POMODORO, Giò
Scultore, nato a Orciano, Pesaro, il 17 novembre 1930. Si dedica a varie attività artistiche, come il fratello; a Firenze fa parte del gruppo Numero; trasferitosi nel 1951 a Milano, si occupa prevalentemente di oreficeria. Collabora alle riviste Il Gesto e L'esperienza moderna, è tra gli organizzatori delle mostre del gruppo Continuità. Nell'ambito delle sue ricerche spaziali-nucleari, crea oggetti spesso policromi, costituiti di diversi materiali in agglomerati contorti e scabri, graffiti e incisi da un groviglio di segni, che abbandona poi per una scelta di strutture monumentali articolate ma calme nelle linee compositive (serie delle Fluidità contrapposte, 1958; Superfici in tensione, 1958; Le folle, 1963; I Radiali, 1964; I Quadrati, 1966; I Contatti, 1968; serie degli Archi e del Sole produttore - comune raccolto, iniziate nel 1972). Nel monumento commemorativo di Gramsci ad Ales (1976) si evidenzia la ricerca di un rapporto nuovo fra le istanze della spazialità artistica e quelle proprie di una dimensione politica umana, inserita nel contesto cittadino. È suo anche un progetto per il cimitero di Urbino. Vedi tav. f. t.
Bibl.: Cfr. Pomodoro, Arnaldo, e inoltre: T. del Renzio, Giò Pomodoro. The act appropriate to sculpture, in Studio international, 170 (1965), n. 867, pp. 10-15. Cataloghi delle mostre: Giò Pomodoro. Sculture dal 1972 al 1974, Galleria del Naviglio, Milano 1974; Giò Pomodoro (con presentazione di P. Fossati), Galleria Stenghal, ivi 1976.