Nome d'arte del cantautore e attore italiano Giorgio Gaberscik (Milano 1939 - Montemagno, Versilia, 2003). Esordì come cantante e chitarrista di rock and roll. Dedicatosi poi alla musica popolare milanese, a partire dagli anni Settanta diede vita a una serie di lavori teatrali in cui presentò canzoni ispirate a una corrosiva satira di costume e a considerazioni, cariche di ironia e disillusione, su temi di attualità: Il signor G (1970), Dialogo tra un impegnato e un non so (1972), Far finta di essere sani (1973), Polli d'allevamento (1978), Io, se fossi Gaber (1984), Parlami d'amore Mariù (1987). Più ambiziose le commedie degli anni Ottanta, fra le quali Il caso di Alessandro e Maria (1982) e, scritte a quattro mani con Gian Piero Alloisio, Una donna tutta sbagliata (1984) e Aiuto ... sono una donna di successo (1985) appaiono le più felici. Dopo l'intensa attività teatrale tornò a dedicarsi esclusivamente alla musica con la pubblicazione di La mia generazione ha perso (2001), lavoro che ottenne un ottimo successo di pubblico. Nel 2003 uscì postumo l'album Io non mi sento italiano. Dal 2007 la fondazione a lui intitolata promuove la manifestazione Milano per Giorgio Gaber, dedicata alla sua produzione teatrale e musicale. Nel 2012, per il decennale della scomparsa, S. Luporini, coautore di Gaber, ha ricostruito nel libro Vi racconto Gaber uno dei più fortunati e fertili sodalizi artistici degli ultimi decenni, mentre nel 2018 I. Fossati ha curato la pubblicazione dell'album postumo Le donne di ora, summa del percorso musicale dell'artista. Una densa esplorazione della sua figura artistica è stata realizzata dal regista R. Milani, a vent'anni dalla scomparsa, nel docufilm Io noi e Gaber (2023).