GIOVANNA d'Albret, regina di Navarra
Nata nel castello di Pau, nel 1528, da Enrico e Margherita di Navarra, avrebbe dovuto, secondo la volontà paterna, maritarsi con Guglielmo di Clèves, duca potente nella regione del Reno, caro ai luterani, che lo sapevano acerrimo nemico dell'imperatore Carlo V. Incoraggiata segretamente dalla madre, G. si oppose con tutte le sue forze a queste nozze, tanto che, ad onta della celebrazione avvenuta nel 1541, il matrimonio non fu consumato. Il duca attese invano a Clèves la moglie, che, col pretesto di una malattia, non lasciò la casa paterna. Nel 1548, annullate le prime nozze, G. sposò Antonio di Borbone, da cui ebbe un figlio, il futuro Enrico IV, re di Francia. Nel 1555, per la morte del padre, divenne regina di Navarra, dividendo però la sua autorità col marito. I primi anni della vita matrimoniale di G. erano stati felici; ma in seguito Antonio di Borbone cominciò a trascurare la moglie, poi a tradirla apertamente senza ritegno. Chiusasi allora in sé stessa, G. trovò conforto nella religione; a mano a mano sempre più austera, ella si allontanò dal cattolicismo e passò, verso il 1560, tra i fautori della Riforma, per non distaccarsene più. Fu considerata dai protestanti come la loro grande protettrice, e quando, nel 1561, si recò alla corte di Francia, essi convennero in ben quindicimila a Parigi per farle onore. Nel 1568 accorse col figlio Enrico e le milizie guasconi in aiuto del Coligny e del Condé a La Rochelle, e animò i combattenti con la sua energia e abnegazione. Dopo la battaglia di Jarnac fra protestanti e cattolici (13 marzo 1569), dove morì il principe di Condé, G. presentò ai soldati protestanti, riuniti a Cognac, il giovane figlio del principe caduto, e il proprio figlio, Enrico di Navarra, l'uno di quindici e l'altro di sedici anni, che furono riconosciuti come capi dell'esercito e del partito, mentre il comando effettivo restava nelle mani dell'ammiraglio di Coligny. Conclusa l'8 agosto 1570 la pace coi protestanti (editto di Saint-Germain), Caterina dei Medici fece dei passi verso G. per maritare la figlia Margherita a Enrico di Navarra. G. accolse di buon grado la proposta della reggente; ma, dopo aver discusso le clausole del contratto nuziale, non ne vide la celebrazione e le feste, conchiuse con la notte di S. Bartolomeo, poiché moriva improvvisamente il 9 giugno 1572.
Bibl.: A. de Ruble, Le mariage de J. d'A., Parigi 1877; id., J. d'A. et la guerre civile, I, Parigi 1897; id., Antoine de Bourbon et J. d'A., Parigi 1881-1886; A. Lacroix di Vimeux Rochambeau, Lettres d'Antoine de Bourbon et de J. d'A., Parigi 1877; Mémoires et poésies de J. d'A., pubbl. da A. de Ruble, Parigi 1893; Lettres inédites de J. d'A., 1570-72, pubbl. da G. B. de Puchesse, in Annuaire-Bull. de la Société de l'Hist. de France, 1910, pp. 213-221.