BASSOTTI (Basotti), Giovan Francesco
Nato a Perugia intorno al 1600 da una famiglia di pittori originaria di Assisi, ebbe i primi rudimenti dell'arte dal nonno. Fu quindi inviato a Roma, ma Lione Pascoli, cui si deve la notizia, ignora quali artisti abbia frequentato. Fu molto operoso specialmente a Perugia: la bella Annunciazione nella chiesa di S. Angelo della Pace dell'Alessi; altra Annunciazione nella chiesa di S. Maria del Popolo (posteriore al 1626; scomparsa con la sconsacrazione della chiesa); una Natività della Vergine nella chiesa del Suffragio; un'Annunciata nella cappella Ranieri nella basilica di S. Pietro; un Cristo flagellato nella chiesa delle monache di S. Agnese; la Nascita del Battista nell'oratorio. della confraternita di S. Giovanni Battista; una tela rappresentante S. Domenico trasportato dalla Vergine in Soriano, nella chiesa delle Convertite (era datato 1647; disperso).
Altre tele venivano attribuite al B. dal Pascoli, dall'Orsini e dal Siepi, come un gonfalone in S. Sebastiano alla Conca (scomparso), una Concezione della Vergine in S. Maria degli Aratri (scomparsa con la demolizione della chiesa), una Crocefissione e santi nel monastero di S. Lucia (scomparsa; era datata 1614e ciò fa dubitare che l'attribuzione, del Siepi, fosse infondata), una Madonna col Bambino nelle antiche scuole pubbliche (scomparsa), una Pietà nel collegio dei gesuiti (scomparsa), un'altra Pietà presso la congregazione di S. Filippo Neri, una Crocefissione nel collegio Oradino (scomparsa con la chiusura del collegio).
Il B. dipinse anche ad affresco: fece sei lunette con Storie di Adamo ed Eva nell'oratorio di S. Benedetto; altre lunette con Storie della Passione nella chiesa di S. Maria Nuova dei serviti vennero distrutte nel 1804 con l'apertura di finestre nella navata centrale. A Spello, nella chiesa di S. Lorenzo, il B. lasciò un debole dipinto su tela datato 1635 sull'altare di S. Felice.
Morì a Perugia nel 1665 circa.
Il B. fu pittore modesto, che mostra di aver visto e studiato i Bolognesi contemporanei, specie il Guercino e il Reni. Suoi allievi furono il perugino Annibale Leonzi e Pietro Montanini, figlio di una sorella.
Bibl.: L. Pascoli, Vite de' Pittori, scultori ed architetti Perugini, Roma 1732, pp. 194-196; P. A. Orlandi, Abecedario pittorico, Venezia 1735, p. 288; B. Orsini, Guida al forestiere per la città di Perugia, Perugia 1784, pp. 26, 94, 157, 158, 197, 228, 237, 253, 333; S. Siepi, Descrizione topologica-istorica della città di Perugia, Perugia 1822, pp. 149, 208, 209, 276, 278, 294, 295, 296, 388, 423, 593, 649, 675, 721, 870; L. Bonazzi, Storia di Perugia, II, Perugia 1879, p. 406; A. Lui)attelli, Storia della pittura in Perugia, Foligno 1895, pp. 69, 73; G. Urbini, Le opere d'arte della chiesa di S. Lorenzo a Spello, in Arte e storia, XIV (1895), p. 52; R. Gigliarelli, Perugia antica e Perugia moderna, Perugia 1907, p. 262; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, p. 17.