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ZAPPI, Giovan Battista Felice

di Raffaele Spongano - Enciclopedia Italiana (1937)
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ZAPPI, Giovan Battista Felice

Raffaele Spongano

Poeta, nato a Imola il 18 marzo 1667, morto a Roma il 30 luglio 1719. Educato dai gesuiti e laureato in diritto a Bologna, era a vent'anni a Roma per l'avvocatura, in cui compì carriera notevole. Subito caro a dotti e prelati, in accademie e conversazioni, per la ricercata eleganza dei modi e dell'eloquio, fu nel 1690 dei quattordici fondatori dell'Arcadia col nome di Tirsi Leucasio, e ne divenne il più ammirato poeta, da alcuni riconosciuto, anche in seguito, come l'unico poeta di quel primo periodo. In verità improvvisava molto, e scrisse poco e con poco studio: 55 sonetti, due canzoni, due egloghe, due canzonette, un brindisi, due madrigali, tre scherzi poetici, una cantata, un'elegia.

Arcade di sentimento, ancora secentista di gusto, mescolò il languido all'ampolloso, il facile all'ingegnoso. Piuttosto rilassato nella tecnica del verso e sforzato nell'impostazione degli argomenti, ricercò o lusso o delicatezza d'immagini e la bravura nelle loro combinazioni. Perciò nei suoi versi abbondano, maldestre, le acutezze. Sposo dal 1705 a Faustina Maratti (v. zappi-maratti, faustina), ebbe la casa adorna di studiosi e di artisti; ma neanche allora, improvvisatore brillante, rivelò una particolare vocazione poetica, non coltivando con impegno quella che forse aveva per la poesia leggiera e scherzosa, civettuola e motteggevole, condita di vezzi e di grazie, in metri brevi specialmente; la lasciò invece mostrarsi per lo più futile, effeminata e per così dire flaccida. Perciò, applauditissimo in Arcadia, fu bersagliato come esponente della frollezza di essa non appena i tempi mutarono; e il Baretti ne fece nella sua Frusta la prima stroncatura famosa. Cfr. le Rime dell'avv. G. B. F. Z. e di F. Maratti sua consorte (5ª ed., Venezia 1736).

Bibl.: B. Ciafardini, Il più ammirato tra i fondatori d'Arcadia, in Riv. d'Italia, 15 maggio 1914; G. Galli, Nel Settecento: i poeti G. B. F. Z. e Faustina Moratti, Bologna 1925.

Vedi anche
elegìa elegìa Componimento poetico in distici (esametro più pentametro), detti appunto elegiaci. Le elegia greche e romane, in origine di vario argomento, finirono per acquisire un tono mesto e sognante, atto a esprimere il dolore per eventi funesti, passioni non corrisposte, lontananze nostalgiche. Nel Sette-Ottocento ... Giuseppe Barétti Barétti, Giuseppe. - Critico letterario (Torino 1719 - Londra 1789). Il Baretti, Giuseppe fu il maggiore dei critici italiani del suo tempo e la sua pagina si ravviva anche artisticamente quando la vocazione polemica si illumina nella difesa di un'arte moralmente utile, in cui è da vedere l'ispirazione ... sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti in 2 quartine e 2 terzine, con rime disposte secondo precisi schemi. Nel suo schema originario il sonetto ... madrigale Componimento poetico di origine italiana, basato sul modello metrico della ballata e dello strambotto, connesso in origine al canto a più voci, d’argomento prevalentemente amoroso a sfondo idillico, soprattutto pastorale. ● Tra i più antichi madrigale sono da ricordare quelli petrarcheschi. In origine ...
Vocabolario
felice
felice agg. [lat. felix -īcis, dalla stessa radice di fecundus, quindi propr. «fertile»]. – 1. Che si sente pienamente soddisfatto nei proprî desiderî, che ha lo spirito sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e gode di questo suo...
battista¹
battista1 battista1 (ant. batista) s. m. [dal lat. tardo baptista, gr. βαπτιστής, der. di βαπτίζω «battezzare»] (pl. -i). – 1. Propr., chi battezza, battezzatore; in partic., il sacerdote che ha l’incarico di battezzare in vece del parroco....
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