VALLA, Giorgio
Umanista piacentino, forse parente del grande Lorenzo Valla (vedi, XXXIV, p. 923), nacque a Vigoleno nella prima metà del sec. XV. Insegnò rettorica a Pavia (1466-77); seguì G. G. Trivulzio a Genova, donde passò a Venezia, succedendovi (1481) a G. Merula. Nel 1496 fu incarcerato per sospetti politici, ma indi a poco fu restituito alla cattedra. Morì il 24 gennaio 1500.
Come ellenista si specializzò in traduzioni di opere scientifiche (Tolomeo, Galeno, Alessandro Afrodisio, Aristotele): come latinista commentò testi classici e scrisse una Lima, nonché un'appendice alla Ortografia di Giovanni Tortelli. Uscì postumo a cura del figlio, pure letterato, un suo enorme zibaldone erudito De expetendis et fiugiendis rebus (Venezia 1501), che è un'enciclopedia, divisa per discipline, in 49 libri.
Bibl.: C. Poggiali, Memorie per la st. lett. di Piacenza, I, Piacenza 1789, pp. 131-64; F. Gabotto, G. V. e il suo processo, ecc., in Nuovo archivio veneto, I (1891), p. 1 segg.