Pittore italiano (n. Torino 1936). Vicino alle correnti della Minim al Art e della "nuova astrazione", G. tende a un recupero della realtà concreta, fisica, del quadro, superando il residuo irrazionalismo dell'espressionismo astratto: caratteristiche le sue tele grezze, di grandi dimensioni, segnate e percorse da esili linee di colore. Tra le numerose esposizioni, in spazi pubblici e privati, si ricordano la Biennale di Venezia (1980), la GAM di Torino (2001-02), mentre in anni più recenti va citata l'antologica allestita nel 2022 al Centre Pompidou di Parigi. Tra le pubblicazioni: Non c'è rosa senza spine (1975); Cani sciolti antichisti (1980); Drug store Parnassus (1981); Giorgio Griffa: il principio di indeterminazione (1994); Di segno in segno (con M. Corgnati, 1995); 60 schizzi da opere 1968/2000 e un testo (2000).