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BONZAGNI, Giovan Federico

di Graham Pollard - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 12 (1971)
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BONZAGNI (Bongiovanni), Giovan Federico

Graham Pollard

Figlio di Giovan Francesco e di Maria Caterina Marolli, nacque a Parma in data imprecisata, ma comunque posteriore al 1507 (anno di nascita del fratello maggiore Giovan Giacomo). Non si hanno documenti relativi alla sua opera a Parma, dove risiedeva ancora nel 1552, quando ricevette da Roma, dal fratello Giovan Giacomo, del denaro per la madre (Scarabelli-Zunti ms. 102, p. 106; Ronchini, p. 322 nota). Medaglie di papa Paolo III datate 1548-9 e firmate "I. FEDE.PARM." e "∆" provano come il B. avesse fin da allora rapporti con la zecca pontificia. Tra queste, ve ne è una eseguita per Paolo III in vista del giubileo del 1550, rimasta inutilizzata per la morte del papa. Nel 1554, comunque, il B. era a Roma, aiuto incisore alla zecca e come tale, è probabile che abbia inciso alcuni dei conî del fratello.

Il primo pagamento documentato a Roma in suo favore è del 15 nov. 1554, per settanta medaglie che il papa fece gettare nelle fondazioni di un portale di Castel S. Angelo (Martinori, n. 10, pp. 44, 57). I documenti disponibili lasciano intendere che il B. era subentrato al fratello nell'ufficio di incisore: il 16 nov. 1554 fu pagato uno stipendio cumulativo a lui e ad A. Cesati (Martinori, n. 10, p. 44). Non sono documentate sue medaglie per il pontificato di Giulio III (1550-1555), né d'altra parte Martinori (n. 10, p. 57) può fornire specificazioni per le settanta medaglie menzionate nel 1554. Nessuna sua opera è documentata durante il breve pontificato di Marcello II, nell'aprile 1555. Sotto il papa Paolo IV, nel periodo 1555-59, il B. fu pagato, il 18 ott. 1555, per l'esecuzione di altre medaglie da porre nelle fondazioni di un nuovo portale di Castel Sant'Angelo (Martinori, n. 10, pp. 62-64); Armand registra inoltre quattro medaglie per il pontificato. Sotto Pio IV, fra il 1559 e il 1565, i documenti segnalano pagamenti nel luglio 1560 e nel 1561, per l'esecuzione di cinquanta monete d'oro, e il 7 giugno 1561, per le medaglie da mettere nelle fondazioni di Porta Pia (Bertolotti, 1875; Martinori, n. 10, p. 83); Armand registra dieci medaglie per questo pontificato. I documenti per l'anno 1561 indicano anche che B. era attivo come incisore insieme con A. Cesati e G. A. de Rossi. Quattordici sono le sue medaglie, firmate o attribuite (Armand) per il pontificato di Pio V (1566-1572). Foville attribuisce al B. una medaglia ovale del papa a rovescio liscio.

Nel 1568 il B. fece venire da Parma a Roma il nipote Lorenzo Fragni, nominato, con G. A. de Rossi, "impressore e stampatore" della zecca il 23 genn. 1572 (Ronchini, p. 325 nota). Il 3 genn. 1570 il B. era stato nominato "bollatore", e divenne pertanto converso nell'Ordine dei cisterciensi (Ronchini, p. 322). Quando Sisto V soppresse i bollatori, rassegnò la carica, ma in una lettera del 1º dic. 1586 al cognato Giovanni Alberto Pini, orefice in Parma, lo pregava di registrare davanti al notaio che lo faceva "metu et per forza et per paura et non altrimente" e che appena avesse potuto avrebbe fatto valere i suoi diritti (Ronchini, pp. 323 s.).

Non vi sono ulteriori riferimenti al B. nei registri della zecca, benché egli abbia firmato cinque medaglie recanti quattro diversi tipi di ritratti per il papa successivo, Gregorio XIII (1572-1585). L'ultima sua medaglia fu eseguita per il giubileo del 1575. Bonanni registra settanta medaglie per questo pontificato; ma si conoscono i nomi di altri undici medaglisti che lavoravano per la corte (Martinori, n. II, pp. 76-86).

Armand registra cinquantatré medaglie firmate dal B. o a lui attribuite: oltre alle serie dei papi, comprendono ritratti firmati del cardinale Cesi, del conte di Collalto, del cardinale Ippolito II d'Este (Gruyer, 1897), di Pier Luigi Farnese duca di Parma, di Ottavio Farnese duca di Parma e del cardinale Alessandro Farnese. La firma del B. nelle medaglie è "F. P.", "F. PARM.", "FED. PARM.", "I.F.P.", "I. FEDE. PARM.", e "∆". Un cammeo in onice che rappresenta Ercole infante che strangola i serpenti, firmato "∆", gli è stato plausibilmente attribuito (Burlington Fine Arts Club, Catal. of a collection of Ital. sculpture and other plastic arts of the Renaissance, London 1913, p. 140 n. II, tav. LXIX). L'unica opera di oreficeria assegnatagli, insieme con G. A. de Rossi e A. Cesati, è una, pace in argento dorato, con la Deposizione di Gesù Cristo, con cammei e pietre preziose, regalata al duomo di Milano da Pio IV nel 1561 (L. Beltrami, L'arte negli arredi sacri della Lombardia, Milano 1897, pp. 39 s., tav. XLIII). Non vi è cenno di opere di oreficeria del B. nei documenti riportati da Bulgari.

Sono spesso attribuite al B. due placche di bronzo: l'una rappresenta l'Adorazione dei Pastori, con un'iscrizione "Parm. Invent." (o varianti), l'altra rappresenta la Deposizione di Cristo. Questa attribuzione non è comunque fondata, e il catalogo della collezione Morgenroth avanza l'ipotesi che l'iscrizione indichi semplicemente la derivazione del disegno da un'opera del Parmigianino (U. Middeldorf-O. Goetz, Medals... from the S. Morgenroth coll., Chicago 1948, n. 342). Una terza placchetta (Salton, n. 166) attribuita al B. è, invece, opera di Guglielino Della Porta.

Enea Vico riferisce che il B. eseguiva imitazioni di monete imperiali romane (Discorsi sopra le medaglie de gli antichi, Venetia 1555, p. 67).

Nel testamento datato 7 apr. 1584, redatto a Roma, il B. lasciava i suoi gioielli, ori, argenti, medaglie, antichità, ai nipoti Giovan Francesco Bonzagni e Lorenzo Fragni, e alle sorelle Barbara e Dorotea. Un codicillo datato 14 apr. 1584 specificava che a Lorenzo Fragni toccavano tutti li ferramenti... della bottega di zecca et stampe di zecche et cuni di medaglie di papa ed di altri et modelli et altre cose attinenti a detto esercizio.... Da un accordo stipulato dai suoi nipoti in data 22 ott. 1588, relativo alla divisione dei beni, si apprende che il B. morì a Parma nel maggio 1588.

Il 20 ag. 1618 Giovan Francesco Bonzagni, come erede dello zio, stipulava col duca di Parma un contratto di vendita di settecentoquattro medaglie e centotredici gemme, per 700 scudi romani (Scarabelli-Zunti, ms. 103, p. 125).

Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Roma, Not. Cap., Off. 19, XIII, cc. 198v-201v (7 apr. 1584); c. 220v (14 apr. 1584); XVII, c. 207 (12 febbr. 1587); XIX, cc. 295 ss. (9 sett. 1588: inventari delle cose di poco conto restate a Roma); cc. 458 ss. (compromesso del 22 ott. 1588); XX, c. 640 (22 maggio 1589); Parma, Museo d'Antichità, E. Scarabelli Zunti, Mem. e doc. di Belle Arti parmigiane, mss. 1001 102, 103 ad vocem; Ph. Bonanni Numismata Pontif. Romanorum, Romae 1699, I, pp. 212-335 (passim; con riproduzione a incisione delle medaglie); I. Affò, Della Zecca e moneta parmigiana illustrata, in Nuova racc. delle monete e zecche d'Italia, a cura di G. A. Zanetti, V, Bologna 1789, pp. 160, 168, 174, 177 nota 112; A. Ronchini, I Bonzagni e Lorenzo da Parma coniatori, in Periodico di numism. e sfragistica, VI (1874), pp. 322-325; A. Bertolotti, B. Cellini a Roma e gli orefici lombardi ed altri..., in Arch. stor. lombardo, II (1875), p. 137; Id., Spese pella fabbrica di Porta Pia, in Arch. storico-artist.,archeol. e letter. di Roma, I (1875), pp. 31 ss., 74 ss.; Id., Artisti modenesi,parmensi e della Lunigiana in Roma…, Modena 1882, p. 70; A. Armand, Les médailleurs italiens, I, Paris 1883, pp. 221-27; II, ibid., p. 296; III, ibid. 1887, pp. 104-06; E. Martinori, Annali della Zecca di Roma. Serie papale, n. 9, Roma 1917, pp. 27, 40-45 passim; n. 10, ibid. 1918, pp. 11, 17, 23, 29 n. 2, 44, 57-83 passim; n. 11, ibid. 1918, pp. 10, 14 s., 22-24, 26, 67 n. 1, 76, 86; n. 12, ibid. 1919, pp. 38, 40, 42; P. Zani, Encicl. metodica... delle Belle Arti, I, 4, Parma 1820, p. 190; L. Cicognara, Storia della scultura..., V, Prato 1824, pp. 453 s.; G. B. Janelli, Diz. biogr. dei Parmigiani illustri, Genova 1877, p. 72; G. Gruyer, L'art ferrarais à l'époque des princes d'Este, Paris 1897, I, p. 695; C. von Fabriczy, Italian Medals, London 1904, pp. 191 s.; J. de Foville, Médailles de la Renaissance..., in Revue numismatique, XVIII (1914), p. 73, tav. III, n. 4; G. F. Hill, Medals of the Renaiss., Oxford 1920, p. 95;G. Habich, Die Medaillen der italien. Renaiss., Stuttgart-Berlin 1924, p. 117, tav. LXXVIII, 1, 2; G. C. Bulgari, Argentieri,gemmari, I, Roma 1, Roma 1958, p. 190;M. e L. Salton, The Salton collection..., Brunswick, Maine, 1965, nn. 165, 166; G. F. Hill-G. Pollard, Renaissance medals from the S. H. Kress collection at the National Gall. of Art,(Washington D.C.), London 1967, nn. 372-75 (con ill. di quattro medaglie); F. Panvini Rosati, Medaglie e placchette italiane dal Rinascimento al XVIII secolo (catal.), Roma 1968, nn. 109-131 (con ill. di diciassette medaglie); J. Fischer, Sculpture in miniature. The Andrew S. Ciechanowiecki collection of gilt and gold medals and plaquettes, Louisville, Kentucky, 1969, nn. 239, 241, 437 (placchetta di G. Della Porta); L. Forrer, A biographical dict. of medallists, I, London 1904, pp. 214 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 329; Encicl. Ital., VII, pp. 439 s.

Vedi anche
incisione arte Disegno eseguito sopra una superficie dura (parete rocciosa, pietra, legno, materiale ceramico, cuoio, metallo). lavorando a mano con uno strumento a punta. È una tecnica artistica usata, nelle possibili gradazioni di profondità, fin dalla preistoria. Da ricordare le figurazioni magico-cultuali ... Prato Comune della Toscana (97,6 km2 con 185.603 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. Si estende a 61 m s.l.m. presso lo sbocco in pianura della valle del Bisenzio, ai piedi del gruppo calcareo della Calvana. Fino agli inizi del 20° sec. lo sviluppo topografico della città risultava contenuto entro il perimetro ... ritratto Pittura, scultura o fotografia che ritrae, cioè rappresenta la figura o la fisionomia di una o più persone. 1. Il ritratto nell’antichità L’arte egizia ebbe un particolare interesse per la riproduzione di tratti individuali, creando così vitali espressioni fisionomiche e tipizzando invece la rappresentazione ... Parma Comune dell’Emilia-Romagna (260,8 km2 con 178.718 ab. nel 2008, detti Parmigiani e meno comunemente Parmensi) capoluogo di provincia. La città, tagliata da E a O dalla Via Emilia e da S a N dal torrente Parma, sorge nella pianura uniforme. La parte della città posta alla destra del torrente è detta P. ...
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