BAFFO, Giorgio
Nacque a Venezia il 1° agosto 1694, e vi morì nel 1768, ultimo della famiglia patrizia donde era uscita la bellissima Baffo, che, rapita dai Turchi mentre accompagnava il padre veleggiante verso Corfù e fatta schiava da Murād III, salì poi agli onori del trono: avventura ricordata dal B. in cinque sonetti. Come uomo di famiglia e di società, pare fosse oltre che di bei modi, castigato nei discorsi; ma ne' suoi versi cantò l'amore carnale con eccessiva compiacenza, acquistandosi una trista fama mondiale, che lo mette accanto al Casanova, il quale lo ricorda nelle Memorie. Uomo di svegliatissimo ingegno, ebbe una meravigliosa facilità di vena, da lui sfoggiata particolarmente nel sonetto, che fu la forma metrica da lui preferita. Talvolta però il licenzioso poeta eleva il tono della Musa a severa e forse sincera riprensione dei costumi. Insigni personaggi del suo tempo, teatri, feste, caffè, osterie, preti, monache, mode, dissolutezze: la vita veneziana, insomma, della quale si compiacque, rivive nei quattro volumi pubblicati con la falsa indicazione di Cosmopoli nel 1789, e col titolo Raccolta universale delle opere di Giorgto Baffo veneto, stampati a spese di lord Pembroke.
Notevoli un'edizione clandestina in 100 esemplari (Parigi 1884) con testo completo, traduzione letterale francese e alcune poesie inedite; una più recente, intitolata L'øuvre du patricien de Venise G. Baffo, di G. Apollinaire (Parigi 1910), con buona prefazione e saggio bibliografico e infine la ristampa dell'edizione di Venezia 1771, Catania 1926.