AIELLO, Giovan Battista
Nato nel 1815, fu tra gli allievi della scuola del Puoti a Napoli, partecipando al rinnovamento letterario che ivi prese inizio dopo il 1830 e collaborando fra l'altro al periodico Museo. Ebbe nel 1849 il posto di ufficiale di carico nel ministero dell'Istruzione, ma lo perdette molto presto, perché coinvolto negli avvenimenti napoletani del 15 maggio 1848, in seguito ai quali venne anche arrestato. Vietatogli il pubblico insegnamento, accettò il posto di istitutore nella casa del barone Campagna in Calabria; in seguito visse a Napoli degli scarsi guadagni dell'insegnamento privato, illustrando agli alunni, fra i quali era anche Pasquale D'Ercole, il testo dell'Enciclopedia delle scienze filosofiche di Hegel, in gran parte da lui stesso tradotto e volto ad uso della sua scuola.
L'A. morì nell'estate del 1860.
Di lui sono rimasti scritti di poca mole, di argomento filosofico e letterario, che lo rivelano scrittore garbato e fine, appassionato delle idee hegeliane.
In Della muliebrità della volgar letteratura dei tempi di mezzo (Napoli 1841) trattò del culto della donna nel Medioevo, riconducendolo al germanesimo e alla feudalità, e attirandosi così le critiche di G. Trevisani, discepolo di C. Troya, il quale sostenne invece gli influssi cristiani o anche arabi (cfr. B. Croce, Storia della storiografia ital., cit.); I Discorsi di storia e letteratura (Napoli 1850) sono una raccolta di saggi che risalgono agli anni dopo il 1841; fra di essi sono da ricordare: Delle vicende scientifiche e letterarie dei Napoletani dal quinto secolo al decimonono; Della natura dell'istoria e del suo razionale fondamento, dove rivaluta il valore della conoscenza storica; Del pregio della vita umana secondo i tre principali periodi di civiltà. Il pensiero ispiratore dei Discorsi, a quanto egli stesso ebbe a scrivere nella prefazione, è una "assidua lotta al gretto positivismo, all'empirismo, ai principi utilitari... ai retori... ai pedanti... che è lotta al sensibile, alla materia, in nome dell'ideale e dello spirito". L'A. collaborò al Progresso di Napoli, ai due volumi editi in occasione del congresso degli scienziati italiani, intitolati Napoli e i luoghi celebri delle sue vicinanze (Napoli 1845), ed alle Rimembranze storiche ed artistiche, curate nel 1846 da Domenico Del Re. Scrisse pure alcuni articoli per il Dizionario dei Francesismi del Puoti, e pubblicò nell'Iride ed in altre strenne napoletane versi e scritti letterari, tra i quali un racconto storico in ottave intitolato Costanza di Salerno.
Bibl.: M. Monnier, Le mouvement italien à Naples de 1830 à 1865 dans la litterature et dans l'enseignemenz, in Revue des deux Mondes, XXXV (1865), p. 1023; C. Dalbono, Scritti vani, Firenze 1891, pp. 47-60; F. De Sanctis, La letteratura italiana nel sec. XIX, Scuola liberale-Scuola democratica, lezioni raccolte da F. Torraca con prefazione e note di B. Croce, Napoli 1897, pp. 95 e 206-207; Nel 500 anniversario d'insegnamento del Prof. Pasquale D'Ercole. Notizia della vita e delle opere, Torino 1913, pp. 3-4; G. Paladino, Il 15 maggio del 1848 in Napoli, Milano 1921, p. 556; G. Gentile, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, III, I neo-kantiani e gli hegeliani, I, Messina 1921, pp. 251-253; G. Gentile, Storia della filosofia italiana dal Genovesi al Galluppi, II, Milano 1930, p. 126; E. Cione, Napoli romantica 1830-1848, Milano 1942, pp. 5153, 426 e passim; B. Croce, Storia della stonografi a italiana nel secolo decimonono, I, Bari 1947, pp. 83, 148, 295.