CASSINIS, Giovan Battista
Uomo politico, nato a Masserano il 25 febbraio 1806. Laureatosi in legge, si segnalò per lavori sulla proprietà, la pena capitale, i rapporti fra Chiesa e Stato, sostenendovi i principî liberali. Ottenne ventiquattrenne una cattedra universitaria e fu dei primi e più attivi redattori degli Annali di Giurisprudenza, e avvocato di grido. Il liberalismo lo ebbe ardente seguace. Fedele al Cavour dal 1848 fino alla morte, rifiutò nel 1852, poscia nel 1859, dopo Villafranca, il portafoglio di grazia e giustizia, offertogli dall'Arese e dal Rattazzi, perché la loro politica non era quella del grande ministro. Tornato il Cavour al potere, volle con sé il C. che si segnalò per l'unificazione della legislazione e per la missione in Napoli e in Sicilia, dove accompagnò il re. Nell'ottava legislatura fu presidente della Camera, e, come tale, ebbe parte principale nella formazione del ministero dell'8 dicembre 1863 e in casa sua si radunarono i ministri per fissare i termini della convenzione del 1864. Le ripercussioni di questo avvenimento lo addolorarono, sì che il 18 dicembre 1865 si uccise, a dire del Lanza, per i fatti dell'anno precedente, di cui si credeva responsabile. L'8 ottobre 1865 era stato nominato senatore.
Bibl.: A. Colombo, La missione di G. B. Cassinis nelle provincie meridionali, Torino 1911; L. Chiala, Ricordi di Michelangelo Castelli, Torino 1888; V. Bersezio, Il regno di Vittorio Emanuele II, Torino 1978-95, passim.