GALLINI, Giovanni Andrea Battista
Nacque a Firenze il 7 genn. 1728.
Non si hanno notizie relative alla formazione e all'avvio della sua carriera di ballerino, forse iniziata in Francia. Trascorse, comunque, gran parte della sua esistenza a Londra, dove la prima apparizione nota risale al dicembre 1757, quando danzò al Covent Garden nella pantomima The judgement of Paris e nel balletto comico The Sicilian peasants.
Prima di questa data aveva sicuramente trascorso diversi anni a Parigi dove, stando al Dictionnaire portatif des théâtres di A. de Léris, del 1754 (cfr. The New Grove Dictionary of opera), fu membro dell'Académie royale de musique almeno fino al 1754.
A Londra, nell'autunno del 1758, ebbe inizio la sua collaborazione con il King's theatre di Haymarket, dove fu assunto inizialmente come ballerino in occasione della rappresentazione di opere di G. Cocchi e D. Perez; ma già nel febbraio dell'anno seguente realizzò la coreografia per il Ciro riconosciuto del Cocchi.
Anche nelle successive stagioni fu impegnato presso lo stesso teatro nella duplice veste di coreografo e interprete: Ch. Burney, nel 1760, lo vide danzare come primo ballerino, con grande successo personale.
La sua collaborazione con il King's theatre si interruppe nell'autunno del 1763, quando fu chiamato in qualità di coreografo al Covent Garden, essendo poi reingaggiato per la stagione 1765-66, l'ultima, probabilmente, che lo vide prodursi sulle scene londinesi.
Pochi anni prima, nel 1762, aveva pubblicato a Londra A treatise on the art of dancing, la prima delle due opere nelle quali il G. raccolse i frutti dell'esperienza acquisita come ballerino e coreografo. Il trattato, che contiene un profilo storico e un panorama contemporaneo della danza, oltre a una sezione sul mimo, fu ripubblicato nel 1772 insieme con le Critical observations on the art of dancing; a queste ultime il G. aggiunse anche una New collection of forty-four cotillons or French dances. Entrambi i trattati antepongono la descrizione empirica all'analisi teorica del fenomeno coreutico e riservano un'attenzione particolare ai balli più di moda nelle feste e nei ricevimenti dell'epoca.
A partire dal 1778 il G. - che nel frattempo sembra avesse sposato lady Elizabeth Peregrine Bertie, sua allieva e figlia del terzo conte di Abingdon - riallacciò i rapporti con il King's theatre, ma questa volta in veste di impresario e direttore artistico. Decise infatti in quell'anno di rilevare l'ipoteca che R. Sheridan e T. Harris avevano sull'edificio, ma dovette attendere altri cinque anni, pieni di turbolente vicende giudiziarie, prima di poter ottenere il controllo del teatro in qualità di fiduciario e di impresario della compagnia operistica italiana.
Il clima di profonda disorganizzazione, comunque, continuò a caratterizzare la stagione 1783-84, la prima della gestione G., tanto che, nel febbraio 1784, questi, insieme con il suo tesoriere P. Crawford, fu accusato di amministrazione disonesta dei fondi del teatro; apparvero anche frequenti allusioni sui giornali circa le sue discutibili scelte nella gestione artistica, dettate dall'eccessiva avarizia ma anche dall'esiguità dei fondi a disposizione. Le difficoltà economiche nelle quali versava il teatro, unite ai sospetti di malversazione, indussero allora il lord ciambellano a imporre al G. la nomina di un liquidatore e la certificazione delle paghe corrisposte agli interpreti. Tuttavia, nella seconda stagione, la situazione, gradualmente, prese a migliorare, grazie anche a un provvedimento giudiziario che, nel novembre 1784, aveva cancellato i debiti del teatro. Con la stagione 1785-86 si ebbero i primi discreti successi di pubblico, dovuti soprattutto alla presenza del soprano tedesco Gertrud Elisabeth Mara e del castrato G. Rubinelli. Il G. era riuscito a scritturare quest'ultimo con l'aiuto del conte Cowper, un nobile inglese residente a Firenze che, tra le altre attività, svolgeva quella di agente teatrale per la compagnia italiana dell'opera di Londra; a lui il G. ricorse spesso, soprattutto per consulenze artistiche o contatti con gli interpreti, come testimonia la loro fitta corrispondenza (Gibson).
L'attività del teatro continuò, tra alti e bassi, fino al 17 giugno 1789, quando, nella notte, l'intero edificio del King's theatre fu distrutto dalle fiamme. In seguito a questo episodio, il G. in un primo momento cercò un impiego al di fuori del mondo dell'opera, rivolgendosi al Cowper per ottenere l'incarico di corrispondente da Londra della corte romana. Fallito questo tentativo, decise di formare una nuova compagnia e riuscì a ottenere la licenza per farla esibire al Little theatre per la stagione 1789-90, quasi certamente l'ultima che lo vide attivamente impegnato come manager (nel New Grove, invece, si dà notizia di un'ultima stagione, nel 1791, al King's theatre ricostruito).
Nel 1789 il G. si era accordato con il suo avvocato, R.B. O'Reilly, per costruire un proprio teatro sulle rovine di Leicester House, ma anche questo progetto abortì, probabilmente perché la corte e il lord ciambellano si dimostrarono contrari alla creazione di nuovi teatri in città. Forse anche a causa di questo nuovo insuccesso, il G. decise infine di lasciare l'opera per dedicarsi ad altre attività, tra cui l'organizzazione di concerti nelle Hanover Square Rooms, di cui era anche proprietario.
Il G. morì a Londra il 5 genn. 1805.
Fonti e Bibl.: Ch. Burney, A general history of music, IV, London 1789, p. 473; R.B. O'Reilly, An authentic narrative of the principal circumstances relating to the Opera House in the Hay-Market, London 1791, pp. 57 s.; W. Taylor, A concise statement of transactions and circumstances respecting the King's theatre in the Haymarket, London 1791, ad indicem; F. Petty, Italian opera in London: 1760-1800, Ann Arbor, MI, 1980, pp. 11, 29, 57 s., 211; G. Tani, Storia della danza, II, Firenze 1983, p. 713; E. Gibson, Earl Cowper in Florence and his correspondence with the Italian Opera in London, in Music and letters, LXVII (1987), pp. 235-252; C. Price, Italian Opera and arson in late eighteenth-century London, in Journal of the American musicological Society, XLII (1989), pp. 55-107; The Dance Encyclopedia, a cura di A. Chujoy - P.W. Manchester, New York 1967, pp. 394 s.; Dict. of national biography, VII, p. 824; The New Grove Dict. of opera, II, pp. 335 s.