LAMPUGNANI, Giorgio
Tra i più accreditati cittadini, nel 1447, alla morte di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, fu strenuo difensore del regime repubblicano e la sua autorità concorse a tener animato il popolo milanese contro Francesco Sforza. Allorché fu conchiuso l'accordo fra quest'ultimo e i Veneziani, il Lampugnani venne spedito con altri al campo sforzesco per venire a trattative, ma l'ambasceria non sortì esito favorevole. Divenuto in seguito fautore dello Sforza, con insidie venne catturato e decapitato in Monza e la sua testa, portata a Milano, fu esposta pubblicamente per ordine di Carlo Gonzaga, capitano del popolo.