GIRARDET, Giorgio Antonio
Nacque a Roma il 2 luglio 1829 da Anthony John, inglese, e da Clotilde Pochon, romana di nascita ma di padre svizzero, che gestiva una locanda per forestieri in via Sistina.
Anthony John, nato a Londra il 3 marzo 1801, risiedette a Roma dal 1826 e vi morì nel 1838 (è sepolto a Roma nel cimitero acattolico di Testaccio). Il padre di Anthony John, Jean (1763-1819), originario di Lione, si era rifugiato in Inghilterra all'epoca della Rivoluzione francese.
Il G. apprese le prime nozioni di disegno presso lo studio dello scultore irlandese John Hogan, facente parte di un gruppo di artisti, prevalentemente anglosassoni (gli scultori Joseph Gott, Patrick Park e David Octavius Hill; i pittori Eugenio Latilla e Alessio Markoff), che frequentavano la casa paterna. Per poter accedere ai corsi di disegno e di modellato tenuti da Pietro Tenerani e Tommaso Minardi presso l'Accademia di S. Luca, il G. dovette iscriversi alla Congregazione spirituale delle belle arti sotto il titolo del Ss. Cuore di Gesù e di Maria Santissima Addolorata.
Intraprese poi l'arte dell'incisione presso Bonfiglio Zaccagnini, incisore della Zecca sotto Pio IX, e successivamente principiò a intagliare pietre dure presso gli incisori Antonio Odelli e Tommaso Saulini.
Lunga e proficua fu la collaborazione, iniziata tramite Odelli, con i celebri orafi Castellani. Tra i lavori da questi commissionati, e che sono spesso individuabili perché contrassegnati dalla firma dell'artista (oltre che dall'incisione della doppia "C" sullo strato di fondo della pietra), si ricordano i cammei: Giove che scaglia il fulmine in topazio, la Carità in due versioni (in zaffiro e in corniola), Venere e Cupido in agata sardonica, la testa di Medusa. Per Augusto Castellani intagliò, inoltre, uno zaffiro con la Battaglia di Dogali (1887), ora al Victoria and Albert Museum di Londra (Pirzio Biroli Stefanelli, 1997, p. 510).
Ebbe inoltre una buona fama di ritrattista: nel 1874 infatti il G. è segnalato quale "graveur de camées, specialiste de portraits" in via Margutta, n. 53 B.
Tra i cammei con ritratti, alcuni oggi documentati solo da calchi in gesso (ibid., p. 514), si ricordano quelli del Re Vittorio Emanuele II, venduto tramite Onorato Caetani (1874); di Umberto I (Roma, Museo Boncompagni per le arti decorative); della Regina Margherita di Savoia, acquistato dalla sovrana nel 1884 per la madre; del Principe ereditario, futuro Vittorio Emanuele III (Ibid.). Della regina Margherita il G. eseguì anche un bustino a tutto tondo in lapislazzuli, oggi disperso. Sempre del 1884 è un piccolo intaglio su rubino con il Ritratto di Carmen Silva, pseudonimo della regina di Romania Elisabetta. Tra i ritratti di uomini illustri del passato si ricordano il cammeo in sardonica con Benvenuto Cellini, ora sul mercato antiquario, e quello, perduto, con il busto di Giuseppe Garibaldi. Un cammeo con Amore è a New York (Metropolitan Museum of arts, Milton Weil Collection), mentre un cospicuo gruppo di opere e di pietre semilavorate è a Roma presso il Museo Boncompagni per le arti decorative.
Nel repertorio iconografico dei cammei del G. (firmati "G.A. Girardet F."), che apparteneva a un ormai ristretto gruppo di incisori in pietra dura ancora attivi a Roma nella seconda metà del XIX secolo, quali Tommaso Saulini, Antonio Odelli, Pietro Girometti, Giovanni Liberotti, Giovanni Dies, Paolo Neri, Carlo Civilotti, sono spesso presenti, oltre a soggetti mitologici e motivi ripresi dall'antico, motivi tratti dalle opere di scultori moderni come Bertel Thorvaldsen.
Dal padre Anthony John, divulgatore degli scritti mazziniani, ereditò idee liberali e patriottiche. I suoi figli - tra i quali gli artisti Augusto Giorgio, Enrico e Clotilde - nati dal matrimonio (1854) con Teresa Severini, figlia del "pietraro" Francesco, crebbero alla luce di una tale libertà di pensiero: i più grandi, come Augusto Giorgio, furono educati nella religione cattolica; mentre dopo il 1870 il G. scelse per l'educazione dei più piccoli la Chiesa evangelica valdese. Nel novembre del 1870 fu in Roma tra i fondatori della Società operaia centrale di mutuo soccorso, della quale fu per alcuni anni il vicepresidente e uno degli estensori dello statuto. Assidua fu la frequentazione con il socio onorario Onorato Caetani. Per conto del comitato centrale della Società operaia di Roma, e in qualità di rappresentante della categoria degli incisori, nel settembre del 1873 si recò a Vienna in occasione dell'Esposizione universale.
Il G. tenne per alcuni anni corsi di incisione in via Margutta, n. 31 (tra i frequentatori figura anche l'incisore Antonio Lanzi). Nel 1884 risulta domiciliato in via Carlo Alberto al n. 30
Nel 1892 si recò in Brasile con il figlio Augusto Giorgio, che aveva vinto un concorso presso la Scuola di belle arti di Rio de Janeiro.
Il G. morì a Rio de Janeiro il 26 febbr. 1892 di febbre gialla.
Un suo cammeo a due facce con al dritto il Ritratto di Giuseppe Mazzini e al rovescio l'Allegoria dell'Unità d'Italia fu portato a termine dal figlio Augusto Giorgio. Reca infatti le firme "G.A. Girardet incise e compose. Augusto ter." (Roma, Museo Boncompagni per le arti decorative).
Clotilde, figlia del G., nacque a Roma il 21 nov. 1864. Dopo essersi inizialmente dedicata come i fratelli all'incisione in pietra dura, passò, intorno al 1922, alla pittura sotto la guida di Dante Ricci e Onorato Garlandi. Pittrice paesaggista, espose nel 1930 a Roma al palazzo delle Esposizioni, e nel 1932 una mostra di suoi acquerelli si tenne a Lawrence, Spooner-Thayer Museum of art dell'Università di Kansas City.
Clotilde morì a Roma il 7 nov. 1939.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Roma, Miscellanea carte politiche riservate, 1831, b. 86; 1832, b. 89 (per Anthony John); Fondo Castellani, Bi-blioteca, b. 201/9; Roma, Archivio del Vicariato, Stati delle anime, parrocchie di S. Andrea delle Fratte, 1824-27 (per Anthony John); S. Maria del Popolo, 1828-38 e 1862; S. Giacomo in Augusta; Ibid., Soprintendenza speciale per l'arte contemporanea (Museo Boncompagni per le arti decorative), Fondo Girardet; Statuto della Società di mutuo soccorso tra operai in Roma, Roma 1870; Società operaia centrale. Relazione di G.A. Girardet (incisore in pietre dure) letta all'assemblea generale del 25 genn. 1874, Roma 1874; Mostra di Roma nell'Ottocento (catal.), Roma 1932, p. 154; E. Kris, Catalogue of the Milton Weil Collection in the Metropolitan Museum of arts, Wien 1932, n. 21, tav. XXXIX; G. Umani, in Numismatica, IX-XI (1943-45), p. 65; A. Jandolo, Antiquaria, Milano 1947, pp. 190-193; R. Righetti, Incisori di gemme e cammei in Roma, Roma s.d. (ma 1952), pp. 63, 85; L. Pirzio Biroli Stefanelli, Cammei per casa Savoia: i ritratti di G.A. G., in Strenna dei romanisti, LVIII (1997), pp. 509-516; Id., Del cammeo e dell'incisione in pietre dure e tenere nella Roma del XIX secolo, in Arte e artigianato nella Roma di Belli.Atti… Fondazione Marco Besso, Roma 1998, p. 24; L. Forrer, A Biographical Dictionary of medaillists…, II, London 1904, p. 272; VII, ibid. 1923, p. 163; G.C. Bulgari, Argentieri, gemmari e orafi d'Italia, I, 1, Roma 1958, p. 547.