 tavv.