FILOMUSI GUELFI, Gioele
Nato a Tocco da Casauria (allora provincia di Chieti, attualmente di Pescara) il 29 ag. 1851 da Michele e da Eufrosina Scamolla, studiò medicina e chirurgia nell'università di Napoli, ove si laureò il 16 ag. 1876. Subito dopo la laurea, superato il relativo concorso, fu nominato assistente della seconda clinica medica, diretta da A. Cantani; ricoprì tale ruolo dal 1877 al 1881, quando divenne coadiutore, sempre nell'università di Napoli, presso il gabinetto di medicina legale diretto da L. De Crecchio. Orientatosi decisamente verso lo studio dei problemi medico-legali, con decreto ministeriale del 1ºnov. 1886 fu nominato professore straordinario della cattedra di medicina legale dell'università di Pavia.
Assunto il nuovo incarico, il F. contribuì alla riorganizzazione e alla sistemazione del nuovo istituto di medicina legale pavese che, in seguito a una legge del 1886, era stato trasferito dagli angusti e inadeguati locali dell'orto botanico alla prestigiosa sede del palazzo Botta Adorno. A Pavia il F. percorse tutta la carriera universitaria: nominato direttore del gabinetto di medicina legale nel 1887, con decreto reale del 2 dic. 1894 fu promosso professore ordinario della stessa disciplina, della quale dal 1900 ebbe anche l'incarico dell'insegnamento ai giuristi.
Attratto dallo studio degli aspetti di interesse giuridico emergenti dai problemi medici di osservazione giornaliera, il F. condusse ricerche in vari settori della medicina legale. Questa disciplina, sostenuta dai grandi progressi registrati nelle scienze fisiche e naturali, stava raggiungendo la sua piena maturità, soprattutto in campo tossicologico e psichiatrico, uniformandosi altresì alle concezioni che erano state alla base della nuova codificazione penale.
Informato a tali orientamenti di pensiero, il F. pubblicò lavori di indubbio interesse concementi soprattutto la tossicologia, la tanatologia e l'asfissiologia, dei quali si ricordano: Sull'avvelenamento da fosforo, in Il Morgagni, XXV (1883), pp.609-624; Sull'avvelenamento da rame; studio critico-sperimentale, in Giorn. intern. delle scienze mediche, n. s., VII (1885), pp. 617-639, 705-724; Sulla rapidità e intensità dell'avvelenamento per acido arsenico somministrato nel caffè o nel caffè con alcool, in Annali univ. di medicina e chirurgia, CLXXXI (1887), pp. 401-430; Sopra un caso di avvelenamento per arsenico in donna gravida, in Giorn. intern. delle scienze mediche, n. s., X (1888), pp. 392-404; Lo stato fetale dei polmoni nelle necroscopie per infanticidio, in Giorn. di medicina legale, I (1894), pp. 49-62; Sui caratteri della eseguita respirazione nelle necroscopie e sui criterii della vita legale, ibid., II (1895), pp. 23-34; Sopra un caso d'infanticidio, ibid., III (1896), pp. 72-83; La determinazione dell'arma feritrice in un caso di omicidio, ibid., V (1898), pp. 186-194. IlF. rivolse, comunque, la sua attenzione anche ad altri problemi di medicina legale: da fenomeni di ordine fisicochimico e biochimico (Sul reperto negativo per influenze chimiche nella ricerca medico-legale dei nemaspermi, in Gazz. medica di Pavia, I [1892], pp. 56-64; Sui cristalli di emoglobina nella distinzione del sangue umano da quello di animali, in Giorn. di medicina legale, IV [1897], pp. 97-109)a condizioni organiche giuridicamente rilevanti ai fini della validità del matrimonio (Sopra un caso di impotenza virile e consecutivo annullamento del matrimonio, in Giorn. intern. delle scienze mediche, n. s., XV[1893], pp. 441-450; Sopra un caso di ipoplasia dei genitali in una questione di separazione dei coniugi, in Giorn. di medicina legale, V [1898], pp. 24-33),a considerazioni sui caratteri di vitalità (Valutazione dell'atrofia del timo come segno della morte da inanizione nei bambini, ibid., II [1895], pp. 188-201; Questioni di vitalità, ibid.,X [1903], pp. 1-33).Del F. si ricordano ancora la monografia L'indole delle ricerche medico-legali, edita a Pavia nel 1887,e il discorso inaugurale per l'anno accademico 1899-1900 Questioni di premorienza in medicina legale, pubblicato in R. Università degli studi di Pavia. Annuario accademico 1899-1900, Pavia 1900, pp. 43-86.Molto apprezzato fu il Trattato di medicina legale del F., rimasto incompiuto, del quale uscirono a Napoli i primi 3 volumi rispettivamente nel 1908, nel 1910 e nel 1916.
Il F. fu un accurato e stimato insegnante e partecipò attivamente alla vita medica e universitaria di Pavia: tra l'altro fu tra i fondatori e presidente dell'Ordine dei medici e chirurghi della provincia. Nel 1894 aveva fondato, col De Crecchio, il periodico Giornale di medicina legale, del quale fu anche direttore.
Morì a Pavia il 26 genn. 1918.
Fonti e Bibl.: Roma, Archivio centrale dello Stato, Ministero d. Pubbl. Istruz., Dir. gen. d. personale, Fasc. personali (1860-1880), ad nomen; ibid., II versamento, I s. (1894-1918), ad nomen;necrologi, in Il Policlinico, sez. pratica, XXV (1918), p. 148, e in R. Università degli studi di Pavia, Annuario accademico 1921-22, Pavia 1922, pp. 360 s.; Enciclopedia Italiana, XV, p. 351. Per brevi cenni sullo sviluppo della medicina legale nell'Ottocento e sulla nuova sede dell'istituto di Pavia si vedano rispettivamente: C. Puccini, Introduzione allo studio della storia della medicina legale, in La storia della medicina legale. Ricerche e problemi, a cura di D. Fonseca, Galatina 1987, pp. 43 s.; P. Vaccari, Storia della Università di Pavia, Pavia 1957, p. 275.