MONALDI, Gino. –
Nacque a Perugia il 2 dic. 1847 dal marchese Glotto, dilettante di musica (nel 1824 fu tra gli interpreti di un Ciro in Babilonia di G. Rossini eseguito a Perugia in casa del marchese N. Antinori), e dalla nobile eugubina Carmela Fulgenzi.
Rimasto orfano del padre in tenera età, studiò al collegio della Sapienza a Perugia e al collegio Nazareno di Roma per volere del delegato apostolico, che aveva sottratto i due figli maschi alla Fulgenzi a causa delle sue idee liberali. Ripresi i figli, la madre inviò il M. all’istituto Zei di Firenze. Tornato a Perugia, il M. studiò musica con U. Corticelli, maestro di cappella della cattedrale e, dal 1864 al 1868, al conservatorio di Milano con A. Mazzuccato per la composizione e D. Fumagalli per il pianoforte. A Milano divenne un apprezzato accompagnatore al pianoforte ed ebbe modo di frequentare teatri, salotti (in particolare quelli delle contesse Clara Maffei e Teresa Re Greppi) e caffè letterari. Conobbe A.C. Gomes, A. Boito e F. Faccio, nonché la ballerina Cesira Preziotti (cognata del coreografo L. Manzotti), che sposò nel 1872 e dalla quale ebbe cinque figli, tra cui l’attore e autore drammatico Gastone. Nel 1868 partecipò a Pesaro a un’accademia per la morte di Rossini e fu ospite del sindaco della città insieme con A. Mariani.
Tra il 1870 e il 1885 si dedicò, a Perugia, all’amministrazione delle sue terre, avviando parallelamente l’attività di pubblicista e critico musicale: collaborò, tra l’altro, alla Gazzetta d’Italia di Firenze (dal 1870) e, dopo il suo trasferimento a Roma a causa della mancata elezione a consigliere della Provincia di Perugia, alla Rassegna di F. Torraca (1885-87), al Popolo romano (1887-90), a La Critica, da lui stesso fondata (1890-94). Scrisse il testo di un sonetto, C’era un povero fiore abbandonato, messo in musica per mezzo soprano e pianoforte da A. Mercuri e dedicato alla regina Margherita di Savoia (edito a Milano da Lucca nel 1882) e un dramma storico in romanesco in collaborazione con L. Chiarelli, Er gendarme (Milano, teatro Fossati, compagnia Cruciani-Monaldi, 21 sett. 1912). Altre opere letterarie minori del M. furono pubblicate a Perugia: nel 1870 versi sciolti per le nozze di G. Antinori con Maria Bourbon del Monte; nel 1880 Le nozze d’oro, fantasia campestre; e nel 1885 Due novelle in versi e Allegoria in Strenna nuziale.
Nel 1874 partecipò all’organizzazione di un’importante Aida di G. Verdi data a Perugia in occasione della riapertura del teatro del Verzaro e della sua intestazione a F. Morlacchi e nel 1880 a un’ulteriore e altrettanto prestigiosa messa in scena dell’opera, unitamente a un’esecuzione della Messa da requiem di Verdi. Queste prime felici esperienze impresariali (a proposito delle quali scrisse ampi articoli nei periodici locali Il Corriere dell’Umbria e Il Progresso) indussero il M. a proseguire su quella strada. Nel 1890 curò a Orvieto le manifestazioni per il VI centenario dell’edificazione del duomo con La Gioconda di A. Ponchielli e la messa da requiem di Verdi, che gli inviò calorose congratulazioni; e al teatro Morlacchi di Perugia una memorabile Lucrezia Borgia di G. Donizetti.
Fra il 1891 e il 1893 tenne a Roma l’appalto dei teatri Argentina e Costanzi, dando spettacoli di grande livello artistico: all’Argentina La traviata e Il trovatore di Verdi, Lucia di Lammermoor di Donizetti, Lohengrin di R. Wagner, Loreley di A. Catalani (a poca distanza dalla creazione torinese), nonché le prime di Mala vita di U. Giordano e di Cimbelino di N. Westerhout; al Costanzi Otello e Falstaff di Verdi. L’esito finanziario dell’impresa, però, fu disastroso per il M. a causa di svariati inconvenienti: il rinvio dell’inaugurazione della stagione all’Argentina per indisposizione di R. Stagno; le esose pretese di costui per Il trovatore; la mancata corresponsione del sussidio comunale, promesso dal sindaco O. Caetani e negato dal successore E. Ruspoli; il rifiuto di G. Ricordi di dare a Roma la prima del Falstaff, nonostante gli accordi intercorsi tra il M. e Verdi. Gli incassi degli spettacoli allestiti a Pesaro nel 1892 in occasione delle celebrazioni del I centenario della nascita di Rossini (Il barbiere di Siviglia e Guglielmo Tell) non furono sufficienti a risollevare la situazione economica. Il M. tornò all’impresariato molti anni dopo, dando nel 1911 a Perugia una Gioconda e al teatro del Corso a Bologna la prima locale della Thaïs di J. Massenet. Si cimentò anche come produttore cinematografico in Mala vita di Giordano.
Il M. morì a Roma il 5 apr. 1932.
La sua notorietà è dovuta soprattutto a una nutrita serie di volumi, pubblicati senza soluzione di continuità tra il 1875 e il 1929, che ne fanno un esponente di spicco della critica musicale dell’epoca. In Il melodramma in Italia nella critica (1927) il M. sostiene che il critico deve agire nella più completa libertà per dar vita a una sorta di seconda creazione dell’opera di cui tratta. Non è detto, inoltre, che i critici debbano essere dei professionisti della musica. Anzi, è meglio che non lo siano, perché i compositori, necessariamente parziali, quando si sono cimentati nella veste di critici, hanno sempre più o meno nuociuto alla propria arte e giudicato male quella degli altri.
La maggior parte degli scritti del M. è dedicata a Verdi, che ebbe modo di frequentare personalmente tra il 1886 e il 1890 alle terme di Montecatini. A proposito di Verdi e Wagner (1887), Verdi gli scrisse: «Vorrei che la cosa non mi riguardasse per dirvi tutto il bene che ne sento» (lettera dell’11 genn. 1891, cit. in Cesari - Luzio, p. 362). Ben tre volumi videro la luce nel 1913, l’anno del centenario, ivi compreso il sontuoso e ancora oggi fruibile Saggio di iconografia verdiana (1913), che comprende sezioni dedicate ai poeti, alla scenografia e ai figurini, ai cantanti, ai ritratti.
Altri volumi sono su G. Puccini e P. Mascagni, o più in generale sugli operisti dell’Ottocento, con qualche incursione nel Settecento. In La musica melodrammatica in Italia (1875) tratta di Rossini, V. Bellini, Donizetti, G. Pacini (Saffo), S. Mercadante (Il giuramento) e Verdi, mentre ne Le prime rappresentazioni celebri (1910) parla anche di F. Paër, L. Cherubini, G. Spontini, W.A. Mozart e G. Meyerbeer. Ma a interessare il M. sono tutti gli aspetti della vita operistica: i cantanti e i cantanti evirati, dal perugino Baldassarre Ferri a Farinelli (C. Broschi), Caffarelli (G. Majorano), Gizziello (G. Conti), Siface (G.F. Grossi), L. Vittori, G. Carestini, L. Marchesi, G. Pacchiarotti, G. Crescentini e G.B. Velluti; le ballerine; le orchestre e la recente figura del direttore d’orchestra; il mestiere dell’impresario, che aveva sperimentato in prima persona; e perfino quello del suggeritore. In una conferenza tenuta a Roma nel 1891 si occupò anche dei canti di Israele.
La produzione musicale del M. comprende composizioni per pianoforte e per canto e pianoforte, conservate alla Biblioteca Augusta di Perugia e pubblicate a Milano, Firenze e Perugia. A Milano dagli editori G. Canti (La cortesia, polka salon per pianoforte, n. ed. 7971; Mary, valzer di bravura per pianoforte, n. ed. 7972; Senza di te, canzone in chiave di sol con accompagnamento di pianoforte, n. ed. 7970; Un bacio, romanza in chiave di sol con accompagnamento di pianoforte, n. ed. 7967); G. Martinenghi (Souvenir d’une nuit de fête, rêverie pour piano, n. ed. 4296; Canzone della filatrice, op. 5, poesia di P.A. Curti, n. ed. 4435) e G. Ricordi (Intermezzo di Heine, per soprano o tenore e pianoforte, n. ed. 53800 [1889]). A Firenze da G. Venturini (L’incoronazione, marcia solenne per pianoforte, n. ed. 1369; Parma, mazurka elegante; Il sentimento, mazurka da sala per pianoforte, nn. ed. 1367-1368; 6 melodie per canto con accompagnamento di pianoforte, nn. ed. 1371-1376=77: n. 1, Espero, parole di G. Leopardi; n. 2, Un brindisi, parole di F. Cavallotti; n. 3, Carmela, parole di E. De Amicis; n. 4, Sogni dorati, parole di F. Patrizi; n. 5, La rosa, parole di T. Cicconi; n. 6, In ginocchio, parole di F. Dall’Ongaro). A Perugia presso la litografia del prof. Napoleone Verga, pittore e fervente patriota (Marcia caratteristica, composta per S.M. l’imperatrice di tutte le Russie in occasione del suo soggiorno in Italia, senza numero editoriale).
Fra i dedicatari figurano la madre, il musicista parmigiano G. Bolzoni; nobili come la contessa Teresa Re Greppi o la marchesa Mary Pancrazi nata Mainau di Perugia; regnanti come il re d’Italia Umberto I o l’imperatrice di tutte le Russie. Tra gli autori dei testi poetici spiccano Dall’Ongaro e De Amicis, entrambi impegnati nella causa unitaria; H. Heine, del quale il M. mise in musica l’intermezzo n. 9 (Auf Flügen des Gesang) utilizzato qualche anno prima, nel 1880, anche da F.P. Tosti; e Leopardi, con la trattazione musicale di Espero, l’ottavo degli idilli di Mosco. Il M. si avvale delle prime tre delle quattro strofe del componimento leopardiano per dar vita a una struttura musicale col da capo, in cui A corrisponde alla prima strofa, B alla seconda e terza strofa. La tonalità d’impianto è il la maggiore, mitigata dall’indicazione di Andantino melanconico, mentre la sezione centrale è in la minore. Il ritmo costantemente ternario: 3/4 in A e 6/8 in B. Le composizioni pubblicate a Milano risalgono al 1870 circa, eccezion fatta per l’intermezzo di Heine, edito da Ricordi nel 1889; quelle che videro la luce a Firenze sono del 1878.
Della Marcia solenne per l’incoronazione di Umberto I esiste anche una versione manoscritta a grande orchestra, conservata nel Fondo Vessella della Biblioteca di Archeologia e storia dell’arte di Roma (Vess., 374); mentre una Fantasia per flauto e pianoforte sopra i motivi dell’opera La vestale di Mercadante (edita a Torino da Giudici e Strada, n. ed. 1604) fu composta «a quattro mani» dal M. e da R. Malpassuto. Nel 1911 il M. compose un Inno a Roma per banda che venne premiato al concorso indetto dal Municipio di Roma in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. Esso probabilmente si ispira all’Hymnus in Romam di G. Pascoli scritto per il concorso internazionale di poesia latina dello stesso anno.
Opere. La musica melodrammatica in Italia e i suoi progressi dal principio del secolo sino ad oggi, Perugia 1875; Idealismo e realismo ossia Il teatro melodrammatico italiano moderno e le sue diverse scuole, Perugia 1876; Verdi e le sue opere, Firenze 1877 (trad. tedesca: Stoccarda e Lipsia 1898); Verdi e Wagner, Roma 1887; Italiani nella musica, Milano 1889; I canti d’Israele [Roma 1891]; P. Mascagni: l’uomo e l’artista, Roma 1898; Verdi: la vita e le opere 1839-1898, Torino 1899; Aneddoti verdiani, in Rivista musicale italiana, VIII (1901), pp. 360-367; Memorie d’un suggeritore, Torino 1902; Un’opera buffa: episodio della gioventù del Verdi, ibid. 1902; A proposito del centenario di V. Bellini, in Rivista musicale italiana, IX (1902), pp. 72-85; Cantanti celebri del sec. XIX, Roma [1907]; Orchestre e direttori del sec. XIX, in Rivista musicale italiana, XVI (1909), pp. 123-142, 531-549; Le prime rappresentazioni celebri, Milano 1910; Le regine della danza nel sec. XIX, Torino 1910; Saggio di iconografia verdiana, a cura di U. Visconti di Modrone, Bergamo 1913; Verdi nella vita e nell’arte: conversazioni verdiane, Milano 1913; Il maestro della rivoluzione italiana, ibid. 1913; Le opere di Verdi al teatro alla Scala (1839-1893), ibid. [1914]; Impresari celebri del sec. XIX, Bologna-Rocca San Casciano 1918; Cantanti evirati celebri del teatro italiano, Roma 1920; I miei ricordi musicali, ibid. 1921; G. Puccini e la sua opera, ibid. 1924; Verdi aneddotico, L’Aquila 1925; Il melodramma in Italia nella critica del sec. XIX, Roma 1927; Ricordi viventi di artisti scomparsi, Campobasso 1927; I teatri di Roma negli ultimi tre secoli, Napoli 1928; Cantanti celebri 1829-1929, Roma 1929.
Fonti e Bibl.: Necr.: G. Monaldi pubblicista e impresario, in Musica d’oggi, XIV (1932), 4, p. 191; G. Cesari - A. Luzio, I copialettere di G. Verdi, Milano 1913, pp. 362, 712; A. De Angelis, La musica a Roma nel sec. XIX, Roma 1935, passim; Carteggio Verdi-Boito, a cura di M. Medici - M. Conati, Parma 1978, pp. 384, 431 s.; Carteggio Verdi-Ricordi 1880-1881, a cura di P. Petrobelli - M. Di Gregorio Casati - C.M. Mossa, Parma 1988, ad ind.; Carteggio Verdi-Ricordi 1882-1885, a cura di F. Cella - M. Ricordi - M. Di Gregorio Casati, ibid. 1994, ad ind.; Verdi a Perugia e in Umbria nell’Ottocento, a cura di B. Brumana, Perugia 2001, ad ind.; Enc. dello spettacolo, VII, coll. 736 s.; Diz. encicl. della musica e dei musicisti, Le biografie, V, p. 142.