CHIAPPE, Giovan Battista
Nato a Novi Ligure (Alessandria) intorno al 1723, fu avviato alla pratica del disegno (non della pittura) a Roma dal genovese Giuseppe Paravagna, "uomo più di teoria che di pratica, ma che in sua gioventù ha disegnato lodevolmente" (secondo la testimonianza di C. G. Ratti, che conclude con la biografia del C. le sue Vite).Il C.fece poi ritorno a Novi dopo un soggiorno a Genova, e di lì si trasferì per alcuni anni a Milano dove apprese la pratica del dipingere. Stabilitosi a Genova, ebbe un primo successo nell'esecuzione di alcuni ritratti, di cui fu lodata la somiglianza. Il primo dipinto di "storia", ed anche il più vigoroso, del C. fuil Cristo agonizzante nell'orto, ancora esistente nell'Oratorio di S. Martino di Pegli a Genova.
L'esattezza delle informazioni del Ratti si constata nelle opere dell'artista, che si colloca nella linea più classicistica, di compostezza accademica, che attraversa nelle varie regioni italiane lo svolgimento del rococò. Sull'educazione compositiva romana, del ritratto in posa aulica e della pala ben regolata nella severa composizione, si innesta nel C. l'uso del colore lombardo, di materia assorbente, permeabile alla luce, in lui però particolarmente di toni smorzati. Infine un certo pur ritenuto patetismo richiama ancora l'ambito lombardo di fine Seicento. Nella sostanza, la pittura del C., pur aggiornata, pare la riaffermazione culturale di ragioni ormai passate.Nel 1753 il C. si impegnò a eseguire per la Confraternita della Trinità di Novi Ligure la tela (ancora in situ)dell'altar maggiore della chiesa, che celebra il Mistero trinitario.Pure per l'altar maggiore i gesuiti di Alessandria gli commisero la pala della chiesa, con la Fede e i santi dell'Ordine. Di questa pala non è più nota l'esistenza e l'ubicazione: soppressa la Compagnia nel 1773, la chiesa venne ancora officiata fino alla dominazione dei Francesi, sotto la quale fu incorporata in una caserma. In Genova il C. attese ai ritratti di Giuseppe Torre, diun signore di casa Prasca del Finale (Ratti), non più reperiti, e del Doge Rodolfo Maria Brignole Sale, conservato in Palazzo Rosso, odierno Museo civico (il ritratto fu inciso da Tommaso Campi nel 1762). Sempre a Genova, nella chiesa di S. Carlo, al primo altare a destra, è conservata la tela con i SS. Carlo,Domenico,Francesco di Sales e Maddalena de' Pazzi adoranti la Vergine e il Bimbo. Dopo il rinnovamento del proprio palazzo di piazza dei Banchi (via al Ponte Reale, n. 2, angolo via S. Luca), Pietro Gentile commise al C. affreschi sulle volte di tre sale. Di questi lavori, che dovevano comportare la rappresentazione del Tempo e le stagioni, di un Drappello di putti e della Virtù coronata dall'Immortalità, di cui il Ratti dice "tutte idee ben divisate ed esposte", è ora difficile accertare l'esistenza, data la avvenuta controsoffittatura di molti ambienti. L'ultimo lavoro del C. pare essere stato il restauro degli affreschi di G. B. Carlone nella cupola di S. Siro dei padri teatini, lavoro condotto, sempre a dire del Ratti, "con molta accortezza". L'Alizeri (1846, p. 489) ha ipotizzato un suo intervento come restauratore nelle medaglie delle volte del transetto (Eraclio al calvario e Costantino e la croce)e gli riferisce il gonfalone con l'Assunzione dell'Oratorio di S. Martino di Sampierdarena.
Il C. morì a Novi nell'autunno del 1765.
Fonti e Bibl.: R. Soprani-C. G. Ratti, Le vite de' pittori,scoltori et architetti genovesi, II, Genova 1769, pp. 310-313; G. Ratti, Instruz. di quanto può vedersi di più bello in Genova, Genova 1780, pp. 119, 145, 202, 259; L. Lanzi, Storia pittor. della Italia, a cura di M. Capucci, III, Firenze 1974, p. 229; Descriz. della città di Genova... del 1818, Genova 1969, pp. 77, 134, 149; F. Alizeri, Guida artist. per la città di Genova, Genova 1846, I, pp. 488 s.; II, pp. 157, 398; Id., Guida illustrata per la città di Genova, Genova 1875, pp. 141, 162, 436, 654; D. Castagna-M.U. Masini, Genova. Guida stor.-artistica, Genova 1929, pp. 26, 178, 180, 447; A. Daglio, La Trinità, in Novi nostra, numero unico, agosto 1960, pp. 12-15; F. R. Pesenti, in La pittura a Genova e in Liguria dal '600 al primo '900, Genova 1971, p. 415; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, pp. 483 s.