Umanista (Alessandria 1430 o 1431 - Milano 1494). Insegnò a Mantova, Venezia (1465-82), Pavia (1483-85), infine all'Accademia di Milano (1485-94). Oltre a eccellenti edizioni di testi latini e commenti critici, lasciò, incompiuta, l'Historia Vicecomitum commessagli da Ludovico il Moro, una delle opere storiche più notevoli del sec. 15º, fondata su documenti, per la raccolta dei quali fece fare ricerche in varie città del Piemonte e della Lombardia. In questa ricerca gli fu efficace collaboratore il suo amanuense Giorgio Galbiate, che nel 1493 nel monastero di Bobbio fece una strepitosa scoperta di codici antichi, della quale M. si appropriò il merito. Tra le opere filologiche vanno ricordate: l'edizione di Marziale (1471), il commento a Giovenale (1474), un saggio di critica testuale (Emendationes in Virgilium et Plinium, 1471). A proposito di Marziale fu in aspra polemica con D. Calderini.