FORINO, Gioacchino
, Nato a Napoli il 6 febbr. 1797, lavorò come apprendista nella Litografia militare, fondata nei primi mesi del 1823 presso l'Officio topografico. La sua formazione avvenne quindi in uno stabilimento dove si eseguivano vedute, ritratti e riproduzioni cartografiche e dove erano passati Luigi e Salvatore Fergola, G. Gigante, A. Vianelli e molti altri litografi e vedutisti napoletani.
Il 19 dic. 1823 venne pagato 6 ducati per un costume del Regno, "eseguito litograficamente a pastello" (Arch. di Stato di Napoli, Ufficio topografico, II, fasc. 2), quasi certamente una delle prime opere da lui realizzate. L'affermazione del F. nel mondo artistico napoletano giunse appena un anno dopo, quando eseguì 35 dei 60 ritratti di personaggi illustri del Regno pubblicati in litografia da L. Bianchi e D. Cuciniello: già in questa serie, poco nota, il F. mostra, oltre ad una discreta padronanza del disegno litografico, ottime doti di ritrattista. La collaborazione con Bianchi e Cuciniello proseguì con il Viaggio pittorico nel Regno delle Due Sicilie (Napoli 1829), per il quale realizzò 27 dei 180 disegni.
È questa l'opera che valse al F. la maggiore notorietà anche se gran parte delle architetture che realizzò, in particolare quelle relative alle antichità di Pompei, sono rese con una rigidità ed uno schematismo che possono giustificare il severo giudizio che diede della sua opera l'Ortolani (1941, p. 11). Solo in alcuni esterni, come la Piazza di Barletta (II, p. 83) o L'atrio della chiesa di S. Maria della Catena a Palermo (III, p. 77), la presenza di gruppi di popolani gli consentì di manifestare la propria vena illustrativa.
Grazie ad una serie di scene popolari, di costumi e di feste, realizzate negli stessi anni del Viaggio pittorico, il F. riuscì a collocarsi tra i migliori disegnatori litografi napoletani. Secondo il Ruggiero (1832), la raccolta era eseguita "con tanto disegno e buona pratica, che ormai si può dire ch'egli abbia quasi toccato il fine e la perfezione di quest'arte". Il medium litografico gli era particolarmente congeniale per il felice uso che sapeva fare della matita e del carboncino, e per l'immediatezza della trasposizione grafica.
La fama raggiunta dal F. a Napoli nel quarto decennio è testimoniata dall'invito che gli venne rivolto, nel 1837, a presentare domanda di esame per il posto di litografo di seconda classe dell'Officio topografico.
Il direttore, F. Visconti, riporta tale circostanza in una lettera del 14 febbr. 1838 (Arch. di Stato di Napoli, Ufficio topografico, fasc. 6). Scrivendo al brigadiere F.M. Tanchi, ispettore del medesimo Officio topografico e degli istituti di educazione militare, nonché ministro della Guerra, il Visconti gli rammenta che "poiché sembrava che il Re N. S. mostrasse qualche desiderio per Forino, conveniva che mi adoprassi per fargli richiedere la piazza vacante di litografo di 2a classe"; l'artista era stato invitato "per superiore disposizione", ma il Visconti non aveva ulteriormente sollecitato la sua domanda poiché, "essendo il Forino da tutti ricercato, credea che non pensasse mai di legarsi all'Officio Topografico".
Al concorso, avviato nel 1836, erano stati invitati i migliori litografi che operavano a Napoli in quel periodo: F. Buono, G. D'Andrea, L. Dolfino, G. Dura, S. Severo Lopresti e F. Gatti. Nonostante il Visconti appoggiasse la candidatura del Gatti, che aveva per lungo tempo lavorato presso la Litografia militare, la piazza vacante dell'Officio topografico venne alla fine assegnata al F. con decreto reale del 13 nov. 1839. Tra i primi incarichi egli ebbe quello di ritrarre Ferdinando II di Borbone, opera che risulta in vendita, al prezzo di 80 grani, nel catalogo a stampa dell'Officio del 1841.
Non ci sono note cartografie eseguite dal F., che venne impiegato sostanzialmente in lavori di carattere figurativo commissionati da vari enti ed amministrazioni dello Stato. Ad esempio, nel 1848 e nel 1849 fu addetto al disegno su pietra delle tavole di ginnastica e di quelle della marina; nel 1850, invece, fu impegnato nella realizzazione dell'immagine di una Vergine addolorata per la parrocchia di S. Maria dei Sette Dolori (Arch. di Stato di Napoli, Ufficio topografico, I, fasc. 27). Un'altra significativa collaborazione fu quella per la guida Napoli e luoghi celebri delle sue vicinanze (edita da Gaetano Nobile nel 1845 in occasione della VII Riunione degli scienziati italiani), per la quale realizzò il Sepolcro di Caterina d'Austria e l'Arco di trionfo di Alfonso in Castelnuovo, pubblicati nel primo volume.
Il 25 marzo 1851 il F. venne promosso alla prima classe. La sua produzione per l'Officio topografico è di difficile identificazione a causa dell'anonimato della gran parte delle litografie prodotte nello stabilimento. Tra le sue ultime realizzazioni possiamo ricordare alcune vedute a pastello di porti e rade dell'America meridionale, disegnate per la Guida generale della navigazione di E. Rodriguez (Napoli 1857).
Era ancora in servizio quando morì, a Napoli, il 14 nov. 1858 (Arch. di Stato di Napoli, Ministero della Guerra…, Libretti…, II, fasc. 110).
Un suo figlio, Lodovico, nato a Napoli il 25 nov. 1835, fu impiegato nell'Officio topografico, con la qualifica di scrivano, fino al 1879.
Fonti e Bibl.: Documenti relativi alla carriera amministrativa del F. sono nell'Arch. di Stato di Napoli, Ministero della Guerra e della Marina, Libretti di vita e costumi, serie II; mentre nel fondo Officio topografico si possono trovare notizie sporadiche sull'attività e sulla sua produzione. Si veda inoltre: M. Ruggiero, Di alcune opere di litografia napolitana, in Il Progresso delle scienze, delle lettere e delle arti (Napoli), II (1832), p. 330; G. Ceci, Bibliografia per la storia delle arti figurative nell'Italia meridionale, Napoli 1937, pp. 117, 223, 230; S. Ortolani, Gli incisori di vedute e di costume…, in Mostra di stampe e disegni napol. dell'Ottocento, a cura di A. Cesareo, Napoli 1941, pp. 8-12; V. Valerio, Società uomini e istituzioni cartografiche nel Mezzogiorno d'Italia, Firenze 1993, pp. 530 s. (con bibl.).