giocatore problematico
loc. s.le m. Chi avverte il continuo bisogno di giocare e costituisce un caso problematico da risolvere.
• Eppure più si gioca, più si perde, tanto da sentirsi in condizione di difetto e rischiare ancora di più, trasformando sempre più spesso l’illusione della grande vincita in una vera e propria patologia (nella nostra regione si stimano circa 180.000 giocatori problematici e più di 50 mila patologici). (Bruno Simili, Repubblica, 8 aprile 2012, Bologna, p. I) • «Secondo una recente ricerca dell’Università “La Sapienza”, il numero dei giocatori “problematici” in Italia è in linea con la media europea. Ma dobbiamo comunque fare ogni sforzo per prevenire e combattere ogni abuso del gioco» (Massimo Passamonti intervistato da Nello Scavo, Avvenire, 17 gennaio 2014, p. 5, Primo piano) • «Gli istituti scolastici che hanno attuato interventi su questo specifico tema sono infatti aumentati dal 4% del 2008 all’8% nel 2011 e al 16% nel 2014. Ed è ancora più importante come all’aumentare della prevenzione corrisponda una diminuzione dei giovani giocatori problematici e soprattutto a rischio, a vantaggio della quota di cosiddetti giocatori sociali per i quali il gioco non ha assunto tale valenza» (Sabrina Molinaro intervistata da Chantal Capasso, Giornale d’Italia, 17 marzo 2015, p. 12, Società).
- Composto dal s. m. giocatore e dall’agg. problematico.
- Già attestato nel Corriere della sera del 24 agosto 1997, p. 40, Cronaca (Andrea Biglia).
> Gap, gioco-dipendente, ludodipendenza, ludopatia.